Amia in assemblea, città in ginocchio piano di Orlando per far requisire l’azienda
 











Cassonetti pieni e cumuli di spazzatura che cominciano a marcire sotto il primo sole caldo di primavera, mentre i commissari Amia Paolo Lupi, Sebastiano Sorbello e Francesco Foti danno un aut-aut all’amministrazione: o il Comune presenta un nuovo piano di concordato entro cinque giorni oppure porteranno i libri della società in tribunale per decretarne il fallimento. Una minaccia che non ha scalfito il primo cittadino che ieri pomeriggio ha incontrato i sindacati e ha ribadito che Palazzo delle Aquile non darà un euro all’Amia fino a che ci saranno i tre commissari nominati dal governo. Orlando non avrebbe alcuna intenzione di presentare un nuovo piano al tribunale e punta invece ad ottenere l’affidamento dell’azienda dopo un’eventuale requisizione prefettizia successiva al fallimento. Se un’ipotesi di presentazione di un nuovo piano poteva esserci, sarebbe comunque dovuta passare, secondo il Comune, attraverso la defenestrazione dei tre commissarie la nomina di un nuovo amministratore da parte del ministero dello Sviluppo economico. Ipotesi che il ministro Corrado Passera non sembra avere minimamente preso in considerazione.
Orlando, ieri, ha convocato le organizzazioni dei lavoratori per appellarsi al loro senso di responsabilità. Ma l’incontro non ha fermato la protesta: oggi e domani i
lavoratori saranno ancora in assemblea, con i conseguenti disagi. "Il Comune spinge Amia verso un fallimento pilotato  -  dicono i sindacati  -  l’azienda si poteva ancora salvare presentando un nuovo concordato". Per il sindaco che ieri mattina avrebbe incontrato il presidente del tribunale fallimentare, l’ipotesi del fallimento sembra ormai inevitabile: "Nell’eventualità della dichiarazione di fallimento  -  dice Orlando  -  l’amministrazione comunale sarà disponibile a chiedere al prefetto la requisizione in uso dell’azienda con personale e mezzi, garantendo continuità dei servizi e continuitàdei contratti di lavoro". Il primo cittadino insiste: "È il Comune il titolare del servizio di igiene pubblica, ha i soldi per pagarlo e non ha alcuna intenzione di cederlo a privati".
Ma i sindacati sono preoccupati: "Chi garantisce che ci sarà la requisizione?  -  dicono i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil  -  In caso di fallimento il tribunale potrebbe anche nominare un curatore fallimentare. Che garanzie abbiamo?". Domani i sindacati faranno in presidio in prefettura. "Le intenzioni del sindaco sono buone, ma ci sono troppe variabili. Non revocheremo le assemblee". E così in città sarà sempre più caos spazzatura: ieri gli operatori hanno lavorato a pieno ritmo, ma non sono riusciti a recuperare l’arretrato. Oltre ai disagi legati alla protesta a singhiozzo, ci sono pure i rallentamenti in discarica: un mix fatale che rischia di portare Palermo in piena emergenza entro sabato.
Già in molti quartieri la spazzatura ha superato i livello di guardia: daBrancaccio allo Sperone, dove si sono formate grosse discariche, al centro storico, dove i vicoli sono soffocati da valanghe di sacchetti. In via Alessandro Paternostro, il titolare della casa vacanza ex Locanda Termini Daniele Scarpello denuncia: "Abbiamo avuto già alcune disdette, i turisti si lamentano perché la strada è piena di immondizia". L’sos arriva anche dalla borgata di Mondello. Qui, si sta lentamente iniziando il recupero nelle vie più sporche, da via Diomede a via Aiace: recupero che già oggi subirà uno stop. A Cruillas e Borgo Nuovo, i residenti non sanno più dove buttare la spazzatura, perché i pochi cassonetti traboccano. E tante discariche si sono formate pure in via Monti Iblei e vicolo Parisi. In via Mendelssohn, tra le montagne di sacchetti, sono spuntati pure pezzi di amianto e altri rifiuti speciali.
I residenti esasperati hanno dato alle fiamme decine di sacchi e contenitori: i vigili del fuoco hanno lavorato senza sosta neanche. Nella notte tra martedì emercoledì sono intervenuti per spegnere roghi in via Messina Marine, via Roccella, via Garibaldi, via Dalla Chiesa, piazza Grandi e via Sant’Isidoro. Ieri pomeriggio, un altro rogo è divampato in piazza Tonnara, all’Arenella. Isabella Napoli e Sara Scarafia,repubblica









   
 



 
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