L’Artico resta una delle priorità geostrategiche della Russia
 











È da tempo ormai che Mosca si mostra decisa a rivendicare con forza, non soltanto in sede Onu, i suoi imprescindibili diritti sull’Artico, come stanno facendo altri Stati prospicienti – soprattutto Canada e Danimarca – per gli enormi interessi in gioco in tutta la regione di natura commerciale, marittima ed energetica. Per questo proseguono le esplorazioni portate avanti dagli studiosi russi e gli accordi per lo sfruttamento di idrocarburi nascosti nei fondali artici. Un gruppo di sette esploratori è partito a bordo di due camion in direzione del Polo Nord. Al volante hanno viaggiato per un mese sul ghiaccio artico, secondo quanto annunciato dall’ambasciata russa a Ottawa. La squadra della Federazione era partita all’inizio di marzo dall’arcipelago russo di Severnaya Zemlya, che dal Polo Nord dista circa 2.000 chilometri, è giunta a destinazione il 6 aprile scorso ed è già ripartita per Resolute Bay (Canada). Il team di “Marine Live-Ice AutomobileExpedition” ha un precedente del genere che risale già al 2009. Questa volta i sette sono stati guidati da Vassili Elagin e allo scopo di esplorare il tragitto artico hanno usato veicoli Yemelya 3 e Yemelya 4, in pratica autocarri 6X6 con rimorchio, che hanno costruito loro stessi, ha sottolineato in una nota la stessa ambasciata. Muniti sin dalla partenza di riserve di carburante diesel, non avranno bisogno di rifornimenti sino alla prossima tappa. Resolute Bay, costituisce un villaggio dell’etnia locale degli Inuit situato sull’isola di Cornwallis, a circa 1.700 chilometri in linea d’aria a Sud del Polo Nord. Sul sito 7summits-club.com, viene sottolineato che l’arrivo alla meta stabilita è previsto per fine maggio. Per quanto riguarda le strettissime relazioni della Russia con l’Artico non finisce qui. Nel suo viaggio per implementare i rapporti diplomatici ed economici con la Germania, il presidente del Cremlino Vladimir Putin – lungo la strada del ritorno in Russia – ha fatto tappain Olanda per firmare degli importanti accordi energetici con altri colossi del gas. Tra gli altri, anche un’intesa di massima tra il gigante di Stato russo Gazprom e il colosso del petrolio anglo-olandese Royal Dutch Shell per le prospezioni della piattaforma continentale artica russa alla ricerca di idrocarburi. Una strategia mirata quella del capo del Cremlino e già esposta nel 2009 per favorire l’acquisizione di tecnologia supermoderna da parte delle major del petrolio occidentali allo scopo di perforare i profondi strati di ghiaccio dell’Artico per estrarre idrocarburi. Tuttavia le intese in Olanda hanno avuto anche altri importanti risvolti sempre legati all’energia. In particolare la russa Gazprom e l’olandese Gasunie hanno firmato una lettera d’intenti per verificare la potenziale estensione del gasdotto Nord Stream, che potrebbe portare gas russo in Germania via Baltico, alla Gran Bretagna. Il progetto di estensione di Nord Stream potrebbe aprire a Gazprom un mercato, quellobritannico, da cento miliardi di metri cubi l’anno. “La questione chiave è la firma un contratto a lungo termine con i partner britannici per fornire gas al mercato britannico”, ha spiegato ai giornalisti il numero uno di Gazprom Alexei Miller, dopo la firma dell’intesa avvenuta ad Amsterdam. Per l’Olanda, un accordo a lungo termine con Gazprom potrebbe garantire flussi di gas oltre il 2025, quando il Paese prevede di diventare importatore netto di metano. Miller ha spiegato che con Gasunie, il colosso russo ha discusso della possibilità di costruire un nuovo ramo di Nord Stream verso il Regno unito della capacità di 27,5 miliardi metri cubi, equivalente alla capacità di ciascuna delle due condotte attualmente in esercizio. Nord Stream ha una capacità annuale di 55 miliardi di metri cubi, in grado di soddisfare il 10% della domanda europea di gas, ma in base alle regole antitrust europee, non può utilizzare il gasdotto alla massima capacità. Un limite posto per scopi di naturaantirussa legati alla decisa influenza che svolge sull’Europa-colonia l’impero a stelle e strisce. Andrea Perrone









   
 



 
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