Dall’ancoraggio emozionale al perfetto schiavo di sistema
 











Viene annichilita la nostra capacità di disegnarci da noi la nostra mappa di “interpretazione del territorio”. Invece ci viene consegnata e aggiornata una mappa che ci da indicazioni e ci conduce dove vuole il sistema
È una tecnica basata in parte sugli esperimenti di Pavlov che collegano la reazione emozionale ad una azione. Ricorderete l’esperimento di associazione della campanella alla ciotola di cibo, col cane che iniziava a salivare non appena sentiva il suono della campanella, anche se il cibo non c’era. L’uomo non è immune da queste associazioni, anzi in esso sono più forti, più complesse e più sofisticate. Alcuni ancoraggi avvengono nell’infanzia e coinvolgono tutti i sensi. C’è sempre una associazione emozionale, bella o brutta non importa, legata ad odori, sapori, immagini, suoni, tatti, idee, cantilene. L’ancoraggio risulta ancora più forte se sono coinvolti più sensi contemporaneamente. I pubblicitari conoscono bene queste cose è leapplicano continuamente. Sebbene l’ancoraggio sia molto forte in età giovanile, anche se decrescente, rimane per tutta la vita. Questo è il motivo per cui un cliente conquistato in tenera età è un cliente per tutta la vita e può essere “riattivato” in qualsiasi momento. Esiste un ancoraggio più sofisticato di cui si occupa molto la PNL (programmazione Neuro Linguistica) ed è quella che interessa il linguaggio ed il sesto senso, quello dell’intuizione e della comprensione, che fa leva su “matrici di idee” che realizzano il piano di riferimento, la cosiddetta “mappa del territorio” che ognuno ha dentro e che serve proprio ad interpretare il “territorio”, che ci fa classificare cosa è buono e cosa no, cosa è giusto e cosa no. Questa mappa ci viene inserita dentro il cervello con un processo sofisticatissimo e lungo che parte anche dalla famiglia (anche i genitori sono programmati a programmare schiavi), continua nella scuola di ogni ordine e grado e poi segue con i “richiami”, un po’ comele vaccinazioni, attraverso la potenza di fuoco mediatica di telegiornali, palinsesti di film scelti accuratamente, ospiti scelti accuratamente, notizie scelte o create accuratamente dai telegiornali di sistema. L’ancoraggio poi viene rinforzato con la tecnica del “rinforzo” ossia la “ripetizione ossessiva del messaggio”, che bypassa il filtro della razionalità (valutazione se l’idea è familiare o meno) e va direttamente nell’inconscio dove viene ancorata come idea “già familiare”. Di esempi di “mappe di riferimento” impiantate nel cervello fin da piccoli a cui riferirsi “per essere” accettati dal sistema se ne possono fare molti: “l’uomo che non deve chiedere mai”, la bevanda scura gasata con le bollicine per essere accettato anche dagli altri bambini, le scarpe di quella data marca con le lucette, un certo tipo di auto, un certo tipo di profumo, un certo tipo di rasoio, la vacanza in “crociera”, ecc. Una mappa (manuale di programmazione) da eseguire per essere il cittadino perfettoper il sistema capitalistico/neoliberista. Ma si va ancora più nel profondo con l’ancoraggio del sentimento della colpa (marketing ampiamente usato dalle religioni, soprattutto quella cattolica) che inducendo tale “colpa innata” come peccato originale costringe ad una perenne richiesta di perdono. Siamo tutti colpevoli, per esempio, per l’olocausto e lo continuiamo ad essere se per caso dimentichiamo e quindi va reiterato il ricordo. Tale meccanismo usato sotto il profilo religioso, poi politico/ideologico, oggi è usato sotto l’aspetto finanziario. Un esempio per tutti è il bombardamento continuo dell’evasore fiscale. Il cittadino nasce evasore, è una colpa insita del suo DNA, lui evade per definizione ed i telegiornali ce lo ricordano in continuazione, in modo che la “mappa di interpretazione” impiantata nel nostro cervello ci faccia dire “e ma se tutti pagassimo le tasse e fossimo più onesti, tutto questo non succederebbe” (obbiettivo raggiunto).
Perché non ci bombardano connotizie di banche condannate ogni giorno per anatocismo? Semplice perché quella “quella mappa” porterebbe ad un altro posto che non è quella che vuole il sistema. Tutto questo serve per distruggere la nostra consapevolezza e la nostra capacità di disegnarci da noi la nostra mappa di interpretazione del territorio, invece ci viene consegnata e aggiornata una mappa che ci da indicazioni e ci conduce dove vuole il sistema. Da qui la famosa frase che ormai non siamo più: “Esseri pensanti, ma esseri pensati” (da altri). La cura è quasi impossibile in quanto questo è cancro che si propaga con metastasi incontrollate che distruggono le vecchie “mappe umane e sociali” per sostituirle con quelle del “neoliberismo e dell’uomo “merce”. Certo, già scollegare la televisione e gettarla via sarebbe un primo passo verso la disintossicazione. Giuseppe Turrisi









   
 



 
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