EUGENIA ADDORISIO
 


Puntata REPORT del 19/05/2013









Voleva solo fare quello per cui era pagata, l’ispettrice per la sicurezza sul lavoro della Asl di Foggia . Glielo hanno impedito, e allora Eugenia Addorisio ha denunciato tutti. Cinque anni dopo gli arresti, con il processo in corso, sono tutti di nuovo al loro posto, a parte lei, che è stata rimossa dall’incarico, e ora fa l’infermiera.

PRECISAZIONE DEL 25/05/2013
Nel servizio relativo alle disavventure di Eugenia Addorisio abbiamo parlato della società cooperativa ASL. Il legale rappresentante della cooperativa, nel frattempo trasformata in ASL - Azienda Sicurezza Lavoro S.C.A.R.L., ci chiede di precisare che la società ha effettivamente sede legale in Via Galliani 8, presso gli uffici della Pleasant srl, e che la posizione della società e del suo legale rappresentante Vincenzo Bonassisa è stata archiviata con decreto di archiviazione della procura di Foggia del 30 ottobre 2007.

D.G. ASL FG replica inmerito a vicenda infermiera professionale Eugenia Addorisio 
Il Direttore generale della ASL FG Attilio Manfrini, considerata la risonanza mediatica registrata dalla vicenda che vede protagonista l’infermiera professionale Eugenia Addorisio, interviene con una nota a tutela della propria immagine, confutando le calunnie rivoltegli con dichiarazioni false che alludono a presunti, ma in realtà inesistenti, rapporti con la ditta “Ites” e “Geco”.
“Da ex sindaco di Cerignola, ex direttore generale della AUSL FG/3 e attuale direttore generale della ASL FG – dichiara Manfrini – posso affermare con orgoglio di non essere mai stato sottoposto ad alcun provvedimento penale, a testimonianza della mia onestà e della correttezza del mio agire. Intendo fare di tutto per difendere la mia onorabilità e liberarmi da questa pesante cappa di sospetti su presunte ritorsioni nei confronti della infermiera professionale Addorisio, la quale ha, all’origine, il solo difetto di nonpossedere il titolo necessario per svolgere il ruolo cui aspira e che altri, incautamente, le hanno consentito di svolgere negli anni passati”.
Per tale ragione si allega la relazione che lo stesso ing. Manfrini ha inviato alla Regione Puglia in cui si ripercorre nel dettaglio l’intera vicenda, correlata da puntuale documentazione.
------------------------------------------------
All’Assessore al Welfare
Dott.ssa Elena Gentile
Sede
Oggetto: Infermiera Professionale Addorisio Eugenia. Relazione in merito alla trasmissione Rai “Report” del 19 maggio u.s. Riscontro a nota di codesto Assessorato prot. 151/5256 del 22/05/2013
Gent.ma Assessora
Riscontro volentieri la Sua richiesta di informazioni in merito all’oggetto e Le fornisco in appresso i richiesti chiarimenti.
Per le questioni che riguardano personalmente me e mio figlio, dichiaro che siamo stati trascinati strumentalmente e con dolo nella ricostruzione degli eventi.Posso, al riguardo, assicurarLe, senzatema di smentita ma con certezza di querela, se taluno dovesse ripetere tale falsa informazione, che io non ho mai fatto parte di alcun Consigliodi Amministrazione della GECO, della ITES  e/o di  altre Società facenti capo alla famiglia Tarquinio. Per quanto, poi, pleonastico ed ininfluente ai fini della Sua richiesta, Le confermo che mio figlio Alfiero ha svolto compiti di responsabile della Soc. ITES S.r.l., il cui Amm.re Unico era il Sig. Antonio Tarquinio, dal 02/03/2000 al 29/12/2003, diversi anni prima, del periodo  (2006 – 2007) in cui la Addorisiodichiara di avere comminato le sanzioni.Ritengo che questa calunnia, per cui mi riservo di presentare querela, serviva, come è servita, al giornalista per tracciare una linea di collegamento tra le persecuzioni di cui si sente vittima l’infermiera e le presunte pressioni politiche che avrebbero alimentato tali accanimenti.
Detto questo le riassumo brevemente, allegandoLe la relativa documentazione, la vicenda dellaAddorisio.
Costei fu assunta con delibera n. 1578 del 21/07/1988, della USL FG 8, a seguito di procedura concorsuale, con la qualifica di “Operatore Professionale Collaboratore – Infermiere Professionale” e assegnata al Dipartimento di Prevenzione, servizio vaccinazioni.
Con tale qualifica ancora appare nei ruoli del personale del S.S.R. di cui alla determina del Dirigente Settore Sanità pubblicata sul BUR Regione Puglia n. 81 supp. del 29 giugno 2004.
Nel ’97 la Addorisio ottiene dalla Prefettura di Foggia l’attestato di Ufficiale di Polizia Giudiziaria, su richiesta dell’allora Direttore del Dipartimento di Prevenzione; la presumibile motivazione (relazione sentimentale con il dott. Morra) si deduce dagli atti del processo – udienza del 17 marzo 2010 -  che la vede coinvolta con il dott. Fanelli ed i tecnici Di Toma e D’Alfonso).
Già dal 2003 (vedi nota del 04/04/2003) i Coordinatori dei Tecnici della Prevenzione denunciano l’illegittimo utilizzo della Addorisioquale Ufficiale di Polizia Giudiziaria in compiti di ispezione e vigilanza sui luoghi di lavoro. Precisano, altresì, i prefati Tecnici della Prevenzione, che la qualifica di UPG riconosciuta alla Addorisio le consente il semplice accesso nei luoghi di lavoro per svolgere mansioni di Infermiera Professionale  e non quello di controllo ed ispezione e redazione di atti contravvenzionali.
Le contestazioni si ripetono nel tempo sino a quando lo scrivente, in qualità di Direttore Generale della ASL FG 3 invia nota (prot. 509/AP del 28/04/2005)  al Dott. Fanelli, direttore del servizio SPESAL, ed alla Addorisio per conoscenza, per chiedere chiarimenti in merito ad una richiesta di costei di essere inquadrata nel profilo professionale di Tecnico della Prevenzione. Nella citata nota, nel mentre si precisa che la stessa è inquadrata nel ruolo sanitario con il titolo di infermiera professionale e quindi non può svolgere mansioni di Tecnico della Prevenzione, non avendone il titolo,si chiede al dott. Fanelli di voler comunicare se effettivamente la Addorisio svolge mansioni di Tecnico della Prevenzione, ribadendo che tale utilizzo non è consentito. La nota non ebbe riscontro.
Ancora, in data 21/11/2006, con prot. N. 2/27945, lo scrivente ribadisce al dott. Fanelli e, p.c. al dott. Morra ed al direttore del Dipartimento dott. Di Taranto, che la qualifica rivestita dalla Sig.ra Addorisio non le consente di svolgere funzioni diverse da quelle di infermiere professionale se non per l’accesso sui luoghi di lavoro ove sono occorsi infortuni per svolgere funzioni di infermiere. La nota si conclude con l’invito al dott. Fanelli a revocare la disposizione di servizio in base alla quale la Addorisio era inserita nei turni di reperibilità per svolgere mansioni di Tecnico della Prevenzione.
A seguito dell’accorpamento delle ASL della Provincia di Foggia, dal dicembre 2006 è cessato l’incarico allo scrivente di Direttore Generale della ASL FG 3.
Dagli atti consultatiapprendo che la Addorisio ha continuato a svolgere mansioni di Tecnico della Prevenzione, ed anzi,  su richiesta della Procura Generale presso la corte di appello di Bari, fu distaccata presso la Procura di Foggia. Di tanto prese atto il Direttore Generale dell’epoca dott. Castrignanò.
Continuano, però le contestazioni all’utilizzo della Addorisio quale Tecnico di Prevenzione, (anche per l’innestarsi di un processo penale, di cui sommariamente riferirò in avanti) tanto che nel febbraio 2010 la Segreteria Regionale del Sindacato UNPISI (che rappresenta i Tecnici di Prevenzione) sollecita l’adozione di provvedimenti per rimuovere l’impiego illecito della Addorisio, citando anche un articolo della “Gazzetta del Mezzogiorno” in cui la stessa è definita “compagna” di un consulente esterno finito agli arresti domiciliari per attività illecite di spionaggio.
Tale sollecito viene reiterato, nell’ottobre 2011, dalla Segreteria Provinciale dello stesso Sindacato,  che segnalal’anomalia per cui la Addorisio sia utilizzata presso la Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Foggia pur non risultando iscritta nel Registro Regionale degli Operatori in possesso della qualifica di Ufficiale di Polizia Giudiziaria ex art. 21 legge 833/78 pubblicato nel BUR puglia n. 123 del 04/08/2011.
Tanto si evidenziava nel ricorso richiamando anche gli obblighi della ASL per il rispetto di quanto stabilito all’art. 3 comma 27 della legge regionale n. 40/2007, con diffida, in caso di inottemperanza, ad inoltrare denuncia all’autorità giudiziaria. 
A seguito di ciò, su richiesta della Direzione Generale ASL, il Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Bari ed il Procuratore della Repubblica di Foggia con nota prot. 3602 del 1/12/2011 della Procura di Foggia trasmettono nulla osta al rientro in servizio della Addorisio presso la ASL di Foggia. In ottemperanza, il Direttore della ASL FG dott.Castrignanò dispone il rientro in serviziodella Addorisio, con assegnazione al consultorio familiare di Foggia per prestare attività in qualità di collaboratore professionale sanitario – infermiera.
Avverso tale provvedimento la  Addorisio propone ricorso ex art. 700 presso il Tribunale di Foggia, Sezione Lavoro, motivandone le ragioni in quanto in possesso di qualifica di Ufficiale di Polizia Giudiziaria sin dal 1997. Il giudice del Lavoro, con ordinanza del 6 agosto 2012,accoglie il ricorso  e sospende l’efficacia del Provvedimento di rientro in servizio presso il Consultorio di Foggia.
La ASL, in data 18 settembre 2012, proponereclamo ex art. 669 terdecies, presso il medesimo Tribunale del lavoro di Foggia, avverso l’ordinanza del 6 agosto, con cui veniva sospeso l’ordine di servizio di rientro alla ASL con le mansioni di infermiera ed il Tribunale, riunito in Camera di Consiglio, con sentenza del 21 gennaio 2013, revoca l’ordinanza del 6 agosto 2012 e, per l’effetto, rigetta il ricorso ex art. 700presentato dalla Addorisio.
Nel contempo, tra la presentazione del reclamo e l’emissione della sentenza, gli ulteriori sviluppi sono i seguenti:
- In data 20/09/2012 il Prefetto di Foggia provvedeva, su richiesta della ASL,  alla revoca del conferimento della qualifica di Ufficiale di Polizia giudiziaria alla Addorisio, in quanto carente del titolo abilitante ai compiti del profilo professionale di “Tecnico della Prevenzione  nell’ambiente e nei luoghi di lavoro”. Copia dell’atto veniva inviata al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Foggia.
- In data 25/09/2012, ilProcuratore della Repubblica di Foggia, richiedeva l’immediato trasferimento della Sig.ra Addorisio dalla Procura presso la ASL di Foggia.
- In data 02/10/2012 la ASL trasmetteva alla Addorisio la notifica di revoca del provvedimento da parte della prefettura di Foggia, con invito alla medesima di voler restituire il tesserino di riconoscimento rilasciato a suo tempo dallaPrefettura.
- In data 03/10/2012 il Procuratore della repubblica di Foggia chiedeva “riscontro a vista”della nota con cui era stato richiesto il trasferimento della Addorisio alla ASL di Foggia a seguito di revoca della qualifica di UPG.
- In pari data il direttore della ASL FG disponeva che la Addorisio svolgesse i suoi compiti di infermiera presso l’ambulatorio ex INAM di Foggia.
In data 5/02/2013, poi, la ASL ordina alla Addorisio di rientrare presso il consultorio di via Alvarez in Foggia, ove attualmente presta servizio.
Questi, in sintesi,i fatti salienti di una vicenda che, come la S.V. ha potuto rilevare si protrae da molti anni.
Devo riferirLe, peraltro, che la Addorisio non è nuova ad esternazioni del genere.
Infatti, le stesse insinuazioni riprese dalla trasmissione “Report”,  furono riportate in un articolo comparso sul quotidiano “La Stampa” a pag. 24 del numero di domenica 24 aprile 2012. In merito all’articolo, il Capo di Gabinetto dott.Davide Pellegrino, inviò all’Assessorato una richiesta tesa a monitorare la segnalazione appresa a mezzo stampa. Già in tale data il sottoscritto, con nota prot.35085-12 del 24/04/2012 indirizzata all’Assessore Attolini, ebbe a fornire le richieste informazioni, le stesse riportate nella presente relazione.
A difesa del buon nome dell’Azienda ASL, la nota di riscontro fu anche pubblicata sulla Gazzetta del Mezzogiorno, edizione di Capitanata, nel numero del 29/04/2012.
Mi corre l’obbligo, in ultimo, di relazionarLe  in merito alle presunte coperture e protezioni adottate in favore dei dipendenti sottoposti a procedimento giudiziario per i fatti denunciati dalla Addorisio e di cui è causa. Non mi pronuncio, evidentemente, sul merito della vicenda processuale. La Giustizia condannerà, se vi sono, i colpevoli (peraltro la sentenza è imminente).
Non posso, però, esimermi dal testimoniare sulla correttezza di chi mi ha preceduto nel gestire una situazione che, come avrà avutomodo di valutare, appare quanto mai complessa. E quindi Le riporto quanto ho appreso dagli atti esistenti in Ufficio.
In seguito alla adozione delle misure cautelari nei confronti del dott.Fanelli, all’epoca dirigente del servizio, e dei Sigg. De Toma e D’Alfonso, Tecnici di Prevenzione, il dott. Troiano, Commissario Straordinario della ASL di Foggia, provvide alla sospensione degli stessi dal servizio con effetto immediato, avviando, contestualmente, il procedimento disciplinare.
Successivamente, con provvedimento del 11 luglio 2007, il Giudice per le indagini preliminari  dott. Protano, con motivazioni, revocò gli arresti domiciliari per il De Toma e il D’Alfonso, consentendone la riammissione in servizio e trasformò la misura cautelare degli arresti domiciliari per Fanelli con quelle della sospensione dall’esercizio di Direttore del SPESAL per mesi due, rigettando l’istanza per il solo Bonassisa Rocco.
Il Commissario Troiano, in esecuzione del provvedimento riammettevai dipendenti dalla data del 11/07/2007.
Va precisato che, cautelativamente, come risulta anche dall’ordinanza del GIP, i dipendenti De Toma e D’Alfonso, erano stati già assegnati ad Uffici diversi da quelli per cui erano state adottate le misure, poi revocate. Anche il dott. Fanelli fu riammesso in servizio presso la Direzione Sanitaria con mansioni inerenti la Programmazione Sanitaria.
Questi, cara Assessora, i fatti, di cui Le allego la documentazione più rilevante. Tutto il carteggio, molto voluminoso, è a Sua disposizione per ogni evenienza.
Valuti Lei chi sono le “vittime” e chi sono i “carnefici” in questa vicenda che ha, “questo si!”, del paradossale, ma per motivazioni diverse da quelle sostenute nel servizio trasmesso da “REPORT”, vicenda  in cui la ASL non mai svolto alcun ruolo attivo né tanto meno persecutorio o ritorsivo nei confronti della Sig.ra Addorisio, in quanto la ASL è stata prevalentemente destinataria o di ricorsi da parte dei Tecnici diPrevenzione e del loro Sindacato o di richieste e/o disposizioni da parte della Procure di Bari e Foggia o di provvedimenti della Giustizia Penale ed Ordinaria.
Se Ella volesse, poi, disporre una ispezione regionale sui fatti che Le ho rappresentato, mi sentirò molto più tranquillo e garantito anche per le future sortite che la Addorisio non mancherà di effettuare.
Se me lo consente, infine, vorrei inoltrare copia di questa mia nota alla Sig.ra Gabanelli, conduttrice di “REPORT”, alla cui onestà intellettuale mi vorrò richiamare, affinché possa valutare se vi è stata, come ritengo vi sia stata , quantomeno superficialità, se non malafede, da parte del giornalista titolare del servizio, nell’esaminare o nel non voler leggere, la documentazione di cui Le ho appena riferito.
Spero che la Sua fiducia nella mia rettitudine resti immutata, e Dio sa quanto è necessaria in questi difficili momenti,e Le invio cordiali saluti.
Attilio Manfrini









   
 



 
14-01-2016 - I soldi nascosti dei politici
13-12-2015 - Salva-banche, Saviano: Boschi deve dimettersi
02-11-2015 - Expo 2015, cosa rimane dopo l’evento?
16-10-2015 - Fa crollare l’Italia, poi se la compra. Ma chi è BlackRock?
26-02-2015 - La Grecia e la suggestione di uscire dall’Euro Quanto è credibile lo scenario di una Grexit?
25-02-2015 - Yanis Varoufakis, storia di un ministro col volto da duro
23-02-2015 - Dietrofront degli italiani, ora sono i più euroscettici
18-02-2015 - Forza Italia, Berlusconi blocca Fitto: la Puglia commissariata con Vitali
09-02-2015 - I grillini incontrano il pm Di Matteo: "Mattarella gli esprima solidarietà"
02-02-2015 - Quirinale, traditori azzurri: i 43 nomi della lista dei veleni
29-01-2015 - Contadino e milionario: stipendio da record per il segretario generale di Coldiretti
14-01-2015 - Napolitano apre i giochi per la successione Tutti i precedenti tra veleni e franchi tiratori
08-01-2015 - Quirinale, le primarie online del Fatto Quotidiano: il più votato è Rodotà
05-01-2015 - Se torna in campo un leader usurato
04-01-2015 - M5S: "Renzi in vacanza su volo Stato". La replica: "Non scelte ma protocolli di sicurezza"

Privacy e Cookies