I Saggi”nominati da Letta si sono insediati ufficialmente
 











Presidente Enrico Letta

Entra nel vivo il procedimento con cui si intende riforma la seconda parte della Costituzione.
Ieri si è insediato ufficialmente il “Comitato dei saggi” nominato dalla Presidenza del Consiglio. Una nutrita pattuglia di costituzionalisti in cui sono rappresentati i vari orientamenti della dottrina giuridica: parlamentaristi, semi-presidenzialisti e sostenitori di un premierato all’italiana.
I trentacinque consulenti di Enrico Letta avranno a disposizione tempi molto stretti, la maggioranza delle larghe intese non ha intenzione di attendere che si ricompongano storiche divisioni nel dibattito della dottrina. A limitare gli entusiasmi ci ha pensato il presidente dalla commissione Affari Costituzionali di Montecitorio.
“Il Comitato degli esperti effettui un check up dello stato delle riforme costituzionali per consentire al Governo la migliore delle proposte. Poi sarÜ il Parlamento, nell’autonomia delle sue Aule, a decidere quello cheæè giusto. In questo, lo sforzo di ciascuno e di tutti æ che la riforma costituzionale costantemente costituisca il luogo della non apparenza, dell’assenza di forza di gravitÜ, di pregiudizi ed ideologismi”, questo il commento di Francesco Paolo Sisto, avvocato pugliese eletto nelle liste del Pdl. Insomma, i professori facciano pure le loro proposte, saranno poi le prime Commissioni di Camera e Senato a decidere se prendere per buoni i suggerimenti provenienti dai consulenti di Palazzo Chigi.
Nella scommessa che il nostro Paese gioca sul tavolo delle riforme istituzionali “un fattore decisivo æ la variabile del tempo”, ha sottolineato il ministro per le Riforme Costituzionali, Gaetano Quagliariello, nel suo intervento ad apertura dei lavori del vertice del governo con i trentacinque saggi. Il politologo ha annunciato che “la relazione finale della Commissione dovrà essere pronta per il 15 ottobre e poi trasmessa al Parlamento”. Entro la fine di lugliosarà quindi necessario “concludere un primo approfondimento su tutti i temi”.
Quagliariello ha indicato un vero e proprio ruolino di marcia alla Commissione – non si bene in base a quale prerogativa - spiegando che “i lavori saranno ripartiti dedicando, in una prima fase, due sedute a ciascuna delle 4 materie oggetto dei nostri approfondimenti. Partiremo dalla riforma dell’assetto bicamerale del Parlamento, per poi proseguire sugli altri aspetti della forma di Stato e in particolare sulla riforma del Titolo V, quindi passeremo alla forma di governo e poi alla legge elettorale”.
Rispetto agli ultimi giorni c’è’quindi un’importantissima novitÜà Le Camere si occuperanno di riformare anche il Titolo V della legge fondamentale, quello che regolamenta i rapporti tra lo Stato, le Regioni e gli Enti locali e le loro competenze. Un insieme di articoli riformato con legge costituzionale nel 2001, con risultati per nulla soddisfacenti.L’Autonomia è stata spesso usata per moltiplicare i centri di spesa e aumentare la confusione agli occhi del cittadino. ChissÜ come intendo modificare l’articolo 117 gli attuali parlamentari.









   
 



 
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