La crisi economica non risparmia i rifiuti. Anzi colpisce la produzione che torna indietro ai valori del periodo 2002-2003. I dati parlano di 1,1 milioni di tonnellate in meno, pari a una riduzione del 3,4% tra il 2010 e il 2011. Una diminuzione che prosegue nel 2012, e che nel biennio scende a meno 2,5 milioni di tonnellate (-7,7%). Questa la fotografia scattata dal rapporto Rifiuti Ispra 2013. A quando la diminuzione delle tariffe? La spesa media a testa per i costi del servizio di igiene urbana - imputabili per il 42,6% all’indifferenziato - nel 2011 e’ stata di 157,04 euro (piu’ 4,6% rispetto all’anno prima). Il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, ovviamente, non ne fa cenno. Preferisce parlare delle varie emergenze, che sono comunque una bella beffa nel momento in cui i volumi totali diminuiscono vistosamente: ’’Abbiamo bisogno di superare il contesto emergenziale. E’ in queste situazioni che si infila e si sviluppa la criminalita’’’. Inparticolare, osserva Orlando, quelle di ’’Roma e Napoli sono due emergenze’’ che porteranno l’Italia a pagare le sanzioni europee per via delle procedure di infrazione. ’’In Campania - dice - potremmo arrivare a dover pagare 200 milioni all’anno. Pensate quante cose si potrebbero fare con 200 milioni di euro’’. Nel report dell’Ispra si rileva come l’anno scorso ogni abitante italiano abbia prodotto 504 kg di rifiuti, 32 kg in meno rispetto al 2010. L’Emilia Romagna, con 637 kg di rifiuti pro-capite, e’ la regione con la maggior produzione, seguita dalla Toscana con 614 kg per abitante, dalla Valle d’Aosta con 605 kg, dalla Liguria con 586 kg, e dal Lazio con 582 kg. La Regione che produce invece meno rifiuti e’ la Basilicata, al di sotto dei 400 kg per abitante per anno; a seguire Molise, Calabria e Campania, con meno di 450 kg per abitante. A livello nazionale la raccolta differenziata si attesta al 37,7% nel 2011 e al 39,9% nel 2012. E’ un’Italia a due velocita’: il norde’ l’area piu’ virtuosa, raggiungendo oltre il 50% di raccolta differenziata; il centro arriva al 32,9% e il sud al 26,7%. A livello regionale, il Veneto arriva al 62,6% e il Trentino Alto Adige al 62,3%; Sicilia e Calabria sono sotto il 15%. I rifiuti urbani smaltiti in discarica nel 2012 sono 12 milioni di tonnellate, circa il 39% dei rifiuti urbani prodotti, pari a 1,5 milioni di tonnellate in meno rispetto al 2011 (meno 11,7%). Sono 186 le discariche per rifiuti non pericolosi che hanno smaltito rifiuti urbani nel 2012. Dal 2003 sono state chiuse 288 discariche; di queste, 229 sono al sud (80%), 43 al nord e 16 al centro. Siamo anche esportatori di spazzatura: oltre 311 mila tonnellate i rifiuti urbani esportati nel 2011 (310 mila non pericolosi, pari al 99,7%). L’Austria e’ il Paese verso cui vengono destinate le maggiori quantita’, il 23% del totale dell’export (71 mila tonnellate); seguono la Cina con il 17,5%, l’Ungheria con il 16,9% e la Germania con il 10,1%. Ma c’e’anche l’importazione: sono oltre 261 mila tonnellate di rifiuti urbani, di cui 40 tonnellate sono rifiuti pericolosi. Il Paese da cui proviene il maggior quantitativo e’ invece la Francia, con oltre 188 mila tonnellate (72%), seguono la Svizzera con il 15,7% e l’Austria con il 4,9%. Fabio Sebastiani
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