la Fiom in piazza per il lavoro, i diritti in Fiat e la politica industriale
 











Maurizio Landini
segretario Fiom

"Lavoro e democrazia in Fiat. Adesso basta". La Fiom scende in piazza domani nel tentativo di riportare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla situazione della multinazionale automotive e di inserire il dossier ’Fabbrica Italia’ nell’agenda dell’esecutivo e del Parlamento. Il sindacato dei metalmeccanici ha indetto uno sciopero di 8 ore di tutto il gruppo (compreso l’indotto) e una manifestazione in programma a Roma (appuntamento per le 9.30 a piazza della Repubblica).
Una delegazione di lavoratori, guidata dal segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, sara poi ricevuta dal presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini e in seguito dal ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato. Il punto e fino in fondo politico, ed istituzionale. E riguarda la politica industriale del Bel Paese, che da una parte rischia di rimanere incagliato tra recessione e taglio del deficit e, dall’altra, non sembra avere le idee chiare su come fardecollare la ripresa, come dimostra il pacchetto sull’occupazione dei giovani. La proposta del sindacato e quella di dare sfogo ai contratti di solidarieta e di fare in modo che la partita della multinazionale automotive venga sostenuta in Europa, che tra poco discutera dei fondi da destinare all’innovazione.
L’invito alla politica ad occuparsi della Fiat
Un messaggio chiaro alla politica e al Governo, quello della Fiom, invitati ad occuparsi del piu importante gruppo del settore manifatturiero. Il mix di violazione sistematica dei diritti (come attestano numerose sentenze dei tribunali) e di ricatti ai danni dei lavoratori, infatti, fino ad ora non ha mai registrato una presa di posizione netta da parte dell’esecutivo o del Parlamento. Anche la stessa Cgil, poi, non sembra scaldarsi molto di fronte alla prospettive negative degli impianti. E l’ha ampiamente dimostrato nei casi Irisbus, Cnh di Imola e Termini Imerese, che la Fiat ha chiuso. Se si esclude Melfi, l’azienda noninveste piu un euro nell’ammodernamento degli impianti e nella progettazione di nuovi modelli. Secondo la Fiom, Marchionne non perde occasione di lucrare su qualsiasi cosa, giorni di malattia compresi, per accumulare il tesoretto e chiudere cosi la trattativa con il fondo Veba per la conquista di Chrysler.
La realta sugli impianti e sui diritti dei lavoratori
Quello che sta accadendo in tutti gli stabilimenti dell’auto del gruppo Fiat e’ considerato "inaccettabile" dalla Fiom visto che "la direzione aziendale aumenta le ore di cassaintegrazione per chi non e’ al lavoro e contemporaneamente fa crescere ritmi produttivi e cadenze per chi e’ in fabbrica, e i rischi per la salute e la sicurezza". A tre anni di distanza dal piano Fabbrica Italia "si producono meno di 400 mila veicoli all’anno" e la Fiat continua a non fare chiarezza sul suo piano industria mentre parallelamente sta guidando in porto lo spostamento del vertice a Detroit, nell’ambito della fusione con Chrysler. La Fiompoi fa un punto della situazione stabilimento per stabilimento. Tra gli altri si citano Mirafiori, dove gli operai "lavorano meno di tre giorni al mese", Cassino, dove forse va un po’ meglio visto che invece gli operai lavorano "in media dieci giorni al mese", Pomigliano, dove "meta’ dei lavoratori e’ in cassaintegrazione a 0 ore".
Il presidio oggi a Mirafiori
Per oggi, intanto, a Torino e previsto (a partire dalle 13) un presidio davanti allo stabilimento delle Meccaniche di Mirafiori. La manifestazione e stata indetta "per denunciare - spiega la Fiom - il ricorso da parte della Fiat a massicce dosi di ore di straordinario, in aggiunta alle giornate di recupero al sabato". Durante il presidio saranno presenti lavoratori di Mirafiori in cassa integrazione che con le loro tute da lavoro chiederanno di poter lavorare. "Dopo la giornata di recupero di sabato 22 giugno - afferma la Fiom - l’azienda ha infatti deciso di far lavorare anche sabato 28 giugno e ha spostato la festivita’del 24 giugno al 16 agosto. Inoltre pare che Fiat intenda richiedere altri sabati lavorativi per rispondere a un aumento dei volumi produttivi". Lino La Mendola, responsabile della V Lega della Fiom-Cgil, e Antonio Citriniti, della Fiom-Cgil, affermano che "Quello che sta avvenendo alle Meccaniche di Mirafiori e’ l’ennesimo atto di irresponsabilita della Fiat verso i propri dipendenti: mentre alle Meccaniche si svolgono massicce dosi di straordinari, a poche decine di metri ci sono migliaia di lavoratori condannati alla cassa integrazione. In Germania hanno ridotto gli orari per redistribuire il lavoro, la Fiat invece divide i lavoratori in classi scaricando i sacrifici su quelli considerati di serie B". Fabio Sebastiani









   
 



 
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