Sicilia come Abruzzo!!
In Italia non ci sono soldi per garantire la riabilitazione a tutti i disabili

 











Messina: il CRD (centro Risorse per la Disabilità) convenzionato con l’ASL 5 è costretto ad interrompere il ciclo riabilitativo a disabili per rientrare nel “tetto massimo di convenzione” imposto dall’ASL.
Avezzano: ai disabili gravi e gravissimi viene sospesa la fisioterapia domiciliare per mancanza di fondi e le liste di attesa vanno dai tre ai quattro mesi.
La riabilitazione per una persona disabile è come l’insulina per un diabetico, entrambe sono di vitale importanza per i pazienti ma mentre nessuno oserebbe imporre un tetto massimo per la spesa dell’insulina, in Sicilia, l’Assessore alla Sanità, ha deciso che non poteva essere superato il limite massimo di convenzione e, in questi giorni ai disabili viene negata la riabilitazione.
In Abruzzo l’Assessorato alla Sanità ha aumentato il budget per la fisioterapia ma non ha reso omogeneo il servizio sull’intero territorio regionale e a molti disabili sono stati sospesi itrattamenti fisioterapici domiciliari.
Quale giustificazione può avere l’interruzione di un trattamento riabilitativo?
Questo è quello che dovrà accertare la Procura della Repubblica di Messina a cui è pervenuta regolare denuncia da parte del papà di Silvio, affetto da autismo infantile regressivo a cui è arrivata la lettera di sospensione del ciclo riabilitativo dal centro  di riabilitazione CRD di Messina perchè il centro ha superato il tetto imposto.
Cosa diremo alla mamma di Walter di Giulianova (TE), cinque anni affetto da una malattia metabolica rara (con conseguente tetraparesi spastica, ritardo neuromotorio, ipovisione grave, non deambula, non parla, non controlla gli sfinteri) dopo che il centro la settimana scorsa ha comunicato la sospensione definitiva della riabilitazione domiciliare?
Chi ripagherà le famiglie esasperate da una lotta impari con quelle istituzioni che anziché agevolare il processo di crescita umana e personale dei propri figli disabilipreferiscono adottare la teoria Hitleriana di risparmiare sulle fasce più deboli?
Forse non vale la pena “spendere” per persone che comunque saranno handicappate per tutta la vita?
Le famiglie dei disabili messinesi, di fronte a uno Stato che nega il diritto alla riabilitazione, hanno deciso di recarsi in Prefettura e di restituire le schede elettorali.
Ancora una volta le Famiglie dei disabili sono state abbandonate, il vuoto istituzionale non consente loro di vivere dignitosamente la disabilità, rendendoli definitivamente inabili.
Il Sindacato SFIDA, stanco di tante parole e di false promesse, invita tutte le Istituzioni  e tutte le forze politiche a dare risposte immediate per risolvere concretamente i problemi legati al mondo della disabilità.
Il Segretario Nazionale
ing.  Andrea  RICCIARDI

 

 









   
 



 
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