La ragnatela pentastellata per far emergere le contraddizioni piddine
 











"Mai con Berlusconi" questo il messaggio quotidiano del Pd con cui ha nutrito e cresciuto la propria prole. Poi si e passati dall’odio al quasi amore come niente fosse, per colpa della crisi. Sara pure vero che il matrimonio combinato non piace a nessuno, pero e indubbio che la convivenza porta anche dei benefici. A loro, naturalmente, non certo agli italiani. Pd, Pdl, Lega, Sel e lista Monti sono infatti in piena crisi non essendo riusciti a dare un volto nuovo al Paese. E soprattutto non sono riusciti a soddisfare la sete di dignita dei tanti lavoratori sfruttati e sottopagati. I
l piatto di lenticchie e un tozzo di pane puo fare la felicita di Bergoglio e dei suoi discepoli ma non certo dei tanti cittadini in cerca di un equo benessere. Perche e il benessere che fa la differenza non certo la poverta. Ma torniamo alla ragnatela. Sebbene sia stata costruita grazie all’impegno del ragno del Colle, i due ragnetti vi convivono con una certadiffidenza. Pero sanno benissimo che realizzarne una tutta loro e praticamente impossibile, per mancanza di forza. L’energia non e sufficiente ne per il ragnetto piddino ne per l’altro ragnetto pidiellino. E nemmeno unendosi con altri ragnetti, tipo Sel o Lega, e possibile raggiungere lo scopo. Anche se entrasse in gioco il ragno pentastellato sarebbe impossibile uscire da questo impasse. Invece nel M5S si butta ancora l’esca sperando che il moscone abbocchi, rimanendo impigliato nella ragnatela. Anche nel Pd si e cercato di giocare allo stesso modo, cercando di ingabbiare Grillo attraverso il progetto Bersani. Sono dunque progetti difficilmente realizzabili proprio perche ognuno vuole essere attore protagonista e non quello di portaborse. Adesso il M5S attraverso una mezza frase del capogruppo del Senato, Morra lascia intendere che un accordo con il Pd e possibile. "La fiducia ad un governo con il Pd? Non posso escluderla. Naturalmente passando sempre da un momento assembleare". Tuttoe possibile ma che dopo l’esperienza Bersani possa ripresentarsi un’altra occasione ci sembra piuttosto difficile. A meno che non si voglia ancora cogliere la palla in balzo per far fuori Berlusconi. Ora sara pure un progetto attuabile ma che serva a riportare l’Italia fuori dalla crisi questo ci sembra utopico. E poi la questione del diavolo e solamente un modo per nascondere la propria incapacita. Il diavolo puo essere pure eliminato ma i problemi resteranno, almeno fino a quando l’Italia non avra un moto d’orgoglio liberandosi dalla schiavitu della Bce, dell’Ue e del Fmi. E il Pd non lo fara mai, in quanto e uno dei pilastri di questa Europa della disoccupazione. "Se il Pd si presenta da noi con cinque o dieci punti realizzabili -aggiunge Morra- non posso escluderlo".
Difficile quindi che scenari del genere possano verificarsi. Paradossalmente il M5S e piu vicino a Berlusconi che non a Bersani e D’Alema. Infatti sull’abolizione dell’Imu, sulla cancellazione dell’aumento dell’Iva,sullo ius soli e sui problemi legati all’immigrazione e sulla diminuzione delle tasse c’e una visione comune. Dunque diventa difficile pensare ad un cammino insieme tra Pd e M5S, anche perche la maggioranza della base pentastellata si e sempre dichiarata contraria ad ogni apparentamento con la dirigenza post-comunista. Questo pero non vuol dire che i tentativi di stringere un accordo non ci saranno. Pero non bastano i dissidenti Civati e Puppato a impastare il pane. Per fare un buon pane ci vogliono dei bravi panificatori. Ma se poi manca il lievito madre ovvero la sovranita diventa difficile pensare al bene comune. L’eliminazione del diavolo di Arcore non basta per riportare in auge il Paese. E’ un’illusione far credere che una volta tolto di mezzo il diavolo si possa tornare a sognare. Il diavolo semmai e rappresentato dagli usurai della Bce e del Fmi. Ma non crediamo al ribaltone, attraverso la sentenza della Cassazione. Pd e Pdl hanno tutto l’interesse a proseguire il camminononostante qualche colpo agli stinchi. Perche? Perche non sono in grado di camminare da soli, in quanto non hanno ne forza nelle gambe ne idee. E soprattutto non hanno la forza e il coraggio di staccare la spina a questa moneta unica che sta creando una distesa di disoccupati e di sfruttati. Tornando alla questione di una possibile alleanza M5S-Pd pensiamo che questa sia solo una mossa strategica di Grillo per mettere ancora una volta in risalto le contraddizioni del Pd e soprattutto la sua incapacita a fornire un progetto per l’Italia. Purtroppo ogni progetto, sia esso del Pd che del Pdl o di altri, passa sempre sotto il giudizio dell’Ue e dei suoi gendarmi finanziari. E sappiamo tutti come va a finire: rigore e pesanti tagli ai salari e ai diritti. carlo tata









   
 



 
26-10-2015 - Italicum, 15 ricorsi in Corte d’appello su premio di maggioranza e ballottaggio. Due quesiti referendum in Cassazione
22-09-2015 - Perché l’Italia può e deve uscire dall’euro
10-09-2015 - La rottamazione del Mezzogiorno
09-08-2015 - I punti principali della riforma Costituzionale
07-07-2015 - Emiliano: Nomina la nuova Giunta
27-02-2015 - Milleproroghe, il dl è legge
26-02-2015 - Assunzioni irregolari a Firenze, Renzi assolto perché “non addetto ai lavori”
23-02-2015 - Milleproroghe: i partiti incassano senza trasparenza. Renzi proroga donazioni e rendiconti
16-02-2015 - La Repubblica extra-parlamentare
12-02-2015 - Seduta fiume su riforma Senato, passa il federalismo fiscale ma trattativa Pd-M5s fallisce
11-02-2015 - Riforma del Senato, intesa dopo la bagarre: ampliati di un terzo i tempi per la discussione
02-02-2015 - Mattarella, e la sua ”schiena dritta”
13-01-2015 - La Pa dà l’addio alla carta: in un anno e mezzo si passerà al digitale
11-01-2015 - La Salva Silvio salva anche i banchieri. E Renzi perde consenso
09-01-2015 - Renzi frena il toto-Colle e bacchetta la minoranza dem: "Serve un presidente per le riforme"

Privacy e Cookies