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Procaccini: "Alfano sapeva tutto, anzi, promosse lui l’incontro con i Kazaki"
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"Ho ricevuto l’ambasciatore kazako al Viminale perché me lo disse il ministro spiegandomi che era una cosa delicata. L’incontro finì tardi e dunque quella sera non ne parlai con nessuno. Ma lo feci il giorno dopo, spiegando al ministro che il diplomatico era venuto a parlare della ricerca di un latitante. Lo informai che avevo passato la pratica al prefetto Valeri". Così, clamorosamente, si esprime il capo di gabinetto Giuseppe Procaccini nella lettera di dimissioni dall’alto incaricoistituzionale. Dunque Alfano non soltanto sapeva, ma aveva egli stesso provocato l’incontro. Dunque Alfano ha mentito, quando ha dichiarato di aver sentito di questa storia per la prima volta quando fu contattato da Emma Bonino. E ha mentito di nuovo, ieri, davanti al Parlamento, ribadendo la propria totale estraneità. Procaccini poi va oltre, dichiarando senza ombra di dubbio di avere spiegato al ministro che il diplomatico era venuto a parlare della ricerca di un latitante. Nessuno gli parlò del fatto che Mukhtar Ablyazov fosse un dissidente, tanto meno dell’espulsione di sua moglie e di sua figlia: "Anzi – scrive il capo di gabinetto – altermine del blitz il prefetto Valeri mi comunicò che il latitante non era stato trovato e per me la vicenda si chiuse lì". Il caso che il governo, tutto il governo, intendeva frettolosamente chiudere scaricando ogni responsabilità sugli organi di polizia riesplode fragorosamente sotto il peso delle dichiarazioni liberamente rese dal funzionario governativo messo solitariamente alla gogna. Dunque laverità sta faticosamente emergendo in tutto l’inquietante profilo. La pressione degli uomini dell’ambasciata kazaka ha avuto immediato ascolto da orecchie ricettive. Nessun ragionevole dubbio può esservi ormai circa il fatto che l’intera operazione abbia avuto un avallo politico autorevole: Alfano? Alfano soltanto? O la zampata del suo padrone, amico e sodale di Nursultan Nazarbayev, ha colpito dinuovo? Staremo ora a vedere sino a dove potrà spingersi l’omertà del Pd, la disponibilità a fingere di non capire e a coprire questo ennesimo prodotto purulento delle "Largheintese". Il Capo di Gabinetto del ministro dell’Interno, prefetto Giuseppe Procaccini, si è dimesso in relazione alla vicenda Ablyazov. Avrebbe presentato una lettera al ministro in cui spiega i motivi per cui lascia l’incarico. Rischia il posto anche il capo della polizia pro tempore Marangoni. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano riferirà oggi alle 18 nell’Aula delSenato sul caso Ablyazov. La mozione di sfiducia nei confronti del ministro Alfano verrà esaminata dall’Aula del Senato venerdì prossimo alle 8.30. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. Il voto comincerà alle 12,30. Epifani: "Le dimissioni del Capo di Gabinetto sono fatto non usuale, aspettiamo di leggere le carte". Se Alfano sapeva e ci sono fatti acclarati, va da sé, ma se non sapeva realmente, io mi domando perchè è stato fatto ’a sua insaputa’, cosa c’è dietro e sarebbe più inquientante". Dunque, sulla mozione di M5S e Sel che chiede le dimissioni di Alfano il Pd aspetta dunque di "leggere le carte". Una mozione, comunque "prematura" - ha aggiunto - qui c’è la corsa a far subito". Si sarebbe dovuto attendere che il governo riferisse e poi "sulla base di quello si decide la mozione di sfiducia verso chi e perché". Dino Greco
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