Da numerosi decenni, ormai, abbiamo conseguito la salutare liberazione dal monoteismo appioppatoci per mera abitudine mondana dai nostri genitori, per altri versi tanto apprezzabili, e con esso da ogni monoteismo. Non essendo oggettivamente configurabile, per la nostra mente, altra persona che quella umana, con tutti i suoi limiti, ha finito con l’apparirci palese che inventarcene un’altra pretesamente universale ma priva di limiti, in funzione di Dio, attribuendole qualità definibili in astratto ma non concepibili in concreto, quali eternità, infallibilità, onniscienza, onnipotenza eccetera eccetera, avrebbe portato inevitabilmente al comodissimo scaricare sull’infelice (e sempre incazzato) creatore ogni responsabilità, compresa la volontà di quello stesso MALE che Egli fà le viste di combattere, con mediocre successo, esprimendo il disappunto per la propria inefficienza con lo scagliare ogni sorta di calamità (castigo di Dio) sulle proprieCreature, ree di essere quali l’"onnipotente" e "onnisciente" medesimo le ha volute. Chi, sennò: Napolitano ? Ma Dio (arieccolo !) ci salvi dal voler aggiungere una sola parola ai miliardi di miliardi che sono state inutilmente spese da fior di capoccioni a titolo di "teologia", che è la scienza di ciò che non si sa. Ma allora, che scienza è ? Boh! Il fatto è che le religioni monoteiste sono state (e, purtroppo, in parte sono ancora) rilevanti fenomeni storici e politici, con vistose conseguenze. Ciò vale a rendere, non solo lecito, ma doveroso, esaminarle come tali, come un medico fa per l’anemia o il geologo per gli smottamenti, o l’astronomo per le eclissi. Non dal presunto punto di vista di questo o quel Dio Unico (che fa: lo tiriamo a sorte?) ma dal nostro di "target". Ebbene, noi pensiamo che, in quell’ottica "imparziale" una graduatoria si possa fare. A parte le innumerevoli sottosette, che meglio si direbbero settemila, in fondo sono solo tre: Ebrei, Cristianie Musulmani. Gli Ebrei, possiamo metterli fuori classifica. Perchè l’Ebraismo, come religione, riguarda solo gli Ebrei; gli altri non hanno importanza. E noi che siamo: Ebrei? Non ci resta quindi che invitare Musulmani e soprattutto Cristiani a recitare il "mea culpa" per la propria sbalorditiva, incredibile stoltezza da "pecore matte" che è giunta fino a recepire pari pari, nella loro "fede" le fantasiose leggende di un microscopico popolo che si permetteva di proclamarsi "prediletto da Dio" (che sarebbe il Dio Unico numero Uno) che però serviva a tempo pieno il microscopico popolo sullodato, fottendosene degli altri, verso cui ostentava , anzi, nette tendenze genocide. Lo zibaldone delle fantasie ebraiche, con tanto di maniacale Sciovinismo, è o non è diventato il Libro Sacro (anzi:i libri sacri) persino degli Eschimesi e dei Fuegini? Non si è scomodato persino Michelangelo a fare il monumento a un tipo losco come Davide, facendone un Eroe dell’Umanità solo per averucciso slealmente tale Golia, valoroso guerriero, che altra colpa non aveva che di difendere il suo popolo contro gli aggressori ebraici? Grazie a un siffatto, torpido sbracamento, non dei quattro gatti di Ebrei ma delle centinaia di milioni di Goim, l’Ebraismo è oggi uno dei padroni della terra. Ma i suoi re possono anche mandare in pensione il dio arteriosclerotico di Mosè. Si chiamano Rothschild, Rockefeller, Schiff, Coehn e così via, e hanno imparati il modo di far piovere nel deserto che loro aggrada altro che manna, e di aprire altro che mar Rosso: l’oceano Pacifico! Proviamo allora a confrontare, considerandone gli effetti, i due monoteismi- figli (ossia fratelli minori). Qual è -obbiettivamente parlando- il meno peggio? Cristianesimo o Islam? Salvo che non mi si dia prova del contrario, simpatizzo largamente per l’ Islam, per motivi non da poco. 1- Signorilità. Gli Islamici hanno assai maggior apertura e rispetto per i cristiani di quanto i secondi mostranoai primi. Gesù (Isa ben Mariam) è onorato nel Corano come massimo profeta, mentre i pii cristiani (a mezzo del loro massimo poeta) ti sgnaccano Mohammed nell’inferno, con la testa girata indietro, che per mangiare, farsi la barba e lavarsi i denti c’è da farsi venire il torcicollo. 2- Tolleranza. I Cristiani che, nel corso della storia, si son trovati a vivere sotto regimi politici islamici, hanno sempre fruito di condizioni di parità giuridica, mentre gli Islamici sottomessi dai Cristiani (con l’eccezione fascista) hanno sempre dovuto subire il marchio di sudditi coloniali. 3- Comportamenti bellici. In caso di vittorie militari Cristiane, come la prima crociata, agli ordini del Principe cristiano Goffredo di Buglione, a parte la "liberazione" del sepolcro di Cristo, le milizie crociate si macchiarono di delitti orrendi di strage di civili, di saccheggi, di depredazioni, di profanazioni, di stupri, di cui non vi fu alcun riscontro nelle successive rivincite di Nur ed-din e diSalal ed-din (il prode Saladino). Uniche crudeltà da parte musulmana vi furono, come è ben noto, da parte dei Turchi, per tradizione etnica, non certo Coranica. 4- Iconoclastia. Autentico orrore dell’Islam per l’idolatria, sfruttatissima invece dai Cristiani con l’autentica pletora di arbitrarie immagini "sacre", oggetto talora di vera e propria venerazione superstizioza e alimento di un intenso piccolo commercio. Nelle moschee, nemmeno l’immagine di Mohammed viene mai riprodotta, affinchè il culto rimanga rigorosamente interiore. 5- Apporti. Ben noto l’interesse che la cultura arabo-islamica dedicò alla nostra cultura classica pre-monoteista. Gli islamici Ibn-sina e Ibn-raschd (Avicenna e Averoè) restano tuttora i massimi esegeti di Aristotele, col conseguente rilevante apporto persino alla scolastica cristiana. 6- Distinzione tra i sessi. Fedeli come siamo alla legge di natura, tra Islam e Cristianesimo, soprattutto moderno e riformato, tra l’eccesso di distinzione checontraddistingue l’Islam e il disastroso mescolamento che il cristianesimo modernista mostra di crescentemente avallare, preferiamo l’eccesso. La regola romana che ci ispira è "in medio, stat virtus". Ma, se proprio dobbiamo optare tra le "pari opportunità" e le opportunità e separazioni naturali, preferiamo il totale ripudio delle prime, causa non ultima del genocidio del nostro popolo. 7- Lealtà militare. Per quanto attiene alla nostra esperienza Italiana , non ultima determinante delle nostre simpatie dev’essere la costatazione che segue. Pur avendo l’Italia, dal 1927 al 1944 adottato come religione dello Stato il cattolicesimo, le nostre truppe musulmane, sia eritree, sia somale, sia -dopo Mussolini- libiche hanno tutte dimostrato per il nostro Tricolore una fedeltà persino superiore a quella della popolazione italica. Il numero delle decorazioni al v.m., dei successi militari e dei caduti registrato dai nostri Ascari, Dubat e Zaptiè nell’ultimo confitto, ne fa ferreatestimonianza, senza diserzioni, senza "resistenza" e senza cambiamenti di fronte. Concludo. Hamin al-Husseini, musulmano Gran Muftì di Gerusalemme, fedele amico e alleato dell’Asse in tutto il conflitto, consegnò solennemente al nostro Capo la spada dell’Islam. Registriamo la sua nobile opinione, ricambiandola. Astraendo dalle considerazioni teologiche, che non sono affar nostro, e limitandoci a quelle civili e nazionali, se una maggior simpatia dobbiamo concedere, vada questa all’Islam, non certo al Vaticano ! Rutilio Sermonti
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