Puglia, Impianti di depuzazione fuorilegge
 











Gli impianti di depurazione delle città di Trani e Molfetta, nel nord barese, sono stati sottoposti a sequestro preventivo, con facoltà d’uso, dalla magistratura tranese perché ritenuti inquinanti. I sigilli sono stati apposti da militari della Capitaneria di porto di Bari e della Guardia di finanza di Barletta. Nei mesi scorsi i due impianti erano stati sottoposti a sequestro probatorio, sempre con facoltà d’uso, dal pm inquirente Antonio Savasta.
I provvedimenti eseguiti sono a firma del gip Francesco Zecchillo ed obbligano i due Comuni a procedere nell’immediatezza al compimento dei lavori indispensabili per il regolare esercizio degli impianti. Nell’inchiesta sono indagate diverse persone per i reati, contestati a vario titolo, di danneggiamento delle acque pubbliche, getto pericoloso di cose, deturpamento di bellezze naturali e violazione delle misure di sicurezza sui luoghi di lavoro. Per il depuratore di Molfetta viene contestata anchel’interruzione di un servizio di pubblica necessità, la frode nelle pubbliche forniture e la turbata libertà degli incanti.
Le indagini sul depuratore di Molfetta avrebbero rilevato il persistente stato di degrado ed abbandono dell’impianto di depurazione che non riesce a garantire il trattamento delle acque reflue ricevute, da qui la una sostanziale identità tra le acque in entrata nel processo depurativo e quelle scaricate in mare, con conseguente inquinamento del litorale. Tutto ciò a fronte del pagamento alla società conduttrice, da parte del Comune, di un canone annuo di circa 170.000 euro e l’erogazione 2,7 milioni finalizzati alla realizzazione delle opere di adeguamento ed ammodernamento che - secondo l’accusa - non sono mai state portate a termine e non risultano mai essere state collaudate.
Dopo i rilevamenti sul litorale a nord di Bari, nella zona di Santo Spirito, una concentrazione elevata di ostreopsis ovata, oltre i limiti indicati dalle specifiche linee guida delministero della Salute, è stata trovata in un campione prelevato lo scorso 19 agosto in località San Giorgio, nei pressi del Lido Il Trullo. Lo rende noto il Comune, dopo i controlli dell’Arpa Puglia che consiglia di "evitare lo stazionamento lungo le coste rocciose durante le mareggiate" e "di limitare il consumo alimentare di organismi quali i ricci di mare, che potrebbero accumulare la tossina".
Irritazione agli occhi e all’apparato respiratorio, febbre e raffreddore: questi i sintomi dell’intossicazione riscontrati nella popolazione nelle scorse settimane. Numerosi già nelle scorse settimane i casi di intossicazione da alga tossica segnalati a Bari, ma anche nel nord della Puglia, soprattutto nel tratto di mare compreso tra Bari e Trani.
"Vanno protetti in particolare i bambini - raccomandano dal Comune di Bari - gli anziani e le persone affette da patologie dell’apparato respiratorio (ad esempio gli asmatici e gli allergici). I sintomi sono solitamente transitori eregrediscono spontaneamente nel giro di poche ore; se persistono o si aggravano è opportuno consultare il proprio medico curante".









   
 



 
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