Rifiuti tossici, trovati fusti a Casal di Principe
 











Materiale ferroso e fanghi di natura industriale.  Li hanno trovati in un terreno sulla circumvallazione di Casal di Principe, in via Sondrio, i tecnici dell’Arpac e i Vigili del fuoco di Caserta, in collaborazione con il Nucleo operativo dei Carabinieri di Casal di Principe.
Erano a circa 10 metri sotto terra da almeno una ventina d’anni, in un terreno di proprietà privata riconducibile, secondo gli investigatori, ad una società immobiliare.  Gli scavi sono stati ordinati dai pm Antimafia di Napoli Giovanni Conzo e Luigi Landolfi, e dal procuratore aggiunto Francesco Greco.
A portare gli inquirenti sulla pista giusta, un collaboratore di giustizia che starebbe rivelando, tra l’altro, i siti dove sono stati nascosti rifiuti tossici. Le operazioni di scavo sono cominciate alle 9 di martedi  mattina. Uomini in tuta bianca e maschere antigas hanno cominciato a perlustrare la zona che si trova a ridosso dell’area mercatale dove ilsabato si svolge la fiera settimanale.
Confinante con il terreno oggetto di scavo, ce n’è anche un
altro, già sequestrato, e dove nel  luglio 2011 un collaboratore di giustizia fece trovare altri rifiuti industriali.  Quando le ruspe sono arrivate a 5 metri di profondità, sono stati prelevati alcuni campioni di terreno per analizzarli e per rilevare l’eventuale presenza di sostanze nocive. Sono stati utilizzati anche dei rilevatori di radioattività, ma sinora non ne è stata rilevata la presenza.
La scoperta dei rifiuti tossici, invece, è avvenuta scavando più in profondità. Attorno all’area dove si procede con gli scavi, un cordone sanitario realizzato dai carabinieri, ha tenuto lontano i curiosi, ma non i militanti del "comitato dei fuochi e dei veleni" che di recente si è costituito a Casal di Principe, dopo le dichiarazioni di Carmine Schiavone.
Tra loro anche don Maurizio Patriciello, parroco del Parco Verde di Caivano, in prima linea nella lotta contro iroghi tossici di rifiuti nella cosiddetta "Terra dei fuochi", tra le province di Napoli. "Non ci fidiamo delle loro analisi  -  dicono alcuni militanti del Comitato  -  Non ci fidiamo dell’Arpac. Ci tengono lontano, non ci fanno vedere cosa c’è lì sotto. Vogliamo chiedere alla Procura della Repubblica di ammettere un tecnico di fiducia alle operazioni che stanno eseguendo i reparti speciali di Carabinieri, Vigili del fuoco e Arpac. Chiedere di poter prelevare un campione dei fanghi trovati per analizzarlo in un nostro laboratorio di fiducia".
Intanto la folla di curiosi aumenta di ora in ora. C’è un tam tam sui social network che fa circolare velocemente la notizia del ritrovamento dei rifiuti tossici a Casal di Principe. Si parla di iniziative di mobilitazione. Soprattutto si maledicono gli autori di questa tragedia.
Ci sono le prime reazioni politiche al ritrovamento dei rifiuti tossici.
Il deputato del Pd Massimiliano Manfredi, membro della CommissioneAmbiente: "Il ritrovamento di una serie di fusti, probabilmente contenenti fanghi industriali, in un terreno di Casal di Principe non lontano del centro abitato, è un primo importante risultato di un lavoro che, attraverso l’impegno congiunto della Magistratura e delle Istituzioni, deve portare in tempi brevi ad una mappatura completa, e alla successiva bonifica, dei siti della Campania oggetto negli anni scorsi di vergognosi sversamenti abusivi di scorie tossiche, in buona parte provenienti da altre regioni. A sostegno di questo lavoro attendiamo ora che vengano desegretati gli atti delle audizioni del pentito Schiavone, risalenti al 1997, al fine di ottenere ulteriori informazioni che possano rivelarsi utili per l’individuazione delle aree da bonificare".
"Il ritrovamento dei rifiuti tossici a Casal di Principe conferma che le rivelazioni del pentito Carmine Schiavone erano fondate. Adesso bisogna agire non è accettabile che quel territorio viva l’incubo di un inquinamento chespezza la vita, lo sviluppo ed il lavoro di una intera comunità". A dichiararlo è il coordinatore campano di Sinistra ecologia e libertà, Arturo Scotto. "Adesso si muovano le istituzioni e si proceda rapidamente alle bonifiche. E i responsabili diretti e indiretti  - conclude il deputato Campano - di questo disastro ecologico e democratico paghino il loro conto con a giustizia. Raffaele Sardo-repubblica









   
 



 
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