Il concorso di Cardiologia alla Sapienza, quello con i vincitori conosciuti un mese prima delle prove, quello che ha fatto diventare medico uno studente specializzato nell’accompagnare in auto il direttore della scuola di specializzazione, rischia l’annullamento. Il rettore dell’università romana La Sapienza, Luigi Frati, sostiene ora che chiederà un relazione "scritta e dettagliata" a Francesco Fedele, il direttore della scuola di specializzazione, il dominus del concorso. "Se uno studente farà un esposto", dice Frati, "lo analizzerò e valuterò le eventuali conseguenze". L’inchiesta amministrativa interna è partita e i margini di rischio per i sedici post-laureati premiati dalla commissione di Cardiologia ci sono. Lo scorso 2 agosto il Tar del Lazio, per dire i precedenti, ha sentenziato la decadenza dell’espulsione dal dottorato di ricerca del dipartimento di italianistica (sempre alla Sapienza) della post-laureata Arianna Fioravanti, rea diaver contestato lo stretto rapporto tra il tutor del dipartimento, la professoressa Biancamaria Frabotta, e la studentessa Elisa Donzelli, figlia dell’editore (vincitrice, alla fine, dell’assegno di ricerca). La Fioravanti, ha detto il Tar, deve essere reinsediata al dipartimento. Il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, ha seguito con attenzione la vicenda dello scandalo Cardiologia, così ha fatto sapere su Twitter. E a chi le chiedeva un’ispezione, la sospensione in via cautelare dei responsabili, il ministro ha detto: "La migliore risposta a questi concorsi è la futura graduatoria nazionale, l’abbiamo appena varata per decreto e cercheremo di renderla operativa al più presto". Si scopre ora che sulle prove romane del 7 luglio già stava indagando la procura di Potenza, che si è accorta che sette studenti lucani grazie a finanziamenti della Regione Basilicata sono stati inseriti "a forza" all’interno di diverse specialità mediche in Italia, tra cui la Cardiologia 1romana. Qui, infatti, in graduatoria c’è una cardiologa lucana di 28 anni. La procura ritiene che gli inserimenti siano stati illegittimi: la media degli specializzandi originari della Basilicata negli atenei d’Italia è straordinariamente alta. Il "concorso predeterminato" il giorno dopo diventa il bersaglio di studenti e giovani medici. La Federspecializzandi scrive: "La cosa più dolorosa è che nessuno si stupisce, le regole implicite nelle scuole di medicina sono queste. La graduatoria unica nazionale sarà il preludio per un cambiamento epocale". Gli studenti di Link: "Da anni assistiamo a concorsi truccati, raccomandazioni e casi di nepotismo nella facoltà di Medicina della Sapienza. Chiediamo la sospensione del professor Fedele e l’apertura di un’indagine che faccia venire a galla il sistema di gestione clientelare che decide l’assegnazione di borse di dottorato, l’assunzione di ricercatori e di personale, l’assegnazione di posti nelle specializzazioni mediche. Il ministro deveannullare il concorso". Il comitato "Pro-concorso nazionale" dice, ancora: "Il sistema è marcio alle fondamenta e le commissioni giudicatrici sono feudi all’interno dei quali bisogna garantirsi la fiducia del feudatario o dei suoi vassalli". In un’interrogazione alla Camera di Sel si legge, infine: "Il governo deve aprire subito un’indagine, il regno del potere incontrastato dei baroni della medicina vanifica ogni talento". Il concorso universitario predeterminato, con una scelta preventiva dei candidati che possono proseguire nella carriera di studio e accedere al mondo del lavoro, si è consumato in piena estate alla Cardiologia della Sapienza di Roma, abituata a questo genere di contestazioni. È l’ateneo del rettore Frati, della famiglia Frati.E la prova pubblica è quella per l’accesso alla scuola di specializzazione della Cardiologia del Policlinico Umberto I, l’ospedale collegato all’università più grande d’Europa. Alle 11,44 dello scorso 13 giugno a Repubblica è arrivatauna mail in cui si segnalavano sei nomi dei vincitori del "concorso che consentirà l’ingresso di sei nuovi cardiologi all’ottavo padiglione del Policlinico". Concorso pilotato, assicurava la mail: "Un mese prima sappiamo già chi entrerà". Entreranno, sosteneva la segnalazione, quattro donne e due uomini tra i 26 e i 33 anni, indicati nel testo con cognome e nome. Abbiamo messo da parte quella posta elettronica, firmata da "un medico deluso", l’abbiamo fatta registrare e abbiamo atteso. Il concorso "Malattie dell’apparato cardiovascolare" (codice 14.252, 15 posti disponibili) si articolava in due date e due prove, a partire dal 7 luglio. Ai sei vincitori romani segnalati si sarebbero aggiunti, sosteneva la fonte, sei candidati scelti per la seconda cattedra della Sapienza (Cardiologia 2) e tre per la cattedra di Latina, sede distaccata. Di questi successivi nove vincitori, nella mail, non si faceva nome: l’attenzione di chi segnalava era concentrata su Cardiologia 1, diretta dalprofessor Francesco Fedele. La mail indicava anche i sei aspiranti medici (anche qui quattro donne e due uomini) che sarebbero rimasti fuori nonostante i curricula con punteggi alti: "La prova scritta sarà valutata con voti bassi, per compensare", rivelava la mail. Il primo agosto sono usciti i risultati del "14.252". I fogli che li illustravano sono stati appesi al piano terra dell’ottavo padiglione del Policlinico e a fianco dell’auletta Valdoni, dove si allarga la stanza di Giacomo Frati (il figlio del rettore diventato ordinario di Cardiochirurgia a 35 anni). Le previsioni segnalate dal "medico deluso" erano tutte centrate: vincitori ed esclusi. Gli ultimi due posti utili della graduatoria erano occupati da due candidati che grazie a un’eccellente seconda prova - l’unica su cui la commissione diretta dal professor Fedele aveva potuto esprimersi - erano riusciti a colmare il gap del loro scarso curriculum. Entrando nel dettaglio, si scopre che il sesto piazzato (posizione utile)era uno studente di 27 anni di grande abnegazione: per tre anni aveva accompagnato in auto il professor Fedele a Fiumicino, ai convegni, a far spese. L’aspirante cardiologo era diventato il suo autista e al terzo tentativo ce l’aveva fatta. Di fronte a queste evidenze abbiamo incontrato l’autore della segnalazione. Abbiamo verificato la sua conoscenza del tema e l’attendibilità. Ci ha portato documenti, spiegato nuovi dettagli e indicato pediatrie e cardiologie di altri atenei che usano gli stessi sistemi, quindi ci ha offerto il contatto di due testimoni. Abbiamo allora raggiunto la Cardiologia e chiesto spiegazioni del concorso al suo dominus, il professor Francesco Fedele. "Il medico deluso" ci ha raccontato: "Me l’hanno detto in modo esplicito: ’È inutile che vieni alla Sapienza, abbiamo già i nostri. C’è una lista d’attesa, devi aspettare il terzo concorso’. Perché non ho denunciato tutto al preside di facoltà, all’Ordine dei medici? Mi avrebbero risposto: ’Resta in fila, restamuto, è sempre stato così’". Corrado Zunino-repubblica
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