Bassolino svolta a sinistra
 







di Francesca Pilla




Antonio Bassolino

Da esperto velocista Antonio Bassolino cerca di sfruttare al meglio il distacco dai suoi avversari interni, la sua rimonta personale del dopo voto con un Pd che non è crollato in Campania come previsto. Dopo aver lanciato a caldo la proposta, in controtendenza nazionale, di un laboratorio politico campano che inglobi tutti, dalla Sinistra radicale ( già divisa sull’argomento) a Mastella e De Mita, il governatore realizza un nuovo scatto in avanti, questa volta sul cavaliere e presenta un piano rifiuti regionale perfino ecocompatibile.
Mentre Silvio Berlusconi prenota gli alberghi sul lungomare di Mergellina per il suo primo cdm a Napoli e si gingilla su quale palazzo sia all’altezza di ospitarlo, mentre il centro destra si prepara a raccogliere i fondi di un nuovo commissariato, fa progetti sul dopo De Gennaro (che si spoglierà dai panni di prefetto il 10 maggio) e sembra puntare sulla forzaitaliota Barbara Contini, la regione si copre le spalle mettendo incantiere una legge che entrerà in vigore il 29 aprile, con la firma dell’assessore Walter Ganapini: davanti agli occhi increduli dei giornalisti l’ex-presidente di Greenpeace si mette alla lavagna e fa sparire, non solo dalle strade, 6500 tonnellate di rifiuti quotidiani, 1300 in raccolta differenziata e 1400 in ciascun impianto cdr, tranne quelli di Piano D’Ardine e Casalduni che ne contengono 500. Non solo: selezione dei materiali, creazione di impianti di compostaggio e di digestione anaerobica in diversi siti sparsi sul territorio. E ancora. Applicazione dei concimi così prodotti per decomporre naturalmente la diossina. Accordi con multinazionali del cemento per riciclare la frazione secca. Avvio dell’inceneritore di Salerno. Declassazione di quello di Acerra che potrebbe diventare dal più grande d’Europa al più piccolo d’Italia. Tempi previsti per l’entrata a regime: pochi mesi. Una rivoluzione per la regione messa alla gogna nei mesi scorsi dallo scandalo.
Ganapini eBassolino si scambiano occhiate di approvazione: «Queste misure - dice l’assessore - erano perfettamente adottabili già con i commissari Pansa e Catenacci. E’ evidente che la gestione è stata spesso in mani di persone incompetenti».
Spot a parte , resta il dato politico. Bassolino ieri ha detto due cose precise: che De Gennaro non ce l’avrebbe mai fatta senza la collaborazione delle istituzioni locali e che questo vale anche per Berlusconi. La sua campagna elettorale è appena iniziata. Ma a un anno dalle regionali non è chiaro dove voglia andare a parare, non potendo ripresentarsi in Campania. Il suo chiodo fisso è sempre stato Roma, per questo nei Ds gli avevano voltato le spalle (eccetto i dalemiani): poteva essere al comando, ma solo «sotto Terracina».
Ora che il quadro è drasticamente mutato qualcosa si muove. L’idea delle alleanza è infatti condivisa con il D’Alema andato ad incontrare Casini prima di Veltroni. Ma la domanda è: stanno preparando insieme un Sud disperimentazione, una nuova piazza d’armi antiveltroni? Bassolino ha già tirato il suo pomo d’oro a una Sinistra in difficoltà. Loro non possono andare avanti senza di lui e viceversa.de Il Manifesto









   
 



 
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