Controlli dei Nas al Sud, allarme per le alterazioni, contraffazioni e le falsificazioni di prodotti alimentari
 











Nell’ultimo mese i Carabinieri del Gruppo Nas di Napoli, competente sui 15 nuclei del Sud Italia, hanno eseguito 1.300 ispezioni ad attività produttive, commerciali ed esercizi pubblici dell’Italia meridionale. Nel corso del servizio, sono state riscontrate irregolarità in 390 casi (31% circa) e accertate 634 violazioni alle leggi di settore (di cui 80 penali), con sanzioni amministrative pari a 630.000 euro. In totale sono state sottratte al consumo circa 280 tonnellate di alimenti vari perché detenuti in cattivo stato di conservazione, insudiciati, in strutture sprovviste dei requisiti igienico-sanitari e privi della documentazione utile per la loro rintracciabilità, sequestrate o chiuse 48 strutture, nonché segnalate alle Autorità giudiziaria, sanitaria ed amministrativa, 400 persone.
Irregolarità nell’etichettatura e scarsa igiene nella conservazione dei prodotti alimentari,pasta tra le ragnatele e vini contraffatti blitz dei Nas in Puglia,chiuse sei attività.
Con queste accuse i Carabinieri del Nas di Bari, Taranto e Lecce, con la collaborazione del Comando Provinciale di Taranto e del personale medico delle ASL di Taranto e Brindisi, hanno disposto la chiusura di sei attività e al sequestro di uno stabilimento vinicolo.
Sono stati colpiti dal provvedimento depositi di prodotti ittici e di alimenti, un’azienda agricola con stabilimento di produzione conserve vegetali, un caseificio e un ristorante. Il Nas di Bari, invece, in un’azienda vitivinicola della provincia - in un deposito non autorizzato e privo dei requisiti previsti dalla normativa - ha sottoposto a sequestro amministrativo 28.000 bottiglie di vino a denominazione di origine controllata prive di capsule di imbottigliamento e della documentazione certificante "DOC" e "IGT", immagazzinati - tra l’altro - in pessime condizioni igieniche con accumulo di sporcizia su pavimenti e pareti.
Nel corso delle operazioni, i militari hanno sottoposto a sequestrocirca 600 chili tra prodotti ittici e caseari. I primi sono risultati privi di documentazione di rintracciabilità o in cattivo stato di conservazione; gli altri erano privi di etichettatura. Requisite, inoltre, 1.600 confezioni di pasta, pomodori pelati, biscotti, bibite, acque minerali e liquori; erano conservate in locali non autorizzati e con infissi danneggiati, tra ragnatele e scaffali arrugginiti.
Sale al 71 per cento la percentuale di italiani in allarme nel 2013 per le alterazioni, le contraffazioni e le falsificazioni dei prodotti alimentari anche per effetto di una crisi che ha determinato un forte taglio alla spesa alimentare delle famiglie e un orientamento verso il ’low cost’ con minore garanzie di sicurezza. E’ quanto afferma la Coldiretti plaudendo all’operazione dei Nas dei carabinieri che ha portato al sequestro di 280 tonnellate di prodotti alimentari nel sud Italia. L’operazione de carabinieri - sottolinea la Coldiretti - è particolarmente rilevante nelMezzogiorno dove si registra la maggiore incidenza delle spese familiari per l’alimentazione sul totale (25 per cento) rispetto alla media nazionale del 19 per cento. Nel solo primo trimestre del 2013 - conclude la Coldiretti - sono stati effettuati sequestri di prodotti alimentari per un valore di 112,6 milioni di euro secondo i dati del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute (Nas).









   
 



 
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