Il piccolo Davide salentino tenta l’impresa impossibile contro il gigante Golia: bloccare la realizzazione del gasdotto Tap con approdo a San Foca. E, per farlo, si è fatto aiutare da un gruppo di esperti (di cui fanno parte architetti, geologi, avvocati, ricercatori e professori universitari), che hanno collaborato alla stesura delle osservazioni presentate dalla Commissione No Tap istituita presso il Comune di Melendugno. Le ragioni del no saranno illustrate domani, domenica, in un incontro pubblico che si svolgerà alle 17 nel cinema Paradiso di Melendugno, dal momento che proprio domenica termina il tempo concesso dalla legge alle amministrazioni e ai cittadini per presentare osservazioni al progetto depositato il 10 settembre dalla Trans Adriatic Pipeline presso il ministero dell’Ambiente per ottenere la Via. La società, dal canto suo, esprime rammarico per "l’ennesimo mancato coinvolgimento in una occasione di discussione e approfondimentodel progetto", ritenendo che l’azienda "potrebbe fornire ai cittadini elementi utili a chiarire dubbi e domande". Inoltre, Tap continua a difendere la propria creatura, anche di fronte ai rappresentanti della comunità internazionale, come è accaduto al meeting di Sorrento su "Mezzogiorni d’Europa e Mediterraneo nel tempo di mezzo", nel quale è stata ribadita la "strategicità del progetto come stimolo alla crescita economica e sociale". L’amministratore delegato di Tap Italia, Giampaolo Russo, ha definito il gasdotto "un esempio di cooperazione economica ed istituzionale tra diversi paesi, primi fra tutti Grecia, Albania e Italia, per i quali rappresenta una opportunità di sviluppo", precisando che "vi è l’esigenza di non avere più una competizione tra ambiente e sviluppo, ma una cooperazione, per cui i progetti energetici devono nascere con un disegno di sostenibilità ambientale, di rispetto del territorio sia dal punto di vista emissivo che dell’utilizzo delle tecniche direalizzazione". Il manager ha poi ribadito l’importanza della scelta della Regione Puglia "di avviare un percorso partecipativo sul progetto", già salutata con favore dagli amministratori locali, che - nei giorni scorsi - hanno incontrato per la prima volta un rappresentante del Governo, ovvero il sottosegretario allo Sviluppo Claudio De Vincenti, che ha ribadito il concetto di "strategicità dell’opera". La politica nazionale, del resto, sembra essere schierata in larga parte a favore del gasdotto (eccezion fatta per i rappresentanti del M5S e di Sel e pochi esponenti del Pd), mentre la politica locale sta letteralmente alzando le barricate. Dopo l’impegno formale assunto dai Comuni di Melendugno e Vernole, direttamente interessati all’opera, con l’approvazione di delibere di Consiglio comunale che ufficializzano la contrarietà, la stessa decisione è stata presa da sei amministrazioni (Calimera, Castrì, Castro, Caprarica, Lizzanello, Galatina, Soleto eCavallino), mentre altre si preparano a farlo a breve. In campo anche numerose associazioni, come il Wwf Puglia, che ha puntato il dito contro l’assenza, all’interno del progetto, "della specifica Valutazione di incidenza rispetto ai siti Natura 2000, a partire dall’oasi Le Cesine", ritenendo del tutto insoddisfacente la generica indicazione sul fatto che le distanze "sono tali da non incidere sulla Posidonia". "La stessa Posidonia - scrive ancora il Wwf nelle sue osservazioni - lungo la costa di San Foca, nelle vicinanze del gasdotto, viene poi data per assente dalle indagini fisiche nonostante ci siano prove innegabili della sua esistenza". Altre criticità riguarderebbero poi "il mancato inserimento nel progetto delle necessarie informazioni sugli accordi con la società Snam Rete Gas" e "il raddoppio della capacità del gasdotto TAP da 10 a 20 miliardi di mc di gas/anno", per cui - spiega il presidente Wwf Puglia Matteo Orsino - "consideriamosottostimati gli impatti riconosciuti nella Valutazione di Impatto Ambientale e lacunose le risposte che la documentazione correlata alla Via avrebbe dovuto dare alle numerose domande delegate all’esterno del percorso di analisi". hiara Spagnolo,repubblica Gasdotto, Bonino a Baku per la firma dellaTap Il ministro degli Esteri, Emma Bonino sta partecipando a Baku, in Azerbaigian, alla cerimonia ufficiale per la firma della Decisione finale di investimento del consorzio Shah Deniz sul progetto di gasdotto Trans-Adriatic Pipeline (Tap). Il gasdotto, cheprevede il trasporto di gas dal giacimento azero di Shah Deniz all’Italia - con approdo a San Foca, in Salento- attraverso Turchia, Grecia e Albania, è una infrastruttura energetica strategica per la diversificazione degli approvvigionamenti e per il rafforzamento della sicurezza energetica italiana ed europea. Alla cerimonia, che si svolge alla presenza del Presidente azero Ilham Aliyev, partecipano capi di stato e di governo di diversi Paesi, tra i quali Georgia, Albania, Croazia, Montenegro, Bulgaria. Sono intervenuti anche il ministro degli Esteri britannico, William Hague, e il Commissario europeo per l’Energia, Gunther Oettinger. Il progetto Tap (Trans Adriatic Pipeline), riconosciuto dall’Ue "progetto di comune interesse", ipotizza la costruzione di un gasdotto di circa 870 Km, di cui 117 sottomarini. Il 28 giugno scorso il Tap è stato selezionato dal Consorzio Shah Deniz quale progetto vincitore per la realizzazione del c.d. "Corridoio Meridionale".
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