Wto-Omc: morte annunciata
 











Come ha scritto in questi giorni The Guardian in un suo commento, l’Omc (o Wto), l’organizzazione mondiale del commercio imposta dagli atlantici al mondo da “globalizzare” a conclusione del Gatt e dell’Uruguay round e dopo il crollo del Muro di Berlino per monitorare e pilotare le “regole” del commercio internazionale a propria discrezione, è ormai “un’istituzione votata  a una crisi esistenziale”. Noi aggiungiamo: in coma irreversibile.
Più volte nel corso degli ultimi anni l’epitaffio per la morte dell’Omc-Wto è stato scritto dagli analisti, ma l’approssimarsi, per la prossima settimana del vertice di Bali dei ministri del commercio, permette di osservare che l’organizzazione sembra giunta agli ultimi rantoli della sua esistenza. Checché ne scrivano, infatti, le cancellerie occidentali, non sarà quello un reale forum per giungere a reali negoziati per il commercio globalizzato. Piuttosto si tratterà come nota appunto The Guardian di una“pallida imitazione” o ripetizione di quanto discusso ormai già una dozzina di anni or sono al vertice di Doha.
Di fatto è ormai evidente il ritorno ai trattati bilaterali o, al massimo, regionali, ovunque nel mondo. L’obiettivo del commercio internazionale “regolato” e “multilaterale” già nei piani degli istitutori dell’organizzazione sembra spiaggiato nel fango.
Sarà tanto – ed estremamente inutile, perché si tratterebbe soltanto di dichiarazioni demagogiche – se dal vertice di Bali uscirà la conferma (sic) di una mini-semplificazione delle norme doganali al riguardo delle forniture alimentari verso i Paesi più poveri del mondo, peraltro di difficile attuazione.
Insomma il Wto-Omc non possiede poteri.
E sarebbe bene che anche la Repubblica Italiana ne prendesse atto, rinunciando al dogma della multilateralità negli scambi commerciali internazionali (a suo tempo imposta dagli atlantici per imporre – dicevano loro – “trasparenza” negli accordi commerciali tra nazioni: inrealtà per condizionare ogni sviluppo indipendente e sovrano) e riprendendo con forza il proprio ruolo privilegiato di partner dei Paesi del mediterraneo e del nostro vicino oriente., purtroppo grazie alle regole originarie del Wto-Omc in massima parte abbandonato.  e.c.









   
 



 
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