"Noi pazienti in giro per il Policlinico con le provette per le analisi del sangue"
 











Dal Cup al reparto di endocrinologia, da patologia clinica a ematologia. Quattro posti diversi per effettuare quattro esami in quattro giorni diversi, con l’ulteriore beffa di ritrovarsi i prelievi del sangue in un guanto e andare in giro per i reparti del Policlinico in cerca del laboratori per le analisi. È quanto accaduto fa a una sfortunata coppia di baresi, un uomo e la sua compagna incinta che ha dovuto effettuare gli esami di routine per la gravidanza.
Per i due la beffa di vedersi consegnare, forse da un’infermiera del reparto di endocrinologia, i tre prelievi del sangue effettuati dalla moglie e custoditi in un guanto: "Ora andate in giro a fare le analisi". In un primo momento sono rimasti interdetti e pensavano che si trattasse di uno scherzo. Poi l’amara realtà: sì, sarebbero dovuti andare proprio loro a effettuare gli esami.
Un disservizio insopportabile a tal punto che i due hanno preso carta e penna per scrivere una lettera diprotesta indirizzata all’Urp e alle redazioni dei giornali locali: "Non ho purtroppo altri mezzi se non la mia voce per descrivere una situazione che reputo insostenibile e oltremodo pazzesca" ha scritto il compagno della donna incinta.
Sono due i disservizi segnalati dall’utente nella lettera: mancanza di organizzazione tra i vari reparti e mancanza di un centro unico per i prelievi: "Ma la cosa più incredibile di tutte  -  è scritto  -  l’infermiera con cui abbiamo avuto il primo colloquio ci sistema alla buona le tre provette di sangue prelevate dalla mia compagna all’interno di un guanto di plastica e ci manda in giro con queste 3 impegnative presso i vari poliambulatori sparsi" nel Policlinico. "Comunque  -  conclude  -  morale della favola, in 4 ore e 30 minuti esatti riusciamo finalmente a essere fuori dalla struttura. Ma naturalmente c’è ancora da ritirare i referti, ognuno in un giorno diverso e ognuno in una struttura diversa". Unalettera infuocata che ci ha spinto a ripercorrere il tragitto effettuato dalla coppia sfortunata, cominciando il tour dall’ex sede del pronto soccorso posta a pochi metri di distanza dalla direzione generale.
La struttura ora ospita quello che da dieci giorni è definito il Centro unico di prelievo al piano terra e il reparto di endocrinologia al primo piano. Il Centro è una struttura nuova di zecca, spaziosa e dotata di varie sale prelievi. Ben diversa la condizione del piano superiore che ospita il reparto di endocrinologia, precluso a pazienti disabili, con un solo bagno per donne e uomini. È qui che un’infermiera ha consegnato i prelievi di sangue alla coppia sfortunata.
Antonio Campobasso, presidente del Tribunale dei diritti del malato, rincara la dose: "Il centro unico prelievi appena istituito nell’ex pronto soccorso non è unico per niente visto che si manda in giro la gente per fare gli esami. E poi, mandare i pazienti in giro con le provette in mano è non solo fastidiosoma anche pericoloso e anti igienico".
Bocche cucite nel reparto di virologia mentre i medici di microbiologia non ci stanno a subire le critiche e denunciano le difficili condizioni di lavoro: "Ci mancano 4 medici e 7 tecnici, facciamo gli esami sui prelievi grazie al lavoro non retribuito degli studenti specializzandi  -  dice un medico  -  nonostante tutto facciamo 100 urinoculture al giorno, 1000 tamponi vaginali all’anno. L’ultimo tecnico in questo reparto è stato assunto nel 1982".
Giorgina Specchia, primario del reparto di Ematologia conferma: "Nel nostro reparto abbiamo un’utenza di circa 120-130 pazienti al giorno, il 70 per cento di questi fa il prelievo. Qui un’avventura del genere non può accadere. Dare le provette in mano ai pazienti è una superficialità inammissibile, ma si sarà trattato di un’eccezione. Il Policlinico è popolato da professionisti dediti al proprio lavoro". Antonello Cassano,repubblica









   
 



 
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