I fiduciari governativi della grande finanza internazionale, i camerieri delle banche e dell’eurocrazia non eletta che si auto dichiara “Europa” hanno ottenuto dunque la fiducia del loro Palazzo, tra Montecitorio e Senato. Il loro maggiordomo pro-tempore, Enrico Letta, ha dato il meglio – si fa per dire – di sé nei suoi vari discorsi ha attaccato tutti i “nemici” della “sicurezza”, della (sua) “Europa”, chiamando demagoghi e populisti anche i suoi stessi ex alleati (Forza Italia) e il leader Grillo e i parlamentari del primo partito italiano, il Movimento 5 Stelle, che ha dichiarato giustamente delegittimato un governo che intenderebbe procrastinare la sua esistenza per un altro anno e più, nonostante la bocciatura della maggior parte della sua maggioranza di eletti, dichiarati incostituzionali dalla loro stessa “Suprema Corte”. Il maggiordomo del governo delle ormai ristrette attese, il vedroide Enrico Letta, si è poi scagliato contro ilmovimento di piazza e di popolo chiamato dei “forconi” e partecipato da milioni di persone tra le Alpi e il Capo Lilibeo, chiamandolo partecipe di moti di eversione (termine usato in lungo e in largo da alfaniani e piddini, forse assai preoccupati della solidarietà offerta ai manifestanti da polizia, carabinieri e guardie di finanza). Il movimento di popolo che continua ovunque ad allargarsi e che ormai dichiara pronto a “marciare su Roma”, parole dei tre leader (al nord Lucio Chiavegato, al centro Danilo Calvani, al sud Mariano Ferri), non è affatto “eversivo”:è soltanto la voce profonda dell’Italia, del popolo italiano che non ne può più di quelli che ancora blaterano nel Palazzo e sguinzagliano procure per fermare la protesta a colpi di processi penali e di cronache indecenti diffuse dai media, lacché degli oligarchi. Certo, come in ogni movimento di popolo possono esserci gruppi violenti, ma in questo caso si tratta di infime minoranze che tra l’altro non hanno fattopiù che esplodere uno o due petardi o invitato dei commercianti a chiudere gli esercizi… ben poco, molto ma molto meno di quanto spesso accaduto in diverse occasioni di note “manifestazioni pacifiche” protette da amici che siedono nei Palazzi istituzionali. Si tratta di cittadini italiani che chiedono di andarsene a governi non eletti dal popolo, delegittimati dai loro stessi organi costituzionali. Si tratta di un movimento che si autogestisce dietro un solo simbolo: il tricolore. Che reclama la sovranità popolare, la sovranità economica, la giustizia sociale. Che dichiara i partiti organi di malaffare. Che il Palazzo non comprenda che il suo tempo è scaduto, è normale. Pensate che le “soluzioni” proposte da Letta e dal governo e approvate con una fiducia semibulgara dal Parlamento, sono le cosiddette “riforme” (sventolate da sessanta anni e più e tra l’altro mai attuate): legge elettorale, modifiche costituzionali e permanenza dei vincoli imposti dal mostro di Bruxelles,l’Unione europea, e dalla sua banca padrona, la Bce di Mario Draghi e dei grandi finanzieri d’affari di Wall Street e della City. Con ampi auto elogi per la frenata dello spread. Già, lo spread, e cioè i tassi usurai che vengono imposti dai loro padroni alle nazioni d’Europa. E pensano così di fermare la protesta dei lavoratori, dei disoccupati, degli imprenditori, degli allevatori, dei pensionati, dei precari, dei giovani, degli esodati, degli agricoltori, dei tartassati dalle tasse e dall’euro? Pensano forse che – come fortemente denunciato dai 5 Stelle – possono continuare, i Lor Signori, a svendere l’Italia, le sue aziende, i suoi lavoratori, alle multinazionali e alle banche usuraie? Continuando a omaggiare le corporations angloamericane con acquisti di petrolio, energia, brevetti, prodotti agroalimentari, informatici, armi e aerei? E continuando a fornire alle loro aggressioni militari la carne umana dei nostri giovani, utilizzati come truppe coloniali a difesa delle lororapine? L’Italia si ferma, il movimento di popolo avanza e “loro” dovranno tutti andare a casa. Ugo Gaudenzi
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