Nco adesso fa un pacco alla camorra
 











È stata la sigla più terribile della storia napoletana: la Nco di Raffaele Cutolo ha segnato la nascita della camorra moderna, feroce e imprenditrice. Ora però dalla stessa sigla germoglia la rinascita: Nco è diventata Nuovo Commercio Organizzato, una rete di aziende virtuose e orgogliosamente campane. Che anche quest’anno vogliono fare un “Pacco alla Camorra”: diffondere doni natalizi che alimentino un’economia sana.
Un’idea sovversiva: regalare prodotti tipici, ghiotti, sani ed eticamente immacolati, nati nelle terre dove un tempo dominavano i boss più spietati. Il tutto con il sorriso, quello che è contenuto anche nel gioco di parole del titolo: dialettalmente “fare un pacco” è imbrogliare, truffare, raggirare. Adesso invece il concetto viene trasformato in un “pacco ribelle”: “Aprire questo pacco è una gigantesca critica civile, sociale e politica al sistema camorra”. Ed anche una cornucopia gastronomica.
Dentro ci sono – a seconda deiformati - pasta lavorata seguendo la tradizione artigianale di Gragnano, lenticchie, pomodoro bio, caffè, vino, confetture e sott’olio. Hanno tutti una bella storia. La pasta, ad esempio, è della cooperativa Eureka, che gestisce un bene confiscato ai clan nel casertano e favorisce l’inserimento sul lavoro di persone svantaggiate. I legumi sono di una rete di piccoli agricoltori salernitani. La passata è della fattoria sociale “Fuori di Zucca”, che si occupa del recupero di ragazzi provenienti dal mondo delle dipendenze coltivando con metodi biologici certificati i terreni dell’ex manicomio di Aversa. O il caffè Lazzarelle confezionato dalle detenute del carcere di Pozzuoli.
L’esordio è stato nel 2009 con 700 pacchi venduti, poi triplicati l’anno successivo e ancora raddoppiati nel 2011. L’anno scorso c’è stato il boom: ben 12 mila confezioni acquistate, gran parte all’estero e soprattutto per volontà di italiani emigrati. Merito anche del sostegno di Martin Schultz, il presidentedel parlamento europeo, che ha girato un video per incoraggiare questo modello di riscatto: «Voi seminate speranza dove c’era violenza».
Quest’anno la promozione è stata allargata anche al Nord Italia, con punti vendita nelle principali città, sempre in collaborazione con Libera e con il Comitato don Peppe Diana, e alla campagna di spot realizzati da Fabio De Rosa. Dietro tanto dinamismo c’è l’energia di Peppe Pagano, l’animatore di Nco nelle sue varie forme, che da Casal di Principe porta avanti la sua battaglia in nome della legalità e della salute, combattendo contro le minacce dei boss e gli ostacoli della burocrazia.
Una sfida che vuole essere avanguardia per tutta la Campania, rivoluzionandone l’immagine proprio partendo dalla qualità a tavola. «Quando il presidente della Regione Caldoro ci ha chiesto “cosa vi serve per crescere”, io gli ho risposto che non volevamo finanziamenti. Noi abbiamo bisogno di condizioni certe per investire nei nostri progetti di recupero.
E diun marchio di qualità sanitario che dia ai prodotti alimentari campani la certificazione più alta che esista nel nostro paese: vogliamo che i cibi campani siano considerati i più sicuri di tutti, oltre che i più buoni». Loro di Nco già si impegnano tutti i giorni perché questo avvenga, con il loro lavoro e il loro orgoglio, sottoponendo ogni alimento a test rigorosi nell’università di Salerno. E tutti possono contribuire a questo sogno, andando su www.ncocommercio.com per acquistare online le confezioni natalizie o individuare le rivendite più vicine. Scoprendo così il gusto di fare “un pacco alla camorra”.Gianluca Di Feo,l’espresso









   
 



 
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