Giocano sulla pelle degli italiani, “twittando” zen ed altre ameni paragoni stoici, presentando programmi-velina, dimettendosi, preparandosi alla successione rivendicando le loro “grandi ambizioni”, togliendo allo stesso loro Parlamento ogni possibilità di “parlare” su una crisi di governo, immettendo nel “totonuoviministri” di tutto e di più, immaginando di restare sulle poltrone fino al 2018… La farsa della defenestrazione burla di Letta e dell’avvicendamento, a Palazzo Chigi, del “nuovo che avanza” è stata così servita a trasmissioni televisive unite da tutti i media di regime. La verità è un’altra, e triste assai. L’Italia è e resta ostaggio della grande finanza internazionale, dei suoi maggiordomi globalizzatori – Fmi, Bce, Ue – cambiano le facce ma la servitù viene soltanto riverniciata a nuovo. Il costituendo governo Renzi sarà la nuova facciata – più gradevole per i teledipendenti – degli stessi poteri che condizionano, dadecenni a questa parte, gli apparati di governo, tutti inquinati da “agenti-tutori” degli interessi di dominio della nostra nazione. Potranno cambiare nomi, ma le pedine di Bankitalia-Bce o del Fmi continueranno a condizionare l’economia e la cosiddetta “politica” del BelPaese. Bini Smaghi o Reichlin al posto di Saccomanni? Anche se ci sarà tale passaggio di testimone, nulla cambierà. Mario Draghi ha già piazzato da tempo i suoi tutori nei posti-chiave. Alla Ragioneria dello Stato (Daniele Franco), alla Banca d’Italia (Visco), alla Direzione del Tesoro (Vincenzo La Via), alle imposte, Agenzia ed Equitalia (Attilio Befera), capi di gabinetto, direttori generali e perché no, anche il nuovo responsabile dell’Inps: ci sarà pure qualche motivo “altro” dietro il disvelamento dello scandalo che ha portato alle dimissioni di Mastrapasqua… L’Italia da due decenni, dai tempi di Andreatta, è nel pugno di una ventina di tecnocrati irresponsabili graditi al “vero premier italiano”, quelloche- tra una Trilateral e un Bilderberg, una Goldman & Sachs e un Gruppo dei Trenta - governa l’Eurotower, la Banca Centrale Europea di Francoforte: quel Draghi che è in totale sintonia con un Napolitano che fa e disfa governi secondo il vento che spira dal Meno. Un vento che, quando tirava nei primi Anni Novanta sul Tevere, ha operato la totale predazione (privatizzazione) delle industrie strategiche nazionali. Cosa di nuovo, quindi, rappresenterà un “governo Renzi” in queste condizioni? Nulla, assolutamente nulla. Oppure veramente c’è qualcuno che possa dar credito alle “novità” renziane, tipo coppie gay, riformulazione alla yankee dei contratti di lavoro precario, porte aperte a nuovi flussi immigratori, nuove relazioni con l’eurocrazia, e altre amenità del genere? Ma possiamo consolarci. Anche questo governo sarà presto, o un po’ più in là, costretto a gettare la spugna. E’ infatti soffocata, oppressa dalla disinformazione e dalla politica degli spritz dellacasta, ma esiste una grande sotterranea rivolta di popolo contro tutto questo regime. Contro l’euro e per un ripristino della sovranità monetaria, contro questa Europa delle banche e per la rinascita dell’indipendenza nazionale. I segnali ci sono tutti. Lor Signori non li avvertono o fingono di non avvedersene. Ma ci sono tutti, proprio tutti. - Lorenzo Moore
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