A Taranto tra topi e carcasse nell’impianto per la differenziata
 











"Lavoriamo tra i topi". Denunciano una grave situazione igienico-sanitaria nell’impianto ’Pasquinelli’, di proprietà dell’Amiu (Azienda di igiene urbana) di Taranto, i lavoratori impiegati nel servizio di selezione della raccolta differenziata aderenti allo Slai Cobas. Il capannone venne già sequestrato nel 2011 dalla Guardia di finanza sempre per le precarie condizioni igieniche e per ragioni di sicurezza. Gli operai hanno scritto una lettera aperta alla città e diffuso un video che documenta la presenza di topi sul nastro dove vengono accatastati e selezionati i rifiuti. Per il sindacato di base i lavoratori impiegati (7-8 per ciascuno dei due turni di sei ore) sono pochi. "Noi - spiegano i lavoratori - dovremmo fare per contratto di appalto solo la selezione della raccolta differenziata; in realtà però non arriva differenziata ma arriva multimateriale sporchissimo. Senza parlare dei rifiuti speciali che passano sul nastro(cateteri pieni di urina,scarti di medicinale, siringhe piene di sangue, cani, gatti e topi morti pieni di vermi, altre carcasse di animali, tufi e altro materiale edile, ma anche rifiuti di macelleria che emanano odore sgradevolissimo)".repubblica