Sanità, campagna anti corruzione nelle Asl. “Cinque punti per combatterla” Trasparenza economica nelle Asl. E’ questo l’obiettivo della campagna Riparte il futuro, lanciata dall’associazione Libera e Gruppo Abele contro la corruzione nel settore sanitario, che da dicembre ha raccolto più di 130 mila firme e ha visto l’adesione anche di altre organizzazioni come SOS Sanità. Sono 5 i punti chiave proposti dalle associazioni per tutelare i conti delle aziende sanitarie, troppo spesso opachi e talvolta depredati: trasparenza nei bilanci, che devono essere pubblicati sui siti e in formato open data; bandi di gara che diano tutte le informazioni necessarie su chi siano i fornitori; liste di accreditamento delle imprese private con relativi dettagli contrattuali e economici; oltre che alla pubblicazione delle liste d’attesa; e l’organizzazione delle “Giornate per la trasparenza”, occasione per instaurare un dialogo produttivo tra ente e cittadini. Unprogramma che per i promotori andrebbe introdotto entro il 15 aprile, datafissata dalla petizione per imprimere un’accelerazione decisiva. Perché la fotografia scattata da Libera e Gruppo Abele è allarmante e i dati negativi che vengono immortalati sono una mannaia che rischia di abbattersi sul diritto alla salute degli italiani. Solo nel triennio 2010-2012, la Guardia di finanza ha accertato che 1,6 miliardi di euro è stato bruciato dalla corruzione che dilaga nella sanità pubblica. Una cifra che sarebbe stata sufficiente a coprire nello stesso periodo la spesa sanitaria di quasi tutti gli abitanti de L’Aquila. Significativo è anche il numero di illeciti evidenziati dalla Corte dei Conti nella recente inaugurazione dell’Anno giudiziario: nel 2013 l’importo complessivo delle citazioni in materia sanitaria, già concluse o in fase di processo, è di oltre 103 milioni cui si sommano altri 123,6 milioni in attesa di pronuncia. Tra i casi rilevati molti riguardano assunzioni irregolari,frodi, falsificazione degli atti, cattiva esecuzione di lavori diristrutturazione e altri danni erariali. Un capitolo a parte spetta alle irregolarità nella assegnazione degli appalti pubblici che gli stessi magistrati contabili hanno denunciato più volte. L’attività di monitoraggio “sarà sviluppata in collaborazione – scrivono le associazioni – con la rete di Illuminiamo la salute e l’Agenas”. “Vogliamo aziende sanitarie e ospedali trasparenti” dichiara Enrico Fontana, coordinatore nazionale di Libera, “perché difendere il Servizio sanitario nazionale è un nostro dovere e accedere alle cure e all’assistenza è un nostro diritto”. “Sono firme importanti, - continuano i promotori – che consentono di raggiungere risultati concreti, come dimostra il +127% di incremento del rispetto dei parametri di legge già ottenuto per quanto riguarda le informazioni sui vertici dirigenziali, la nomina dei responsabili anti corruzione e l’approvazione dei Piani triennali. Ora l’obiettivo è lapiena ed effettiva trasparenza sulla gestione deldenaro pubblico destinato alla nostra salute”.(...) Corruzione sanità a Foggia “Pur confermando il nostro fermo garantismo, riteniamo che la politica non possa e non debba ignorare il gravissimo allarme lanciato dagli inquirenti foggiani sullo spaccato che emergerebbe dalle inchieste in corso sulla gestione della sanità in Capitanata. Il Governo Regionale reagisca e agisca per introdurre immediatamente severe norme di controllo, le stesse che noi proponiamo da anni”. Lo dichiara in una nota il capogruppo del Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese. “Sulle cronache odierne gli inquirenti foggiani parlano di ‘spaccato allarmante’ di una sanità in cui si verificano ‘corruzioni, concussione, falsi, truffe e riciclaggi’ e dove ‘al centro non c’è l’ammalato ma gli accordi sotterranei, i sotterfugi e non si parla quasi mai del paziente ma sempre e solo di malaffare’. Rivolgono poi un chiaro appello alla politicaregionale affinchè ‘ponga un freno a ruberie e malaffare’, invitano ‘chi ha responsabilità e dovere di controllare e digestire’ a ‘rimuovere, rinnovare, stravolgere queste organizzazioni criminali perché pregiudicano il diritto alla salute’. Ci sembra - aggiunge Palese – che questi allarmi e questi appelli, peraltro molto simili a quelli che noi dai banchi dell’opposizione e molti dai banchi della stessa maggioranza lanciamo da anni, meritino una reazione immediata da parte del Governo Regionale. Per quanto ci riguarda riproponiamo per l’ennesima volta l’approvazione di norme quali: gare al massimo ribasso, comitati di sorveglianza, commissioni di gara di cui facciano parte magistrati della Corte dei Conti ed esponenti della Guardia di Finanza; concorsi selettivi per la nomina di primari con prove scritte, orali e tecniche. Rivolgiamo anche noi un appello ed una richiesta politica forte al Presidente Vendola affinchè quanto prima arrivi in Commissione e in Consiglio Regionale unprovvedimento contenente norme urgenti per garantire controlli severi nella spesa e nella gestione dell’intero sistemasanitario pugliese”. L’assessore alle Politiche della Salute, Ettore Attolini, replica alla nota del presidente del gruppo Pdl in Consiglio, Rocco Palese con una nota. Ecco il testo: “Ritengo necessario e doveroso precisare che la Regione Puglia, a seguito delle ben note vicende giudiziarie di circa quattro anni fa, ha intrapreso una serie di iniziative e prodotto atti per il controllo della spesa, la verifica degli appalti e la gestione in trasparenza delle Aziende Sanitarie. Per cui la logica dell’inerzia della politica regionale espressa dal Consigliere Palese, è nettamente in contrasto con tutto il lavoro svolto e in corso di svolgimento da parte dell’assessorato e del governo regionale. Vorrei ricordare l’istituzione dell’Osservatorio dei Prezzi, delle Tecnologie e dei Dispositivi medici e protesici, quale strumento di trasparenza nella gestione e mezzo dicontrollo della spesa pubblica; e poi il “Nucleo Regionale di verifica Contratti e appalti”, che si occupa di valutare everificare la validità e la correttezza degli appalti di tutte le Aziende e gli Enti del SSR, i quali hanno l’obbligo di trasmettere almeno 30 giorni prima della prevista pubblicazione, tutta la documentazione relativa alla procedura di gara, completa di ogni elemento informativo e tecnico. Per quanto riguarda il Nucleo di Verifica vorrei sottolineare che stiamo lavorando per il suo rafforzamento e potenziamento: con una delibera di giunta approvata circa due mesi fa, abbiamo infatti ampliato, sia numericamente che per quanto riguarda le competenze specifiche, la composizione dello stesso Nucleo che ora risulta integrato anche da esperti di diritto penale e commerciale proprio per esercitare maggiore controllo al fine di rilevare eventuali anomalie. Siamo infatti convinti che una parte consistente del malaffare potrebbe annidarsi proprio in queste pieghe. Stiamo anchelavorando per l’estensione dei controlli e del monitoraggio anche sugli appalti al di sotto delle soglie comunitarieche godono appunto di minori controlli. Questo proprio per evitare il fenomeno del frazionamento dell’appalto, che potrebbe sfuggire ai controlli rigorosi, e per poter individuare gli eventuali illeciti. E questi strumenti sono attivi per il controllo di tutte le Aziende Sanitarie del territorio pugliese, per il quale ci avvaliamo anche della collaborazione assidua e fattiva della Guardia di Finanza e dei Carabinieri. In particolare poi, sulla vicenda degli arresti nel foggiano, va specificato che si tratta di un unico filone che riguarda una ristretta cerchia di persone che sono già state allontanate dalla Asl di Foggia e che sono in attesa di giudizio da parte degli inquirenti. Il primo atto del Direttore Generale Manfrini è stato l’istituzione di un Nucleo ispettivo aziendale - sul modello di quello istituito dall’assessorato - per la verifica delle procedure, degliatti amministrativi e delle criticità che potrebbero emergere, anche sulla base di segnalazioni e di denunce da partedei cittadini. Anche il Nucleo ispettivo della ASL di Foggia si avvale della collaborazione della magistratura, della Guardia di Finanza, dei Carabinieri e della Procura. Il lavoro del Nucleo ha già dato alcuni frutti importanti per contribuire al controllo degli atti e della spesa, dal momento che sono stati adottati circa 26 provvedimenti di sospensione e di licenziamento dal lavoro per medici e dirigenti indagati per truffa, peculato e corruzione. Così come sono stati presi provvedimenti duri come l’interruzione di appalti sui quali sono in corso gli accertamenti della magistratura. E proprio rispetto ai contratti e agli appalti, va segnalato che la ASL di Foggia ha dato incarico ad una prestigiosa società per verificare la legittimità e la congruità economica di tutti gli atti deliberati dall’Area Patrimonio della Asl foggiana, dal 2007 (anno dell’unificazione delleASL), fino al 31/12/2011. L’intento è quello di non aspettare l’intervento della magistratura e delle forzedell’ordine, ma di verificare la giustezza e la correttezza di tutti gli atti dell’azienda, nel corso degli ultimi 5 anni, per prevenire e rilevare possibili atti illeciti e per la tutela della salute dei cittadini”. (...) Sanità Puglia: "Governo dell’inciucio" speculazione infinita I posti letto, infatti, stanno vivendo la mannaia dei tagli dovuti al piano di rientro. La prima fase, avviata nel 2010, ha portato ad un taglio di 1400 posti, con la disattivazione di diciotto ospedali, i quali – secondo dati della Regione – “assorbivano solo il 3 per cento dei ricoveri”. La seconda è stata approvata con un regolamento emanato il 7 giugno scorso e ha previsto il taglio di altri 800 posti, di cui 370 pubblici, 130 negli Irccs privati e negli enti ecclesiastici più altri 300 nel privato accreditato e la chiusura di tre presidi. Per tutti i presidi chiusi èprevista la riconversione in strutture di assistenza territoriale. Con questo metodo, Vendola intende cambiare completamente l’organizzazione della rete ospedaliera: grandissimi centri a servizio di ampie aree territoriali e riconversione in poliambulatori o consultori i piccoli ospedali cittadini. Chiuderanno in totale almeno 42 ospedali e… ne costruiranno 5 nuoviospedali di ultima generazione, di dimensioni medio-grandi, dai 350 ai 700 posti letto, saranno realizzati nel Sud Salento, a Taranto, lungo l’asse Brindisi-Bari, nella Bat e nel nord barese. In queste zone, a fronte di 2000 nuovi posti letto, saranno chiusi tra i 10 e i 12 ospedali che si aggiungono ai 19 già chiusi nel resto della regione. Lo hanno spiegato, a Bari, nel corso di una conferenza stampa, il presidente della Regione Nichi Vendola e gli assessori regionali alla Sanità e alle Opere pubbliche, Ettore Attolini e Fabiano Amati. Ora dobbiamo riscontrare che mentre si parlava di chiusura si pensava già acostruirne di nuovi. Non è ancora definita la lista delle unità da dismettere che dunque già si inizia il toto-apertura di altre strutture. Si tratta della fase “due”, quella che segue la chiusura degli Ospedali e scopriamo che si tratta di un atto di programmazione per il riordino del Piano Ospedaliero. Allora con molta probabilità, vogliono costruire un Ospedaledi riferimento per ogni provincia esistente, ma i conti non tornano, perché le province sino ad ora sono 6, e non viene considerata una provincia, quella di Foggia che dalla mappa delle nuove costruzioni viene stralciata. Questo significa che l’emergenza sanitaria in questa provincia non esiste. Ma allora, perché le sommosse per l’Ospedale di Lucera che ad onor del vero funziona e serve un bacino molto vasto? Abbiamo trovato una risposta, il terremoto. Sì perché la zona del Foggiano, è a rischio e se succede quanto è accaduto in Emilia o poco tempo fa in Molise i danni sarebbero enormi a cose e persone. Così – onoreall’intelligenza di cotali programmatori e servitori del popolo - nelle zone sismiche non ci potranno più essere ospedali. Tanto vale trasferire altrove la popolazione locale e desertificare quella parte di territorio… Il foggiano è la zona più sismica della Puglia. Allora dovremmo intervenire sugli ospedali esistenti e che non si devono chiudere, perché il problemarimane. Se si vuole mantenere una decorosa struttura della sanità a Foggia ipotizzando quanto potrebbe accadere in caso di terremoto, occorre, invece di costruire altri ospedali, mettere in sicurezza quelli esistenti per tutelare la incolumità dei pazienti e degli operatori, per la salvaguardia di tante sale operatorie cui dispone l’ospedale foggiano. L’ospedale di Foggia è il nosocomio al nord della Puglia il cui bacino di utenza è vastissimo. Nonostante questo dato di fatto “nella programmazione” si prevede la chiusura di 3 ospedali e il ridimensionamento dei restanti. Troveremo anche chi plaude alla costruzione dellenuove strutture, perché interessato – da politicante - al suo territorio-serbatoio voti, ma una regione non si governa in questo modo. Nessuno sembra rendersi conto che la Puglia è una regione dove esiste una distanza di pochi chilometri fra un comune e l’altro (mediamente dieci) e che chiudere un tale posto per aprirlo strategicamente in un’altra località è deltutto inutile, anzi: è piuttosto una presa in giro che emana un ampio odore clientelare. Una seria organizzazione e qualificazione della rete ospedaliera nel servizio sanitario pugliese, necessita il potenziamento dei servizi per fare fronte alle richieste dei malati e dei cittadini. Potenziare non significa evidentemente chiudere e poi costruire altre strutture. Non siamo una nazione che può permettersi di demolire per costruire dove è più comodo a chi amministra o governa. Per esempio nella Bat (sesta provincia) si chiudono Minervino Murge, Spinazzola, reparti a Trani e Canosa. Decenza e razionalità vorrebbero chesi potenziasse il migliore fra questi, il più strategicamente posizionato sul territorio. Non certo prevedere una nuova costruzione a pochi passi da Trani al confine con la provincia di Bari. Sembra che ogni scelta sia un premio politico, un accontentare le clientele, andare avanti con i boss di partito di vecchio stampo. Secondo alcuni politici vicini allapseudosinistra, il piano di rientro era ormai inevitabile, ma non dicono il perché. Lo sappiamo, però, noi. E’ inevitabile perché si è rubato tanto da disastrare le casse regionali e il comparto della sanità: si è sprecato e danneggiata direttamente la popolazione. Qui è mancato il controllo di chi ora vorrebbe addirittura pensare a governare la nazione. Occorre una buona dose di faccia tosta a proporsi e tanta disonestà da chi, questo, non lo fa rilevare. A tappare la bocca ai cittadini, secondo i maestri del mentire, basta parlare di investimenti e nuove opere per smuovere l’economia. Fra l’altro si parla di una cifrainiziale di 530 milioni di euro, oltre alle sistemazioni, se verranno, dei poliambulatori di varia categoria (?). La destinazione degli ospedali che saranno chiusi, la chiamano “casa della salute”. L’opposizione si è fatta timidamente sentire con il capogruppo Palese (un medico), citiamolo. “In onda il toto ospedali, ma siamo certi che taglino ifondi?” - “Il numero dei nuovi ospedali da realizzare in Puglia continua a cambiare di giorno in giorno: nel Piano della Salute ne erano previsti 12, qualche mese fa la stampa parlava di 4, oggi apprendiamo che saranno 5. Al momento, però, non ci risulta che la Regione Puglia, a differenza di altre, abbia firmato a Roma l’accordo di programma indispensabile per accedere ai fondi di edilizia sanitaria ex articolo 20”. “Mesi fa si parlava del 30 giugno come termine entro cui andava firmato l’Accordo di Programma col Ministero per non rischiare di perdere i finanziamenti, magari a beneficio delle Regioni che hanno già firmato. Oggi, dicePalese, apprendiamo dalla conferenza stampa che siamo ancora alla fase della individuazione dei territori ma non ancora alla localizzazione degli ospedali che dovrebbe essere stabilita con le Conferenze dei Sindaci ancora in via di convocazione. Chiediamo quindi al presidente Vendola e all’assessore Amati: il termine entro il quale va sottoscrittol’Accordo di Programma è quello del 30 giugno? E, se no, qual è il termine e siamo certi di poterlo rispettare? L’impressione, purtroppo, è che per ‘coprire’ mediaticamente la certa e già avvenuta chiusura di 22 ospedali in altrettanti Comuni pugliesi, si continui a promettere ai cittadini la costruzione di nuovi ospedali. Se fosse un gioco, sarebbe il ‘Monopoli’ visto che i nuovi ospedali promessi continuano a diminuire, aumentare ed essere spostati come bandierine sulla cartina della Puglia. Ma siccome non è un gioco, ci auguriamo che una volta tanto alle promesse seguano i fatti. A scorrere le 178 pagine dell’accordo di programma firmatonel 2007 tra Regione Puglia e Ministero, però, non c’è di che sperare, perché si scopre che molti di quei 41 interventi all’epoca finanziati dallo Stato con oltre 400 milioni di euro, furono fatti su ospedali e/o reparti ristrutturati, completati, inaugurati nel 2010 ed oggi chiusi”. La pseudosinistra replica ed indica la decisione taglia ericostruisci come la strada giusta da prendere. Per ora resta comunque incerto il numero dei nuovi ospedali, perché cambia in continuazione, non sono sicuramente esaurite le richieste, le rivendicazioni, il peso politico per determinare le zone definitive dei nuovi insediamenti ipotizzati. E non sembra sia avvenuto l’accordo di programma della Sanità a Roma, non risulta firmato alcun protocollo a differenza delle altre regioni d’Italia. Ribadiamo una sola verità: le liste di attesa nella regione non si contano, non hanno più limite, sono una mina vagante. I pugliesi che non possono veramente aspettare, stanno facendo guadagnare soldi allestrutture private come mai accaduto, oppure sono forzati a curarsi recandosi fuori regione sovraccaricando il già disastrato bilancio delle Asl che risulta essere nel 2010 di 175 milioni di euro di passività e nel 2011 di 173 milioni di euro. Altro che doti magiche dell’incantatore di serpenti Vendola: in Puglia si ricomincia a peregrinare perl’Italia alla ricerca di un’assistenza medica degna di tale nome.Benvenuto Michelangelo (...) Riccardi: ’Manfrini deve dimettersi’ Botta e risposta tra Angelo Riccardi e Attilio Manfrini. Nocciolo della questione la sanità, ma nello specifico la partecipazione di Manfrini alla conferenza di servizi che si è svolta ieri presso l’Ospedale di Manfredonia: "Il Direttore Generale pro-tempore dell’Asl provinciale di Foggia, Attilio Manfrini, con il suo codazzo di soliti noti al seguito, è arrivato stamane in Ospedale a Manfredonia per una Conferenza di Servizi. Sono certo che anche questa volta è venuto, non per attuare il Pianodi Riordino Ospedaliero, ma per continuare nella sua certosina attività di smantellare l’Ospedale di Manfredonia a favore delle altre strutture ospedaliere. Il Direttore Sanitario pro-tempore dell’Ospedale di Manfredonia e i suoi fidi, sono pregati di prendere le distanze da tale attività. Domenica si vota e spero vivamente che la politica torni nel suo alveare e cacci i mestieranti del tempio, buoni per ogni colore e per ogni stagione" aveva dichiarato ieriil sindaco di Manfredonia sulla sua pagina facebook. Oggi è arrivata secca e immediata la risposta del direttore generale dell’Asl foggiana, che si è detto amareggiato dalle dichiarazioni di Riccardi: "Sono andato a Manfredonia per dare attuazione ad un accordo stipulato qualche giorno fa proprio con il sindaco, con l’obiettivo di contestualizzare l’attivazione dei nuovi reparti ospedalieri di Riabilitazione e Lungodegenza in concomitanza con la ormai inevitabile dismissione del reparto di Ostetricia e non certo per disporreulteriori chiusure dei reparti già esistenti, come invece sostenuto dallo stesso Riccardi. Ci stiamo impegnando da mesi con l’obiettivo di migliorare, per quanto nelle nostre possibilità, la sanità sul territorio e non è intenzione di questa direzione smantellare l’Ospedale cittadino. Inoltre, mi sono recato a Manfredonia senza "codazzo", come invece sostenuto da Riccardi, ma in maniera discreta". Ma non è tutto. Dopo aver pubblicato la sua nota, Riccardi siè imbattuto in un lungo dialogo con i cittadini manfredoniani che gli chi chiedevano delucidazioni a riguardo. Il primo cittadino, oltre a invitare il direttore ad attuare il piano ospedaliero e ad osservare le disposizioni regionali, ha affermato che "la sanità in questa provincia é saldamente nelle mani di Sel e degli uomini del presidente" - aggiungendo che - "Siamo rimasti soli, i servizi territoriali sono inesistenti, tant’è che dal sottoscritto si rivolgono i cittadini per tutto e tra non molto devo organizzarmi per fareanche gli interventi chirurgici". "Rigetto qualsiasi insinuazione relativa ad una presunta interferenza di Sel nella mia attività di direttore generale, attività che ritengo di aver svolto sempre con onestà di tecnico e lealtà verso l’incarico che ricopro. Una nomina che, tengo a precisare, non è stata determinata da Sinistra, Ecologia e Libertà, ma condivisa da larga parte delle forze politiche e accolta con entusiasmo dallo stesso Riccardi. Per il resto nonintendo seguire il sindaco in una sterile polemica che ha tanto il sapore di una speculazione pre-elettorale" ha ribattuto Manfrini. (...) Ospedale San Severo: lettera aperta dal D.G. Manfrini al consigliere regionale Francesco Damone In merito alla disfunzioni lamentate sulla stampa dal Consigliere regionale Francesco Damone sull¡¯ospedale di San Severo, il Direttore generale della ASL FG ha inviato allo stesso, oltre che al presidente Vendola e all¡¯assessore Gentile, una lettera aperta che si riportain allegato. ¡°Da qualche tempo il Consigliere Regionale Damone continua a segnalare, sulle colonne del Vs Giornale, presunte disfunzioni nell¡¯Ospedale di San Severo, oggetto, a suo dire, di atteggiamenti discriminatori da parte della Direzione Generale della ASL di Foggia, sul pretesto che se ne stiano impoverendo le risorse umane e tecnologiche e paventandone addirittura la possibile chiusura.Esprimo grande preoccupazione per tale atteggiamento, frutto presumibilmente di cattiva informazione, non suffragata da situazioni concrete, soprattutto in un momento come questo in cui la disinformazione o, peggio, la denigrazione, possono seriamente compromettere il difficilecompito cui siamo chiamati, in un contesto difficile, avendo a disposizione scarse risorse umane e strumentali, ancora sotto la scure del Piano di Rientro e con prospettive di miglioramento solo nel medio termine. Occorre, quindi, che i vari livelli di responsabilit¨¤ facciano fronte comune per vincere questa difficilebattaglia tesa soprattutto a riconquistare la fiducia che la gente ci ha tolto per le troppe delusioni subite.E allora vorrei, come mi sforzer¨° di fare in appresso, convincere il Consigliere Damone in primis, cui continuo a riconoscere l¡¯onest¨¤ intellettuale, il Presidente Vendola e l¡¯Assessore Gentile, che mi hanno concesso la loro fiducia, che, pur nelle su-accennate difficolt¨¤, la ASL di Foggia e, in particolare, l¡¯Ospedale di San Severo hanno intrapreso un percorso virtuoso i cui effetti sono gi¨¤ visibili.Valga soltanto la constatazione che gi¨¤ da qualche tempo si ¨¨ allentata la morsa che la magistratura e le forze dell¡¯ordine avevano stretto attorno allaASL, con particolare riferimento proprio a quella parte del territorio provinciale, grazie alle azioni virtuose poste in essere, ai maggiori controlli, alla adozione di procedure di evidenza pubblica in tutte le acquisizioni di beni e servizi, al rispetto delle norme regionali e nazionali nella organizzazione dei servizie delle risorse umane.S¨¬, abbiamo dovuto affrontare anche la ¡°questione morale¡±, per raddrizzare costumi e prassi viziate, per riportare negli atti dell¡¯azienda quella legalit¨¤ necessaria a far digerire i sacrifici che chiediamo ai nostri operatori e all¡¯utenza, ed io sono fiero dei risultati ottenuti, sono fiero che non siamo pi¨´ visti come quelli da ¡°controllare¡±, ma come quelli che hanno instituito al loro interno efficaci strumenti di controllo e sono fiero che ci¨° che abbiamo fatto e facciamo ci venga riconosciuto. Come pi¨´ volte evidenziato, la Provincia di Foggia, per la sua orografia e per la distribuzione della popolazione su un territorio cos¨¬vasto e spesso impervio, presenta complessit¨¤ molte volte di difficile soluzione, specie quando occorre assicurare equit¨¤ nella soddisfazione dei bisogni di salute di quella popolazione e allora, la prima considerazione che vorrei offrire alla comune riflessione ¨¨ che le risorse umane della ASL di Foggia non possono esserela somma delle dotazioni organiche inamovibili facenti capo alle tre ex ASL o, peggio, agli Ospedali cui le ASL facevano capo, ma strumenti operativi da distribuire tra le strutture ospedaliere e, soprattutto, sul territorio per l¡¯attuazione dei programmi e delle direttive che la politica regionale detta per il governo della Sanit¨¤.Questo concetto, semplice ma difficile da digerire, ¨¨ l¡¯unica via possibile in una situazione di tale difficolt¨¤ che talvolta impone la chiusura di interi reparti ospedalieri per endemiche carenze di personale o la impossibilit¨¤ di erogare servizi territoriali essenziali.Violente sono state le reazioni quando si ¨¨ provato aripartire in maniera equa le risorse a disposizione per colmare divari di organico e continuano ora quando si cerca di equilibrare gli organici di alcune unit¨¤ operative per scongiurarne la chiusura o la sospensione dei servizi. Per fortuna dell¡¯Ospedale di San Severo, questi effetti si sono potuti limitare, potendosi quelPresidio avvalere delle ricollocazioni del personale in carico ai dismessi ospedali di San Marco e Torremaggiare e del ridimensionamento dell¡¯Ospedale di Lucera.E proprio perch¨¦ questa Direzione attribuisce grande importanza strategica al ¡°Teresa Masselli Mascia¡± di San Severo, rilevanti sono gli interventi strutturali, tecnologici ed organizzativi posti in essere nell¡¯ultimo periodo perch¨¦ questo possa esprimerne tutta la potenzialità. Strutturali: - Nel 2013 è stato completato il trasferimento di tutti i reparti di degenza nel nuovo plesso e in questi giorni si sta effettuando il trasferimento della farmacia. Nel contempo è stato presentato alComune di San Severo, per l’approvazione, il progetto delle nuove cucine, nell¡¯imminenza della procedura di gara per il nuovo affidamento del servizio; - E’ tutt’ora in corso l’esecuzione di un importante intervento di ristrutturazione e messa a norma del vecchio plesso ospedaliero, che utilizza un finanziamento ex art. 20 dioltre 4 milioni di Euro, al termine del quale non soltanto struttura ed impianti saranno adeguati alle norme vigenti, ma potranno trovare collocazione anche funzioni territoriali attualmente ubicate in locali tenuti in fitto, in un’ottica concreta di integrazione ospedale ¨C territorio; - rilevanti risorse aziendali sono state destinate e utilizzate per l’adeguamento di alcuni reparti del nuovo e del vecchio plesso. Tecnologiche: - utilizzando fondi FESR all¡¯uopo dedicati, è in corso un sostanziale potenziamento di tutte le diagnostiche per immagine. La procedura concorsuale è stata completata e tra poche settimane le ditte aggiudicatariedella fornitura consegneranno ed installeranno apparecchiature TAC e di Risonanza Magnetica assolutamente all’avanguardia per l’intero territorio regionale; - E’ in corso la implementazione di un servizio di medicina iperbarica che prevede il trasferimento presso l¡¯Ospedale di San Severo delle camere iperbariche attualmente installate aVieste e alle Isole Tremiti, ed ivi inutilizzabili per impossibilit¨¤ di assicurarne le risorse umane necessarie, che sono invece disponibili a San Severo. I primi sopralluoghi con le ditte fornitrici sono stati effettuati e si conta di completare la installazione entro i primi mesi del 2014. - Sono in corso le procedure per l’acquisto di arredi e attrezzature a servizio del nuovo plesso ospedaliero utilizzando le risorse all¡¯uopo destinate, rivenienti dai citati finanziamenti ex art. 20 e FESR. Organizzative: - per potenziare il servizio di emodinamica dell’Ospedale di San Severo, più volte richiamato nelle preoccupazioni delConsigliere, un dirigente medico cardiologo di San Severo ¨¨ stato distaccato presso il S. Raffaele di Milano per addestramento in tecniche di emodinamica e, dall’inizio di questo anno, sono operative, presso il ¡°Masselli Mascia¡±, due convenzioni, una con il Dr. Tommaso Lancialonga, primario di Emodinamica presso l’Ospedale di Acquaviva delle Fonti eduna con il Dr. Rocco Perrotta, direttore della struttura di Emodinamica presso l’ Ospedale "S. Sebastiano" di Caserta. Ulteriori risorse umane potranno essere destinate al completamento delle procedure in atto per la mobilità extra-regionale di 5 dirigenti medici cardiologi, autorizzata dalla Regione, di cui, nel bando, si è chiesta la specializzazione in emodinamica. - ancora, l¡¯Ospedale di San Severo, in un’ottica di completamento dei servizi offerti, atteso il particolare bacino di utenza che è chiamato a servire, beneficia di Consulenze anche in discipline non previste dal piano ospedaliero regionale; mi riferisco almantenimento del servizio di Oculistica, alla rinnovata convenzione con l¡¯Universit¨¤ di Foggia per la Urologia ed a quella stipulata con il Dott. Napolitano dell¡¯Ospedale Cardarelli di Napoli per la chirurgia Otologica; - chi scrive si è preoccupato, sin dall’inizio del suo mandato, di rafforzare gli organici di tutti i reparti legati al sistema dellaemergenza-urgenza. Quanti anestesisti, quanti radiologi e quanti medici di Pronto Soccorso sono stati assunti in luogo di costose convenzioni con altre strutture, private e non? Quanti medici del 118 si alternavano prima del 2012 presso i Pronto Soccorso degli Ospedali della ASL di Foggia e quanti ve ne sono oggi con incarico a tempo determinato, trattenuti con contratti triennali rinnovabili? Altro che prestazioni aggiuntive! - certo, tutto ciò in un contesto che non ci permette ancora di avere organici completi, di evitare il ricorso a turni e prestazioni aggiuntive, pena la chiusura dei reparti, ma questa, purtroppo non è una peculiarità dell’Ospedale di San Severo, ma una triste condizione in cui versano tutti gli ospedali della Puglia; - caro consigliere Damone, la vera guerra dei poveri si combatte fra le ASL, che si sottraggono l’una all’altra i pochi dirigenti medici a disposizione, in carenza persino di personale da incaricare a tempo determinato, come sta accadendo pergli anestesisti che non si è riusciti a reperire neppure con un recentissimo avviso pubblico; - quanto ai direttori di struttura, per fortuna l’Ospedale di San Severo gode, rispetto agli altri Ospedali della Provincia, di una situazione di privilegio, potendo disporre di ben 11 primari su 15 strutture a differenza di quello di Cerignola (8 su 15 strutture) o peggio, di Manfredonia (solo 3 primari su 12 strutture). A conferma allego un breve prospetto riepilogativo che Vi invito a leggere. E la situazione ¨¨ destinata a protrarsi nel tempo, se ¨¨ vero che ben pochi sono i primari previsti per il 2013 nelle deroghe (allaASL di Foggia nessuno), per motivi di contenimento della spesa, atteso che il costo di un primario equivale a quello di due dirigenti medici. Ma San Severo non ¨¨ soltanto Ospedale; è anche territorio ed anche sul territorio di San Severo sono state impegnate risorse, se ¨¨ vero che siamo stati, tra le ASL della Puglia, quelli che hanno utilizzato prima e in manierapiù consistente i finanziamenti per realizzare strutture sul territorio, che abbiamo richiesto e siamo in lista di attesa per ottenere un importante finanziamento a valere sui residui dei fondi FESR per un nuovo Poliambulatorio in luogo di quello di Via Turati che abbiamo dovuto abbandonare per motivi statici, che il Consultorio è in procinto di occupare locali più dignitosi rispetto a quelli che ha occupato sino ad ora, che con l’ambito di zona che fa capo a San Severo abbiamo sottoscritto un importante accordo per onorare il Piano Straordinario di Assistenza Domiciliare Integrata che l¡¯Assessorato alla Sanit¨¤ hapredisposto. Infine, è plateale disinformazione quella dell’attribuzione di struttura complessa a 4 posti letto di cardiologia a Lucera, sull’attribuzione di inutili prestazioni aggiuntive, o negate cessioni di apparecchiature da Lucera a San Severo o sulle attribuzioni di pronte disponibilità, peraltro tutte questioni di competenze delle direzioni sanitarie e non delladirezione generale. Oltretutto, presso la direzione sanitaria dell’Ospedale di San Severo vi sono un direttore e due dirigenti sanitari, tutti di ottima professionalit¨¤ e, quindi, scevri da decisioni incompetenti quali quelle paventate. In ultimo, segnalo che nessuna delle recriminazioni di cui si fa carico il Consigliere Damone è pervenuta nè dalla Direzione Sanitaria dell’Ospedale di San Severo nè dai responsabili delle strutture, per cui si ha il fondato sospetto che, da parte di chi diffonde tali informazioni, non si registri il malcontento, ma lo si voglia indurre. Concludo dicendo che ho sempreritenuto e continuo a ritenere che l’ Ospedale di San Severo goda di una situazione tale da consentirgli di migliorare le proprie performance e il proprio livello di attrazione e che sia l¡¯unico Presidio della ASL per cui oggi si possa parlare di un reale potenziamento in atto, in un contesto aziendale e regionale che solo nel medio periodo potr¨¤ beneficiare di un sia pur minimorafforzamento degli organici. Mi creda, Consigliere Damone, da parte di questa Direzione non vi è alcun intento discriminatorio nei confronti dell¡¯Ospedale ¡°Masselli Mascia¡± di San Severo, tutt’altro.(...) Trasferito il Centro Padre Pio: ’Elena Gentile ci ha preso in giro’ Dopo 40anni di assistenza sanitaria a Manfredonia, il Centro Padre Pio viene trasferito a San Giovanni Rotondo, in virtù della Determinazione del Dirigente regionale Servizio Accreditamento e Programmazione Sanitaria n. 10 del 31 gennaio. Un provvedimento che ha scatenato le ire del segretario confederale della USPPI (Unione Sindacati Professionisti Pubblico Privato Impiego), Massimiliano Di Fonso, contro l’assessore regionale alla sanità, la cerignolana Elena Gentile.« Infatti l’Assessore alla politiche della salute Elena Gentile ci aveva messo la faccia, impegnandosi davanti alle donne, operatrici e mamme di famiglia del centro, affermando che lo stesso non sarebbe mai stato trasferito.Cosi non è! La Gentile non ha preso in giro l’Usppi, nonostante le richieste della stessa di evitare iniziative e manifestazioni affinché il suo inutile quando propagandistico intervento non abbia sortito nessun effetto. Elena invece ha preso in giroquelle donne che l’hanno ospitata in casa, assicurando che dovevano passare sul suo corpo prima che potesse avvenire il trasferimento. Questa è la farsa dell’Assessore alla Salute, questo è il risultato della incapacità di poter essere coerenti con la gente e che prima di tutto vengono gli interessi fra Frati e Politici. Adesso faremo l’impossibile per far si che Fondazione dei Centri Padre Pio rimanga nella sua ubicazione storica per continuare a dare assistenza e riabilitazione ai degenti ed all’utenza che si serve di questa struttura per ottemperare al fabbisogno di salute. Siamo convinti quindi che la chiusura vada a potenziare l’hinterland ospedaliero di San Giovanni R. e che quindi questa è la strategia messa a segno da LinoD’Andrea Direttore amministrativo del Centro, dall’Ex Sindacalista Giacomo Forte direttore delle Professioni Sanitarie passato a miglior stagione sul carro di frate Colacelli e dalla Sig.ra Libera Giardino capo del personale. Vogliamocapire bene le motivazioni occulte chi ha autorizzato e del perché di questo trasferimento gestito fra la Asl Fg e la Regione Puglia, vogliamo fare chiarezza se il trasferimento è stato pilotato con atti amministrativi poco chiari. In questa storia del trasferimento delle attività chiudendo dopo 40 anni il Centro a Manfredonia si sente Puzza di Bruciato, infatti contro questa vera ingiustizia, contro il barbaro trasferimento dei pazienti ormai diventati pacco postale, il sindacato Usppi intende far conoscere ai cittadini di Manfredonia e Monte S. Angelo il perché il centro sia diventato veicolo di interessi a danno della salute di questa comunità», è la dichiarazione al vetriolo di Massimiliano Di Fonso.(...) Sanità, mancano i medici in Pugliaarrivano gli stranieri Lotta serrata alla carenza di medici anche attraverso il richiamo di professionisti pugliesi da altre regioni e una ricerca di camici bianchi dall’estero. L’assessore regionale alla Sanità, è pronta a combattere le difficoltà del settore di emergenzaurgenza, già segnalate nei giorni scorsi dai sindacati. Compatibilmente con lo sblocco delle deroghe - nei primi giorni di febbraio la Regione sarà convocata a Roma per chiudere definitivamente la partita del piano operativo - si punta a coprire le falle del sistema sanitario. C’è però un rischio che la Regione vuole assolutamente evitare: nel momento in cui si scriverà la parola "fine" sul blocco del turnover e si potrà dar seguito alle assunzioni in sanità, non è escluso che ci si possa trovare nella paradossale situazione in cui i concorsi saranno sbloccati, ma non si riescano a trovare i medici. "In questo periodo persino i pediatri sono diventati merce rara. Ma lemaggiori sofferenze a livelloregionale si riscontrano nella ricerca di specialisti in anestesia, rianimazione e cardiologia". Si precisa che si tratta di un tema politico "sollecitato da anni ai ministeri competenti. Il sistema universitario non è nelle condizioni di garantire i ricambi necessari". Un tema, questo, su cui nei mesi scorsi anche il preside della facoltà di medicina di Bari, Paolo Livrea, aveva lanciato l’allarme. A partire dal 2015 e fino al 2021 la città di Bari potrebbe dover rinunciare a tremila medici. In tutta la Puglia andranno in pensione 10mila camici bianchi. La causa è da individuare nella cosiddetta gobba pensionistica: i medici che andranno a casa saranno molti di più rispetto ai nuovi professionisti che entreranno nel mondo del lavoro. Solo a Bari l’ordine dei medici potrebbe passare dagli attuali 9mila iscritti a poco meno di 5mila. Per questo motivo si potrebbe dar vita a una sorta di "campagna acquisti" dei medici in modo tale da attrarreprofessionisti anche dall’estero:"Stiamo pensando di muoverci in questa direzione del resto alcuni direttori generali delle Asl hanno già fatto i primi avvisi sulla stampa per avviare dei contratti triennali. Nell’Asl di Foggia sono arrivati due medici stranieri, uno spagnolo e una brasiliana". Circostanza, quest’ultima, confermata dal direttore sanitario dell’Asl foggiana, Luigi Pacilli. Ma anche quello dei professionisti pugliesi fuori regione o in paesi stranieri è un giacimento disperso di competenze che potrebbe tornare molto utile in Puglia. Lo sa bene il direttore generale dell’Asl di Bari, Domenico Colasanto: "Qualche mese fa abbiamo bandito un concorso in mobilità per 4 anestesisti. Tutti i posti sono stati assegnati a medici provenienti da altre regioni". Dei quattro medici assunti, due provenivano da ospedali piemontesi e un altro dal Veneto. Per l’Asl di Lecce gli "stranieri" da attrarre sono invece soprattutto medici leccesi da riportare a casa: "Fino ad ora abbiamodato vita a 8 procedure di mobilitàper anestesisti - dice il direttore sanitario Ottavio Narracci - per il momento si tratta di mobilità regionale e mi rendo conto che con questo procedimento creiamo comunque problemi in Puglia. Ma sono molti i medici leccesi che lavorano in ospedali dell’Emilia Romagna, della Lombardia o della Sicilia. Per noi riuscire a recuperare queste professionalità sarebbe molto importante". (...) IZS:Finalmente dismesso il Consiglio di amministrazione “Finalmente, dopo tanto penare, è stato sciolto il Consiglio di amministrazione e la Giunta esecutiva dell’Istituto zooprofilattico della Puglia e la Basilicata, in carica da oltre vent’anni”. Con decreto congiunto dei presidenti delle Regioni Puglia e Basilicata, Vendola e Pittella, sono stati dichiarati decaduti tanto il consiglio di amministrazione che la Giunta esecutiva dello zooprofilattico, che ha sede a Foggia. “Una buona notizia per la Puglia e la Capitanata che va a sanare una situazione ormaiinsostenibile e al limite della decenza, causata dalla inadempienza degli organi istituzionali dell’ente, che hanno ingessato non poco e per troppo tempo il funzionamento dell’Istituto”. “Ora bisogna insediare con sollecitudine il Commissario Straordinario che dovrà guidare l’Ente fino al necessario riordino e l’adeguamento alle leggi nazionali, attraverso l’approvazione da parte delle Regioni Puglia e Basilicata di un identico testo dilegge. Successivamente sarà necessario nominare un nuovo Consiglio di amministrazione che possa rilanciare l’IZS di Puglia e Basilicata, organismo comunque al centro di referenza nazionale per l’antrace e la radioattività, oltre ad essere un presidio di ricerca scientifica di eccellenza, da sempre fiore all’occhiello e vanto della Capitanata e dell’intera Puglia”. “Ci auguriamo una rinascita che porti serenità e valorizzi al massimo le professionalità dei dipendenti dell’Istituto, che per molto tempo hanno pagato sulla loro pelle questa situazionesurreale ed incresciosa”.
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