Ferrovie dello Stato, l’eredità di Moretti: oltre 2 miliardi di contestazione Ue
 











Due miliardi e 214 milioni di euro di presunti aiuti di Stato. A tanto ammonta la contestazione della Commissione europea a Trenitalia e FS Logistica . Bruxelles, come riporta Il Sole 24 Ore, ha aperto un’indagine a fine marzo. Se verrà pronunciato un verdetto di incompatibilità con le norme europee, le due società controllate da Fs, il gruppo guidato da Mauro Moretti dal 2006 e ora promosso alla guida Finmeccanica, potrebbero doverli restituire allo Stato.
Il commissario Joaquin Almunia, responsabile per la Concorrenza e gli aiuti di Stato, ha avviato a fine marzo l’indagine dopo le denunce di altri operatori e gli insufficienti chiarimenti del governo italiano.  In particolare Trenitalia ha ricevuto 1,17 miliardi di euro fra il 2000 e il 2010, come compensazione degli “oneri di servizio pubblico”. Gli importi sono stati erogati sulla base di tre contratti di servizio firmati nel 2002, nel 2007 e nel 2012, che impegnavano l’azienda,controllata al 100 per cento da Fs e, a cascata, dallo Stato, a garantire servizi di trasporto merci su alcune tratte ferroviarie italiane e internazionali.
Per i primi 5 anni Trenitalia ha ricevuto quasi 119 milioni l’anno. Nel quinquennio seguente fra i 92 ed i 139,5 milioni di euro. Con il trasferimento tra il 2007 e il 2010 delle infrastrutture ferroviarie dalla società di gestione della rete Rfi, controllata al 100 per cento da Fs, alla divisione Cargo di Trenitalia e a FS Logistica, per 621 e 423 milioni, si arriva alla cifra di 2,2 miliardi. Se si aggiungono poi al conto i 106 milioni di euro l’anno erogati tra 2011 e 2013, che formalmente non sono stati conteggiati da Bruxelles, il conto supera i 2,53 miliardi di euro.
La Commissione nota innanzitutto che i trasferimenti di beni sono avvenuti senza che fosse effettuata una valutazione di mercato e, poi, che le compensazioni per i servizi di interesse pubblico sono state affidate alle due società del gruppo Ferrovie delloStato senza aver verificato, attraverso delle gare, se sul mercato vi fossero operatori disponibili a garantire gli stessi servizi a prezzi concorrenziali. Altro punto sotto la lente di Bruxelles, è il fatto che Rfi sia controllata totalmente da Fs che è al 100 per cento dello Stato. “Le decisioni del board di Rfi, dunque, sono direttamente imputabili allo Stato”.
Vi sono poi alcune presunte irregolarità nei rapporti tra Trenitalia e il ministero dei Trasporti che interessano a Bruxelles. Nel 2010 il ministero dei Trasporti avrebbe riconosciuto indirettamente che la crisi stava riducendo il servizio di Trenitalia, senza però ridimensionare l’ammontare della compensazione. Questo secondo Almunia avrebbe portato Trenitalia ad assumere una condizione di “vantaggio ingiustificato e illegale nei confronti dei concorrenti”. Nel decennio in questione inoltre, secondo la Commissione, i trasferimenti di risorse sono avvenuti più volte in assenza di un contratto. Solo successivamente sonostati “regolarizzati”: come avvenne nel 2012, quando con l’accordo siglato a dicembre si coprirono gli anni tra il 2009 e il 2014. La Dg Concorrenza sottolinea anche che non ci sono evidenze che i trasferimenti di infrastrutture siano stati decisi tra il 2000 e il 2001, quando avvenne il riassetto del settore. La questione per ora riguarda solo il trasporto merci, ma potrebbe estendersi anche alle altre attività del gruppo. ilfatto









   
 



 
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