Riforme, Berlusconi torna a frenare. Fi in maggioranza dopo voto? "Non escludo
 











Oggi in commissione Affari costituzionali il governo spera di incassare il primo via libera al testo base sul ddl che cambia il Senato. Ma Silvio Berlusconi torna a frenare. "Così diventerebbe un dopolavoro per sindaci in gita turistica a Roma. Eravamo d’accordo - ha detto il leader di Forza Italia a Tgcom24 - con la diminuzione delle spese, la non elezione diretta dei senatori, la non approvazione da parte del Senato delle leggi e della fiducia al governo. Poi, senza consultarci, Matteo Renzi, che da non eletto ha un deficit di credibilità, ha fatto approvare dal Consiglio dei ministri un assetto inaccettabile. Ora si è detto disponibile a dar vita a un tavolo con i nostri e i loro tecnici per una diversa conclusione". Di sicuro c’è "che se io fossi andato a Palazzo Chigi come c’è andato Renzi, ci sarebbe stata la rivoluzione".
Una frenata che sembra più una mossa elettorale che strategica. "Il Senato - ha detto l’ex premier - esiste da duemilaanni. I senatori non erano brave persone neanche ai tempi dell’antica Roma. Ma come si può pensare di ridurre e cambiare il Senato in due settimane? E’ una cosa veramente assurda".
Poteri del premier. In tema di riforme, poi, Berlusconi conferma quanto detto nei giorni scorsi. Serve una riforma "che dia al presidente del Consiglio gli stessi poteri dei suoi colleghi", che ci sia "una sola Camera dimezzata nel numero dei suoi componenti", che cambi "il sistema di elezione della corte costituzionale". Inoltre bisogna che "i cittadini possano eleggere il presidente della Repubblica. Se così fosse avremmo presidenti diversi da quelli che ci sono stati ora".
Poi torna a chiedere la riforma della giustizia. "Oggi in Italia andiamo non solo verso una crisi sempre più grave ma andiamo verso sistema non democratico, che non garantisce ai cittadini di essere sicuri dei propri beni e addirittura della propria libertà"
I sondaggi. "Si stanno usando i sondaggi come mezzi per influire sullacampagna elettorale. Non è vero che Forza Italia sia sotto il 20%. E’ a più del 21% e mi danno in salita".
Attacco all’euro. "L’idea di uscire dall’euro mi pare avventurosa ma se non dovessimo riuscire a cambiare la politica della Bce e dell’Ue sarà la realtà ad imporre a noi, alla Francia, all’Irlanda e al Portogallo, l’uscita dall’euro per ritornare alla nostra moneta".
Primarie "indispensabili". "Nella situazione attuale credo che le primarie siano un passaggio assolutamente indispensabile". Berlusconi lo dice intervenendo a Radio Anch’io su Radio1, a proposito della possibilità che una delle figlie possa entrare in politica. "Io da sempre ho lasciato decidere i miei figli su quello che loro intendono fare. Ho sconsigliato tutti i miei figli di entrare in una politica come questa di oggi in Italia che si può raddrizzare soltanto se il popolo dei moderati scende in campo. Non so" che faranno, "cercherò di sconsigliarli. A loro è venuta voglia, anche per cercare di reagire aquello che mi è successo, loro sono motivati ma è il popolo che li deve accettare e votare".
Ipotesi Fi in maggioranza. "Francamente non so risponderle, dovremmo guardare a quello che succederà nell’economia e non escludo che, per il bene del Paese, ci sia la possibilità di stare tutti insieme per prendere delle decisioni". Berlusconi risponde così alla domanda se dopo le europee ci sia la possibilità di entrare in maggioranza.









   
 



 
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