Nsa, spiato un centro di ricerca a Trieste, ma il silenzio del governo continua
 











Non sono servite neppure le rivelazioni di ieri del quotidiano francese “Le Monde” a spezzare il muro di silenzio e inazione del governo italiano sullo scandalo scoppiato in seguito alle rivelazioni di Edward Snowden.
Il giornale parigino ha rivelato una nuova operazione di spionaggio delle comunicazioni compiuta dalla National Security Agency (Nsa) a danno del centro internazionale di fisica teorica di Trieste: l’Ictp, uno degli istituti scientifici più prestigiosi al mondo dedicato al fisico pakistano e premio Nobel Abdus Salam.
Nonostante il suo carattere profondamente internazionale, l’Ictp di Trieste è a tutti gli effetti un centro di ricerca italiano e deve la sua esistenza e la sua operatività ai finanziamenti del governo, che sul caso però tace. Un silenzio ormai costante dall’inizio dello scandalo Datagate che, come “l’Espresso” ha scritto per mesi, riguarda anche l’Italia, come dimostrano i documenti top secret di Snowden visionatidal nostro giornale e i file che il giornalista americano Glenn Greenwald ha condiviso con l’Espresso sui programmi di sorveglianza di massa della Nsa che hanno preso di mira anche il nostro Paese.
Da sempre la strategia del governo e dei servizi di intelligence italiani è di negazione e silenzio. Basta ricordare le dichiarazioni del premier Enrico Letta alla Camera poche settimane prima che l’Espresso rivelasse i file di Snowden per l’Italia: «In base all’analisi della nostra intelligence e dei contatti internazionali», aveva dichiarato Letta, «non risultano compromissioni della sicurezza delle comunicazioni, né dei vertici di governo, né delle nostre ambasciate, né risulta che la privacy dei cittadini sia stata violata». I documenti pubblicati dal nostro giornale raccontavano invece un’altra storia. Ma pur in presenza di quei file top secret, la strategia dello struzzo andò avanti, in attesa che la tempesta passasse e che lo scandalo svanisse dallo schermo radar dell’opinionepubblica. Ora, però, le rivelazioni di Le Monde sul centro di Trieste riaprono la partita. E, saltato Letta dalla plancia di comando, tocca a Matteo Renzi.
Stando alle rivelazioni di “Le Monde”, il programma con cui l’Ictp è stato spiato dalla Nsa si chiama “Upstream” ed è uno dei molti programmi di sorveglianza di massa dell’agenzia che sono emersi dai documenti top secret rivelati da Edward Snowden quasi un anno fa e che ancora oggi continuano a essere pubblicati in tutto il mondo.
Upstream, racconta “Le Monde”, opera sui cavi sottomarini: le grandi autostrade delle comunicazioni che trasportano immensi flussi di dati. Oltre il 99 percento delle comunicazioni intercontinentali di tutto il mondo avviene grazie ai cavi sottomarini in fibra ottica», spiega Alan Mauldin di "Telegeography", azienda leader nel settore delle consulenze e della ricerca per il mercato delle telecomunicazioni. Accedendo a questi cavi, la Nsa riesce a "succhiare" indiscriminatamente telefonate, trafficointernet, email, siti visitati, video postati su YouTube e commenti pubblicati su social network come Facebook e Twitter.
“Upstream” non è però l’unico programma di sorveglianza di massa della Nsa che opera sui cavi sottomarini: ad agosto, l’Espresso aveva rivelato che le comunicazioni italiane che transitano per tre cavi con nodi in Sicilia di nome Fea, SeaMeWe3 e SeaMeWe4, erano spiate dal partner inglese della Nsa : il Gchq, che, a partire dal 2009, ha messo in piedi un micidiale programma di nome “Tempora”. Secondo quanto riportato da Le Monde, invece, la sigla “Upstream” sembrerebbe anche più complessa dell’operazione Tempora: sotto questo codice, infatti, la Nsa ingloberebbe tutta una serie di programmi di sorveglianza di massa «i cui dettagli sono ancora largamente sconosciuti». Le Monde definisce Upstream un “programma tentacolare d’intercettazione”, come tutti i programmi dell’agenzia che hanno il potere di avere un accesso sistematico e indiscriminato a enormi flussi dicomunicazione.
Resta ora da capire se Matteo Renzi pretenderà spiegazioni dal governo americano sul perché l’Ictp di Trieste, una struttura scientifica di carattere internazionale e nata dalla collaborazione tra l’Italia e due agenzie delle Nazioni Unite è stato spiato e su che tipo di informazioni sono state acquisite. Stefania Maurizi,l’espresso









   
 



 
01-04-2016 - Stefano Rodotà: Il referendum? Riporta il potere nelle mani dei cittadini
22-01-2016 - Se il diritto all’aborto c’è solo sulla carta
11-11-2015 - Vatileaks, indagati gli autori dei due libri-inchiesta Nuzzi e Fittipaldi
08-11-2015 - Cassa depositi e prestiti, trasparenza cercasi. Segreti i verbali della commissione parlamentare di vigilanza
03-06-2015 - Come rottamare Renzi in tre mosse
06-03-2015 - Gattopardi di provincia: aboliti gli enti, non è cambiato nulla
27-02-2015 - Roberto Saviano: perché lo Stato ha perso la guerra contro Gomorra
24-02-2015 - Il governo svende 1500 caserme vuote. Ma paga 30 milioni per affittare i palazzi
23-02-2015 - Gelato, penne e pizza: dalla lira all’euro, quali prodotti sono aumentati di più
22-02-2015 - Jobs Act, la minoranza Pd: "Renzi prende in giro i precari". Alfano: "Cdm di ieri il trionfo di Ncd"
19-02-2015 - Tutte le spese di un anno da Matteo premier
12-02-2015 - Nel Milleproroghe le correzioni su regimi minimi Iva, ma non sugli
11-02-2015 - Per le spese militari l’austerity non esiste
09-02-2015 - Visco: "Crescita si rafforza. Sì alla bad bank, ma lo Stato sia remunerato"
14-01-2015 - Ritorno a casa

Privacy e Cookies