Carne bovina infetta e venduta come pregiata, sequestri dei Nas in 21 province
 











I carabinieri del Comando per la tutela della salute stanno eseguendo 78 decreti di perquisizione e sequestro in tutta Italia nell’ambito di un’indagine, denominata ’Lio’ e condotta dal Nas di Perugia, relativa all’illecita commercializzazione di bovini infetti, con marchi auricolari contraffatti e dichiarati falsamente di razza pregiata.
L’operazione è condotta nelle province di Arezzo, Avellino, Bari, Foggia, L’Aquila, Latina, Lodi, Matera, Padova, Perugia, Pesaro Urbino, Pistoia, Potenza, Ravenna, Rieti, Roma, Siena, Terni, Torino, Verona e Viterbo.
I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che avrà luogo alle 11 presso la sala conferenze del Comando provinciale dei carabinieri di Perugia.
Dalle prime ore della mattinata oltre 300 Carabinieri dei Nas e dell’Arma nazionale stanno dando esecuzione in 21 province di 12 Regioni (Umbria, Toscana, Lazio, Campania, Puglia, Lombardia,Abruzzo, Marche, Basilicata, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte) a 78 decreti di perquisizione e sequestro emessi dalla Procura di Perugia nei confronti di soggetti ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata alla commercializzazione per la successiva macellazione di bovini infetti e con marche auricolari contraffatte.
La prima fase dell’indagine ha portato alla scoperta di un traffico illecito di bovini colpiti da malattie infettive alcune delle quali trasmissibili all’uomo. Gli animali, nati in aziende dell’Italia meridionale e insulare, venivano avviati alla macellazione grazie all’intermediazione di due aziende, una perugina e una aretina, nonché di allevatori e medici veterinari che riuscivano a far eludere i controlli sanitari facendo apparire sani i bovini. Al termine di questa prima fase (inizio 2013) sono state sequestrate 4 aziende agricole e 500 bocini vivi che sono stati abbattuti e distrutti, per un valore commerciale di 2,5 mln di euro.
Nellaseconda fase delle indagini i militari hanno ricostruito la vasta organizzazione criminale in cui erano a vario titolo coinvolti 56 allevatori, 3 autotrasportatori e 6 medici veterinari delle Asl del centro-sud (Perugia, Arezzo, L’Aquila, Foggia, Potenza e Matera) dediti alla falsificazione di passaporti e marche auricolari che permetteva di introdurre sul mercato bovini di razza ed età diverse da quelle certificate dai documenti.
Sono in corso sequestri di allevamenti di bovini vivi per un valore stimato di circa 2 milioni di euro.

 









   
 



 
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