Non brindiamo troppo, mezza Italia non vota
 











Tra mortaretti e brindisi, nella grande festa in casa Pd per il 40,81 per cento alle Europee si aggira l’ombra di Banco: quella del maggior “partito” italiano, la coalizione di ferro tra non votanti (41,32 ) e schede bianche, nulle e disperse (8,31). Totale 49,63 per cento di italiani che, per propria scelta, non sono rappresentati al Parlamento europeo. A quel che pare non è beneducato parlarne (come di sesso in un salotto vittoriano), ma si tratta di 20.348.165 non votanti, 577.856 schede bianche, 954.718 nulle, 810.874 voti dispersi in microliste.
Un esercito di Ombre di Banco. E dato che i voti espressi coprono solo il 50,58 per cento dell’elettorato, il 40,81 vantato dal Pd vale in realtà solo 20,64; il 21,16 per cento del M5S conta solo per 10,70; Forza Italia si è ridotta non al 16,82 per cento, ma a un misero 8,50. Alle Comunali, il 70,61 per cento del primo turno al ballottaggio è crollato al 49,5  (senza contare bianche e nulle).Non siamo ancora al 47,6 per cento delle regionali 2013 in Basilicata, ma quasi.
Dobbiamo fingere di non vedere o ammettere che questo calo non fa bene alla democrazia, e interrogarci su cause e rimedi? Inutile invocare paralleli con altri Stati, la partecipazione elettorale ha andamenti diversi; alle Europee, in Italia si è mantenuta sopra l’80 per cento fino al 1999, e da allora è calata del 23 per cento (meno 8 punti dal 2009 ad oggi, senza contare schede bianche, nulle e disperse).
Oltre sei milioni di votanti in meno rispetto alle Politiche 2013. Che cosa accadrà con la nuova legge elettorale? Dovremo rassegnarci a un “premio di maggioranza” per il partito più votato, anche se alle urne andassero meno del 50 per cento? Il Pd punta ad avere sempre più voti (in percentuale) su sempre meno votanti? E se no, quali sono le strategie per riconquistare 22 milioni di cittadini alla fiducia nella democrazia? Non dovrebbe essere questo il primo punto all’ordine del giorno? Salvatore Settis,l’espresso









   
 



 
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