“Progettavo aerei per irrorare scie chimiche”. Ingegnere aereospaziale censurato e licenziato
 











A Dresda, il 12 maggio scorso, durante una manifestazione per la pace, un uomo si è fatto avanti e ha dichiarato al pubblico di aver partecipato all’ installazione dei dispositivi per le scie chimiche sugli aerei.
Con prove alla mano è andato dai rappresentanti locali.
Ovviamente, non si sono fatti attendere le ripercussioni, l’ingegnere infatti, è  stato licenziato  pochi giorni dopo e non può più lavorare nel settore aerospaziale.
Ecco il suo intervento.
 “Ciao a tutti. È fantastico vedere così tanta gente. Lasciatemi dire questo riguardo la pace. Noi che qui stiamo dimostrando per la pace, siamo quelli che usano il proprio cervello, pensano con la propria mente, processano le informazioni e traggono le proprie conclusioni. Sono convinto che questa è la vera ragione del perché, noi come movimento di pace, veniamo continuamente screditati.
Io sono un ingegnere aerospaziale. Riparo aeroplani ecc. Lasciate che vi dicabrevemente quello che ho fatto. Ho lavorato presso la speciale base aerea militare di Oberpfaffenhofen dove installavo i dispositivi di irrorazione sugli aerei che servono per spruzzare sostanze tossiche nel cielo.
Dopo di che sono andato dai rappresentati locali del partito dei Verdi con le prove di tutto ciò nelle mie mani. Gli dissi: “Guardate. Questi sono i fatti e queste sono le prove e sono pronto a testimoniare davanti ad una commissione investigativa”.
Tre giorni dopo, quello che è successo, è che il mio capo è venuto a trovarmi a casa mia e mi disse: “Mi dispiace ma devo licenziarti perché sto ricevendo enormi pressioni dall’alto che non posso più stare in piedi”.
Fondamentalmente non ho trovato nessun altro lavoro nel settore aerospaziale. Ho tutta la documentazione qui con me.
Ora torniamo al processo d’installazione. Noi spogliavamo l’aereo di tutto e montavamo le cisterne, installavamo il cablaggio ed i dispositivi d’irrorazione.
Io ero un lavoratore civiledella base supervisionato dai militari. Quando il nostro lavoro era finito, ci dicevano che quello era un test condotto dall’Aeronautica e dall’Amministrazione Spaziale Tedesca.
Ciò significava che, mentre l’aereo con i dispositivi d’irrorazione sarebbe andato avanti, un secondo aereo sarebbe seguito alle sue spalle e avrebbe condotto le misurazioni. In pratica: “Vogliamo solo scoprire come le particelle si comportano e si propagano”.
Così, quando finivamo con le installazioni, dei militari venivano da noi e ci istruivano su come indossare vestiti protettivi e maschere per respirare, in quanto, stavano andando a riempire le cisterne con sostanze come: solfuro di alluminio e ossido di bario, insieme ad altamente tossici polimeri di nano particelle.
Questo è quanto.”  de ArticoloTre,com

 









   
 



 
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