Il sindaco di Brindisi ha annunciato che "ora basta, la Regione ci prende in giro", mentre i suoi cittadini sono pronti a scendere in piazza per bloccare i camion di rifiuti baresi. Di contro la procura di Bari non vuole fare alcun passo indietro e, almeno per il momento, non dissequestra l’impianto anche soltanto per permettere i lavori di messa in sicurezza della nuova discarica. Così la provincia di Bari è a un passo dal collasso: tutti i comuni del sud est barese presto, infatti, non sapranno dove smaltire la loro immondizia. Da mesi ormai - da quando cioè la Martucci è sotto sequestro - i rifiuti di 21 comuni (Acquaviva, Adelfia, Alberobello, Capurso, Casamassima, Castellana, Cellamare, Conversano, Gioia, Locorotondo, Mola, Monopoli, Noci, Noicattaro, Polignano, Putignano, Rutigliano, Sammichele, Triggiano, Turi e Valenzano) vanno a Brindisi. "Ma contrariamente agli impegni assunti la Regione - attacca il sindaco Consales - non ha previstointerventi compensativi in campo ambientale e un ristoro per il nostro territorio che sta facendo uno sforzo enorme". Tant’è che sono nati comitati che non vogliono più i rifiuti baresi. Ma quella di Brindisi è l’unica possibilità. Esaurita la vecchia discarica, secondo i magistrati la nuova è stata costruita così male da non poter essere messa in funzione. Per questo è stato chiesto dal pm Baldo Pisani il rinvio a giudizio per 11 persone. Contemporaneamente i carabinieri del Noe insieme con il nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza indagano per truffa ai danni della Regione: l’ipotesi è che il contratto per lo smaltimento possa essere stato realizzato ad hoc per favorire le imprese: dopo un lunghissimo rimpallo tra Tar e Consiglio di Stato che ha costretto la Regione a rifare il bando, la tariffa per lo smaltimento a carico delle casse pubbliche è praticamente raddoppiato.Giuliano Foschini,repubblica
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