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Napolitano a Grasso e Boldrini: "Subito elezione giudici Consulta e laici Csm"
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E’ ormai "indifferibile" l’elezione dei giudici della Consulta e dei membri del Csm di competenza del Parlamento. E’ il richiamo del capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Il presidente della Repubblica in una lettera ai presidenti delle Camere interviene per chiedere che le forze politiche "dedichino nel corso di questa settimana l’attenzione necessaria per compiere le loro scelte e garantire l’esito positivo delle prossime votazioni". "Confido che entrambi - scrive il Capo dello Stato a Laura Boldrini e Pietro Grasso - vi adopererete presso i gruppi parlamentari di ciascuna Camera per conseguire le convergenze tra maggioranza e opposizioni necessarie per il raggiungimento delle maggioranze richieste dalla Costituzione (rispettivamente, in questa fase, tre quinti dei componenti le Assemblee e tre quinti dei votanti). E’ indispensabile che le forze politiche rappresentate in Parlamento, benché pressate da numerosi impegni, dedichino nel corso diquesta settimana l’attenzione necessaria per compiere le loro scelte e garantire l’esito positivo delle prossime votazioni". "Il Parlamento - ricorda la prima carica dello Stato - in seduta comune tornerà a riunirsi il prossimo 10 settembre per la elezione di due giudici della Corte costituzionale e di otto componenti del Consiglio superiore della magistratura". "Si tratta - sottolinea Napolitano - di adempimenti non ulteriormente differibili, poiché i due giudici della Corte sono cessati dall’incarico il 28 giugno scorso e il Consiglio superiore della magistratura ha concluso il suo mandato il 31 luglio: entrambi gli organi saranno inoltre chiamati ad affrontare nei prossimi mesi importanti scadenze. "D’altra parte - conclude il Capo dello Stato - si è ormai giunti rispettivamente al sesto scrutinio per l’elezione dei giudici della Corte e al terzo per l’elezione dei componenti del Csm". Non è la prima volta che Napolitano sollecita il Parlamento a eleggere gli 8 consiglieri dipropria pertinenza, oltre ai 2 giudici della Corte Costituzionale. Il presidente della Repubblica era stato costretto a prorogare l’attuale Csm il 31 luglio, mentre due settimane prima era intervenuto sulla questione in occasione di un incontro con Matteo Renzi al Quirinale.
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