Regione Puglia a Renzi: no Gasdotto, no Trivelle
 











Tap, il ministro non arretra: "Sull’approdo decisione già presa"
"Pare che il presidente Renzi abbia detto che i sindaci e la Regione possano avanzare anche soluzioni alternative. Quello che io dico è che esiste una Valutazione di impatto ambientale favorevole per l’approdo attuale". Lo ha detto il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, parlando con i giornalisti della possibilità che l’approdo del gasdotto Tap, previsto sulle coste del Salento, sia spostato dall’attuale destinazione.
"Il governo ascolta tutti", ha precisato il ministro ma "la decisione sulla Tap è una decisione già presa per quanto riguarda il ministero dell’Ambiente.  E’ stato fatto un lavoro rigorosissimo nella Valutazione di impatto ambientale. Sono state accolte gran parte delle osservazioni delle comunità locali, provenienti anche da altri ministeri". " E’ stato fatto - ha sottolineato - un buon lavoro". Quanto alle osservazioni del Mibac che ha contestatol’indicazione dell’attuale approdo, Galletti ha spiegato che "gran parte delle valutazioni e osservazioni fatte dal Mibac, sono contenute nella valutazione di impatto ambientale fatta dalla commissione tecnica incaricata di questo".
Il governatore Vendola ha invece ribadito la sua contrarietà al progetto: "Io penso che soprattutto quando si è in presenza di opere che hanno un rilievo economico e che anche hanno un certo impatto ambientale sia necessario procedere camminando su due gambe". Lo ha detto il residente della Regione Puglia in merito alle polemiche sulla scelta dell’approdo nel Salento della Tap, Trans adriatic pipeline. "La prima gamba - ha detto Vendola - è quella della validazione scientifica e da questo punto di vista voglio dire che il parere contrario del Ministero dei Beni Culturali fa il paio con il parere contrario della Regione Puglia e non è un parere pregiudiziale e ideologico, è un parere contrario perchè San Foca, Melendugno è un approdo molto problematico,perchè si tratta di un sito di grande pregio naturalistico, paesistico e archeologico. E la seconda gamba è la validazione democratica: costruire grandi opere sulla testa delle comunità io penso che sia un errore"
Diversa la posizione del segretario regionale Pd Michele Emiliano, in corsa per la Regione:  "La vicenda non può essere gestita con la tecnica che quando una cosa arriva a casa tua la rifiuti per principio. Evidentemente però tutta questa storia è stata gestita malissimo - ha dichiarato su radio24 - L’approdo finale di questo gasdotto poteva essere un tratto di costa già industrializzato, mentre è stata scelta la spiaggia forse più bella della puglia- lamenta emiliano- obiettivamente dal punto di vista psicologico il fatto che questo tubo, seppure invisibile, passi sotto una spiaggia
che sembra una spiaggia dei caraibi non mi sembra la scelta più intelligente. Rimane la possibilità che il presidente del consiglio ha offerto a tutti di indicare un luogo diverso.Quel che è certo è che il Tap si farà e si dovrà fare".Decine di persone hanno partecipato questa mattina, sul lungomare di Melendugno, a un flash mob contro il progetto del gasdotto Tap, che dovrebbe approdare sul litorale del paese in località San Foca. L’iniziativa è stata organizzata dal Comitato No Tap (le foto sono tratte dal profilo Facebook del movimento). Lo stesso comitato, in una nota, esprime critiche sull’iter di realizzazione del gasdotto e avanza dubbi sulla regolarità dell’iter amministrativo. Secondo quanto avrebbe appreso il comitato, ci sarebbero "documenti consegnati in ritardo, al di fuori dei termini perentori" di legge, o addirittura "protocollati in date precedenti all’arrivo", oppure ancora "documenti integrativi non espressamente richiesti, come prevede la normativa, che diventano sostitutivi di quelli giàpresentati".                                                                     Ventinove sindaci del Salento preparano la "marcia su Bari" contro il gasdotto Tap, mentre la multinazionale del gas conta i minuti che mancano alla firma del decreto Via da parte del ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti. L’ok al progetto di gasdotto che porterà in Europa il gas dell’Azerbaijan è atteso a breve, in modo tale che il premier Matteo Renzi sabato possa presentarsi a Bari con la certezza di un decreto già firmato, per dare il via libera ufficiale all’opera proprio in quella Puglia che la sta contestando in ogni modo. L’inaugurazione della Fiera delLevante, del resto, sarà il teatro in cui andrà in scena la protesta dei sindaci del Salento, capeggiati dal primo cittadino di Melendugno, Marco Potì.
La scelta di Trans Adriatic Pipeline di far arrivare il gasdotto a San Foca, infatti, non piace alle amministrazioni locali (che hanno firmato quarantacinque delibere di dissenso) e neppure alla Regione Puglia, che ha espresso il suo no tramite il parere negativo della Commissione Via. Di natura opposta la posizione dei tecnici del ministero dell’Ambiente, che hanno invece licenziato una Valutazione di impatto ambientale positiva, allegandovi 58 prescrizioni. Stando alle indiscrezioni giunte da Roma, 32 di esse riguarderebbero il progetto esecutivo, 7 la costruzione dell’opera, altrettante gli habitat, le specie faunistiche e i ripristini, 4 la tutela della salute pubblica e altre 4 le disposizioni finali. Pare inoltre che la Commissione Via abbia stabilito che il ministero dovrà vigilare sul rispetto di 24 prescrizioni, la RegionePuglia di 10, Regione e Arpa di 10, Arpa da sola di 9. Due prescrizioni saranno a cura dell’Autorità di bacino, 2 di Autorità di bacino e Regione e 1 Regione e Ispra.
Il contenuto delle prescrizioni non è stato ancora reso noto in via ufficiale, dal momento che saranno inserite nel decreto che il ministro dell’Ambiente si appresta ad emanare. Numerose, però, sono state le richieste di accesso agli atti formulate al ministero dagli amministratori salentini, dai comitati ambientalisti e dai parlamentari. Tra questi anche il senatore di Sel Dario Stefano, il quale ha portato "le gravi resistenze alla richiesta di accesso agli atti" all’attenzione del presidente del Senato, Piero Grasso. "Il parere Via nazionale espresso  -  spiega Stefàno - anticipato con nota stampa il 29 agosto e utilizzato dal presidente del governo Matteo Renzi per annunciare lo stesso giorno il via libera al gasdotto, trasformando una valutazione tecnica in un provvedimento politico, ancora oggi non èufficialmente disponibile".
"Ho chiesto più volte agli uffici ministeriali di consultare la documentazione relativa  -  prosegue il senatore - di fronte all’iniziale obiezione di una mancanza di interesse diretto alla mia richiesta, ho dovuto far predisporre un’ulteriore nota, ai sensi della legge
241 del 1990, facendo presente il mio status di senatore della Repubblica Italiana, eletto nella circoscrizione elettorale ben definita quale è appunto la Puglia e di avere dunque, ipso facto, un interesse diretto. Sono preoccupato, così si ledono le prerogative parlamentari". Chiara Spagnolo,repubblica                                            Il governo "non deve compromettere con la minaccia di pessimo e scarso petrolio l’economia della Puglia che si affida alleacque pulite dell’Adriatico e dello Ionio": è questa la sintesi del documento che il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna, consegnerà al premier Matteo Renzi nel corso della cerimonia di inaugurazione della 78esima edizione della Fiera del Levante di Bari, sabato. Il contenuto del documento è stato esaminato in un incontro svoltosi oggi alla Regione Puglia nel corso del quale Introna ha riunito gli "stati generali" del movimento anti-trivelle (Comuni e associazioni ambientaliste) che dice "no alle torri petrolifere off-shore, sì alla difesa del futuro dei pugliesi e per valorizzare la scelta della Puglia di uno sviluppo ecosostenibile".
"Ho voluto incontrare le Amministrazioni comunali e le associazioni ambientaliste - sottolinea Introna - per riflettere sul contenuto di una nota che intendo consegnare al presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi" e per evidenziare che "la Puglia è leader delle produzioni energetiche rinnovabili - ma anchefossili, con le centrali di Cerano e Taranto - ed è capofila delle Regioni che hanno adottato proposte di legge alle Camere per la moratoria della ricerca di idrocarburi nei fondali". Il Consiglio regionale pugliese ha promosso un confronto del territorio "per mandare un messaggio al Governo nazionale: le scelte ambientali si fanno insieme ai pugliesi, non sulla loro testa".
"Tutte le amministrazioni comunali che si affacciano sui mari sono sulla nostra linea: testarda e intransigente contro il petrolio ma aperta al dialogo", ha sottolineato Introna. "E con la rete  ambientalista abbiamo voluto affrontare i temi da illustrare al premier, per esporre le preoccupazioni sulle ricadute delle norme ’sblocca trivelle’ contenute del Decreto Sblocca Italia. Non è un presa
di posizione ideologica, ma partiamo dalla consapevolezza - sottolinea il presidente del Consiglio regionale - di offrire già un contributo maggioritario alla bolletta energetica nazionale, con la produzione dafonti fossili e rinnovabili, che supera di molto le esigenze regionali".









   
 



 
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