Caso pacemaker dopo Report: Gdf negli uffici dell’Istituto Superiore della Sanità Report colpisce ancora. Perché, ancora una volta, si deduce l’incredibile da un servizio andato in onda la sera di domenica 5 ottobre: che in Italia il laboratorio dell’Istituto Superiore della Sanità tenuto a certificare la sicurezza dei dispositivi che vengono impiantati nel corpo umano, meccanismi salvavita come pacemaker e defibrillatori, praticamente non esiste. Nelle immagini trasmesse in esclusiva nell’inchiesta condotta da Sigfrido Ranucci, è stato mostrato un laboratorio in stato di abbandono con macchinari rotti, vecchi e inutilizzati. Mentre in un carteggio protocollato, finito tra le carte a supporto dell’inchiesta tv, è evidenziato come l’Istituto fosse a conoscenza della situazione sin dal settembre 2010. Quando un ingegnere incaricato di migliorare l’efficacia dei controlli sulla sicurezza dei pacemaker aveva comunicato la sua rinuncia all’incaricoperché impossibilitato a svolgere le attività previste, "in quanto il laboratorio, a causa delle condizioni in cui è ridotto, di fatto - appunto - non esiste". La "notizia" obbliga la magistratura a intervenire. Ed ecco la Procura di Roma aprire un fascicolo sulla vicenda, per verificare se quanto raccontato da Report corrisponda a una gravissima realtà. Si indaga sull’ipotesi di reato di falso, per il momento a carico di ignoti, per i certificati di idoneità rilasciati dall’Iss per pacemaker dati per controllati quando questo non sarebbe avvenuto. Su mandato del pm Giorgio Orano, le indagini sono state delegate al nucleo della Polizia investigativa Tributaria della Guardia di Finanza, coordinato dal colonnello Cosimo di Gesù, lo stesso nominato da Raffaele Cantone a coordinare il personale della Gdf per il controllo sugli appalti di Expo 2015. Gli sviluppi sono immediati e le prime anticipazioni su quanto riscontrato dai militari della Gdf arrivano proprio dalla redazione diReport. I finanzieri hanno perquisito gli uffici dell’Iss. In particolare, il famoso "laboratorio fantasma", situato al piano B dell’edificio n.6, stanza 141. Successivamente si sono portati nell’edificio n.11, piano B, stanza 1. Dove, in un armadio, avrebbero dovuto trovare i certificati e i rapporti di conformità, che secondo la redazione di Report non ci sono. Nei cassetti - viene ancora riportato dalla redazione del programma - ci sono i documenti dei pacemaker arrivati a luglio, con le e-mail in cui il segretario chiede a chi debba darli. I militari stanno cercando anche i pacemaker inviati negli ultimi mesi dalle aziende e in attesa della dovuta certificazione di idoneità. I militari poi si sono recati dal responsabile del Tesa, l’ufficio che rilascia le certificazioni, Bartolini, raggiungendolo nell’edificio 1, piano C, stanza 27. Accanto all’accertamento avviato dalla magistratura romana, va registrata anche l’indagine amministrativa urgente disposta dal ministro dellaSalute Beatrice Lorenzin per determinare l’effettivo svolgimento dei fatti, il rispetto delle procedure di legge ed eventuali responsabilità, in merito al caso del laboratorio "fantasma". Il ministro ha chiesto al Commissario straordinario dell’Iss, Gualtiero Ricciardi, "di effettuare un audit interno urgente, di riferirne gli esiti al Ministero vigilante e di assumere senza indugio ogni iniziativa, anche di tipo giurisdizionale, per garantire il buon andamento dell’azione dell’Istituto". Lorenzin, ricorda una nota del ministero, lo scorso 10 luglio ha commissariato l’Istituto Superiore della Sanità per decreto, con azzeramento del consiglio di amministrazione e del comitato scientifico. "All’esito degli accertamenti compiuti dal Commissario straordinario dell’ISS - conclude la nota - il Ministro della Salute assumerà a sua volta ogni iniziativa necessaria per garantire il rituale svolgimento delle funzioni". Al ministro Lorenzin è indirizzata un’interrogazione parlamentare diSel. "E’ assolutamente incredibile e grave - ha dichiarato il capogruppo a Montecitorio Arturo Scotto - che il nostro Istituto Superiore di Sanità, già commissariato per gravi problemi finanziari, certifichi che pacemaker, neurostimolatori o defibrillatori siano sicuri, che siano resistenti agli urti o non condizionabili dai campi elettromagnetici senza aver fatto i test prescritti dalla legge. Test che non può fare visto lo stato di degrado e abbandono in cui versano i suoi laboratori, come documentato ieri dalla trasmissione Report". Il Codacons ha inviato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, chiedendo che "la magistratura faccia chiarezza" e indaghi anche su "omissione in atti di ufficio, lesioni gravissime, frode in commercio, produzione e vendita di prodotti pericolosi, attentato alla vita e alla salute, violazione dell’articolo 32 della Costituzione e omesso controllo e vigilanza". L’associazione dei consumatori ha anche chiesto alla Procura di sequestrare ilfilmato di Report. Il commissario straordinario dell’ISS Ricciardi, a sua volta, ha sottolineato come fosse stata "già autonomamente disposta, non appena a conoscenza della problematica, specifica indagine interna affidata alla Direzione generale dell’Istituto. L’indagine è mirata a verificare la legittimità delle procedure in essere ed accertare eventuali responsabilità, a tutela dei cittadini e dell’Istituto. L’Iss si impegnerà a riferire gli esiti di tale indagine al Ministro stesso nel più breve tempo possibile". Nessuna irregolarità nei laboratori dell’Iss dove si testa la regolarità delle procedure di rilascio delle certificazioni CE ai dispositivi medici. Ma se dagli accertamenti emergessero profili di responsabilità, individuali o collettive, sia interne che esterne all’Istituto, gli atti verranno trasmessi all’autorità giudiziaria competente. Tutto ciò a salvaguardia della saluta pubblica e del prestigio riconosciuto a livello internazionale all’Iss. Èquesta la risposta che arriva dall’Iss alle accuse emerse dall’indagine condotta dalla trasmissione Report. Un’inchiesta trasmessa ieri su Rai 3, che mostra macchinari rotti, vecchi e inutilizzati nel laboratorio dell’Istituto deputato a certificare che i dispositivi medici impiantabili abbiano la certificazione prescritta per legge. Un’indagine dalla quale emergerebbe che non solo l’Iss non assolverebbe al suo compito perché rilascia certificazioni senza aver fatto i test prescritti, ma che fosse a conoscenza del malfunzionamento del laboratorio già dal settembre 2010. Anche se, precisa Report, i dispositivi medici passati in Istituto non sono difettosi perché già le stesse aziende che li costruiscono, li sottopongono a dei test severi. “L’Istituto, dal 13 luglio scorso, con decreto dei Ministri della Salute e dell’Economia – si legge in una nota dell’Iss – è stato commissariato e la scelta di Walter Ricciardi risponde alla determinazione di restituire all’Istituto il massimoin termini di Economicità, efficienza, capacità di attrarre risorse per la ricerca e assoluta trasparenza di tutti gli atti. Tra i compiti dei vertici, Commissario straordinario e direttore generale, che si sono insediati di recente, ovviamente, rientra anche l’esame di tutte le attività dell’Istituto che sono attualmente in corso, tra cui quella concernente l’Organismo oggetto dell’inchiesta giornalistica, che seguiremo con grande attenzione nella puntata televisiva. Qualora dagli accertamenti disposti dallo scrivente emergessero profili di responsabilità, individuali o collettive, sia interne che esterne all’Istituto – conclude la nota – gli atti verranno trasmessi all’autorità giudiziaria competente. Tutto ciò a salvaguardia della saluta pubblica e del prestigio riconosciuto a livello internazionale all’Istituto Superiore di Sanità”.
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