Stabilità, regalo di Renzi ai forestali calabresi Per loro arrivano 140 milioni di euro
 











Il governo mette a punto la legge di stabilità da 36 miliari di euro. Il premier Matteo Renzi annuncia con enfasi: «È una manovra corposa, altro che cosmesi». Fino all’ultimo minuto, in una giornata vorticosa di incontri con gli staff tecnici di Palazzo Chigi e del Tesoro, ecco che il segretario Pd tira al massimo la coperta delle risorse per mandare chiaro il messaggio a tutti gli interlocutori: dagli industriali ai sindacati, dai burocrati europei alla sinistra Pd.
C’è una sorpresa, però, che “l’Espresso” ha individuato nella bozza della legge: 140 milioni di euro per i forestali della Calabria a decorrere dal 2017. È solo una bozza, ma l’esercito di oltre diecimila tute verdi possono festeggiare. Puntuale, ogni anno, ecco che dal bilancio dello Stato spuntano finanziamenti cuciti su misura.
Una corsia preferenziale, che ha divorato una montagna di denaro pubblico, iniziata nel lontanissimo 1984. Solo nel triennio 1993-95 è arrivato «uncontributo speciale di 1.340 miliardi di lire», quasi 700 milioni di euro. Una lobby che riesce, ad ogni manovra, a portare a casa il finanziamento sperato.
Erano 160 milioni nel 2012 come «contributo speciale alla regione Calabria per l’attuazione degli interventi straordinari di competenza regionale nei settori della silvicoltura, della tutela del patrimonio forestale».
Gli altri 80 milioni li mette la Regione per tenere in vita questa eredità del passato: lavoratori stagionali o part time che puliscono i boschi, curano un patrimonio forestale di 6.500 chilometri quadrati e fanno prevenzione. Diventati però un esercito (altri 28 mila in Sicilia) grazie ai miliardi di lire dell’intervento straordinario per il Mezzogiorno.
Il capo della protezione civile Franco Gabrielli li definisce così: «La politica ha trovato consenso, collocando persone in contenitori che, lungi dal servire a qualcosa, sono un peso per la finanza pubblica e non svolgono la funzione a cui sonopreposti».
Ecco l’idea dell’ex sindaco di Firenze in una intervista alla Stampa di un anno fa a proposito dei lavoratori pubblici: «Il forestale della Calabria deve sapere che con me non verrà licenziato, ma dovrà lavorare moltissimo». Michele Sasso,l’espresso

 









   
 



 
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