Le sue filippiche contro la burocrazia e il fisco oppressivo dell’Italia ormai fanno parte degli show di contorno delle ultime edizioni della Leopolda. Tra l’altro, Davide Serra se l’è presa anche con gli scioperi dei servizi pubblici, che, a suo dire, allontanerebbero gli investitori stranieri. Il patron dei fondi Algebris, amico e finanziatore di Matteo Renzi, parla come un emigrante di lusso, una sorta di esule della finanza che da una ventina d’anni vive e lavora a Londra. A un professionista come lui, la City offre infinite occasioni d’affari. E non solo. La complicata architettura societaria del gruppo che fa capo a Serra sarebbe impossibile in Italia. La capofila si chiama Algebris investments ltd e nel bilancio consolidato vengono indicate altre due omonime affiliate, una ha sede negli Stati Uniti, a Boston, l’altra è una “limited partnership” inglese. Quest’ultima, la Algebris investments Llp, è il cuore del gruppo, quella cheincassa le commissioni pagate dagli investitori per la gestione dei vari fondi d’investimento. Gli utili aziendali di una “limited partnership” non vengono tassati e in seguito distribuiti sotto forma di dividendi agli azionisti come succede per le società di capitali ordinarie. In base alla legge britannica, i partner prelevano una quota dei profitti esentasse della Llp. Queste somme confluiscono poi nella dichiarazione dei redditi di ciascuno. Londra non è l’unica sede delle attività targate Serra. La galassia di Algebris arriva anche al paradiso offshore Cayman, dove ha sede la filiale che nel 2012 diede origine alla controversia tra il finanziere e Pier Luigi Bersani. L’allora segretario del Pd accostò lo sponsor di Renzi ai «banditi delle Cayman». Ne nacque una causa in tribunale vinta da Bersani. Esiste anche una Algebris con base a Singapore, (un altro paradiso fiscale) che ha ricevuto 2,6 milioni dalla Algebris londinese a titolo di “compensi perconsulenze”. Documenti alla mano, Serra guida una macchina da soldi, con profitti per 7 milioni di sterline (circa 9 milioni di euro) su 11,7 milioni di giro d’affari. La capogruppo Algebris investment ltd ha pagato solo 106 mila sterline di tasse (pari a 133 mila euro), mentre i nove partner, tra cui Serra, si sono divisi 6,9 milioni di sterline. Sono risultati da incorniciare, se si considera che l’anno prima, nel 2012, gli utili non avevano raggiunto i tre milioni di sterline. Nelle carte societarie, il finanziere amico di Renzi viene indicato come “controlling party”, cioè socio di comando. Tra gli associati troviamo alcuni collaboratori dello stesso Serra e il “The Children Investment Fund” di Chris Hohn, un investitore con la fama dello spegiudicato raider di Borsa. Secondo il periodico americano “Forbes”, l’hedge fund di Hohn avrebbe guadagnato quasi 400 milioni di dollari nel solo 2013. Da qualche anno il socio di Serra ha messo nel mirino una preda particolare,nientemeno che l’agenzia di rating Moodys, quotata a Wall Street. Hohn ha investito quasi un miliardo di dollari per il 5 per cento circa del capitale della società che dà le pagelle alla solidità finanziaria di aziende e stati sovrani. Italia compresa. Vittorio Malagutti,l’espresso
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