Medici italiani, scontenti 4 su 10. Da Che Guevara a Jannacci quelli che hanno abbandonato il camice
 











Michel Bersce

Medici italiani con il ’muso lungo’: circa 4 su 10, se potessero ricominciare, farebbero altro. Non specificano esattamente cosa, ma il 38%, se potesse tornare indietro, non indosserebbe più il camice bianco. E’ quanto emerge da un sondaggio realizzato da ’Quotivadis’, quotidiano online di informazione medico-scientifica di Univadis. A fronte di un 38% di ’pentiti’ della medicina, c’è un 62% che non si pente del giuramento d’Ippocrate. Anche tra loro, però, non mancano gli scontenti. Il 30% dei medici, sempre se potesse utilizzare la ’macchina del tempo’, farebbe lo specialista ospedaliero. Il 19% opterebbe per il medico di famiglia, mentre il 13%, senza dubbio, si dedicherebbe solo all’attività privata.
Ma la lista di persone che partendo da una laurea in medicina hanno lasciato un segno significativo nella letteratura, nella politica, nello spettacolo, nello sport è lunga e di spessore.
Tra questi c’è chi è addirittura diventato un mito: èil caso del comandante Che Guevara, il rivoluzionario argentino che nel marzo del 1953 si laureò in medicina, ma che probabilmente non concluse il tirocinio necessario per esercitare la professione. Restando in Sudamerica, a indossare il camice bianco e a specializzarsi in Pediatria, è l’attuale presidente del Cile, Michelle Bachelet. Non solo politica, però. Anche la letteratura vanta ex medici che, una volta sostituto il bisturi con la penna, sono diventati vere e proprie celebrità, lasciando un’eredità letteraria ricchissima. E’ il caso di Anton Pavlovic Cechov, scrittore e drammaturgo russo. Laureatosi in medicina, condusse una sorta di doppia vita: medico di giorno, scriveva novelle di notte. Un’altra celebre penna, laureato in Medicina e chirurgia alla prestigiosa Harvard Medical School, è John Michael Crichton. Una laurea che ha poi in qualche modo utilizzato anche nella sua nuova veste: è stato infatti l’ideatore della serie televisiva di successo ’E.R. Medici in prima linea’.
In Italia, l’ex medico forse più famoso è Enzo Jannacci, cantautore, cabarettista e autore. Laureato in medicina all’università di Milano, per ottenere la specializzazione in Chirurgia generale si trasferisce in Sudafrica, entrando nell’equipe di Christiaan Barnard. Chi invece ha abbandonato l’idea di fare il medico, prima ancora di indossare il camice bianco, è l’attore, scrittore e musicista Daniele Luttazzi. Iscritto alla facoltà di Medicina dell’università di Modena, scrive una tesi sperimentale sulla eziopatogenesi autoimmunitaria della gastrite atrofica e la consegna senza discuterla, rifiutando quindi la laurea, per protesta contro le baronie universitarie. Un altro medico, diventato famoso come giornalista, scrittore e regista è Gianni Bisiach.
Ma l’elenco è lungo. Per esempio ’pescando’ tra i politici se ne contano molti. Solo per citarne alcuni: Paolo Cirino Pomicino, ex ministro della Funziona pubblica e del Bilancio nella Prima Repubblica, laureato in Medicina echirurgia, specialista in malattie nervose e mentali. E ancora, Francesco De Lorenzo, medico ed ex ministro della Salute; il famoso oncologo Umberto Veronesi, anche lui ministro della Salute dal 2000 al 2001. Un altro politico con il ’camice’, che recentemente ha fatto molto parlare di sè, è Riccardo Villari: anche lui proveniente da una famiglia di medici e laureato in Medicina. Anche tra i calciatori si trovano i dottori in medicina. Uno su tutti: l’ex campione di calcio brasiliano, Socrates de Oliveira che, proprio perché laureato in Medicina, fu soprannominato ’il dottore’, senza però mai esercitare la professione.Adnkronos

 

 

 









   
 



 
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