EUROPEE: OK SENATO, SOGLIA 4% E’ LEGGE. ECCO COME SI VOTA
 











La riforma del sistema elettorale per le europee e’ legge dopo il voto del Senato. Prevede l’introduzione di una soglia di sbarramento al 4%. Soglia prevista anche nei sistemi elettorali di molti altri Stati membri dell’Ue. In Germania, Polonia e Francia, ad esempio, lo sbarramento e’ fissato al 5%, mentre per la Svezia e l’Austria e’ al 4%.
Una diffusione cosi’ ampia dello sbarramento non e’ stata sufficiente per convincere tutti i senatori a votare il provvedimento. Contro il quale si sono espressi 11 senatori, mentre 15 hanno scelto l’astensione. Il voto contrario e’ stato dei gruppi minori. Con l’eccezione dell’Udc, hanno votato contro i senatori del Gruppo Misto (MpA) e del Gruppo delle Autonomie (Unione valdostana e Svp).
Nutrita e concentrata nel Pd la pattuglia delle astensioni: la componente ’’A sinistra’’, che a palazzo Madama conta su Vincenzo Vita e Paolo Nerozzi, ma anche Ignazio Marino, Gianrico Carofiglio e Franca Chiaromonte.E i Repubblicani europei che contano sul voto di Luciana Sbarbati. La norma non introduce altre modifiche alla legge numero 18 del 1979. Ecco, in pillole, il sistema elettorale con il quale si votera’ il 6-7 giugno e che servira’ ad eleggere il gruppo dei 72 europarlamentari della delegazione italiana a Strasburgo.
PROPORZIONALE PURO - Il riparto dei seggi avviene con il metodo proporzionale in base alla cifra elettorale nazionale di ciascuna lista, su un collegio unico nazionale e con il principio dei quozienti interi e dei resti piu’ elevati.
SBARRAMENTO - Hanno diritto ad accedere alla ripartizione dei seggi solo le liste che abbiano conseguito sul piano nazionale almeno il 4% dei voti validi espressi.
CINQUE CIRCOSCRIZIONI - Il territorio italiano viene suddiviso in cinque circoscrizioni. La prima, ’Italia nord-occidentale’ comprende Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria e Lombardia. La seconda, ’Italia nord-orientale’ e’composta da Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna. Terza circoscrizione, quella dell’’Italia centrale’: Lazio, Umbria, Marche e Toscana. L’’Italia meridionale’: Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria. Infine, l’’Italia insulare’, cioe’ Sardegna e Sicilia.
PREFERENZE - Restano le preferenze, nonostante, nella prima ipotesi di riforma, il centrodestra avesse tentato di cercare un accordo per l’introduzione delle liste bloccate come per le politiche. L’elettore puo’ esprimere, dunque, non piu’ di tre preferenze per ogni circoscrizione.
SOTTOSCRIZIONI - Le liste devono essere sottoscritte da non meno di 30mila e da non piu’ di 35mila elettori e i sottoscrittori devono rappresentare almeno il 10% degli elettori di ognuna delle regioni comprese nella circoscrizione. Non devono raccogliere le firme i partiti che abbiano un gruppo parlamentare anche in una sola Camera, le forze che abbiano almeno uneuroparlamentare e anche le liste con un contrassegno composito, ma contenente il simbolo di un gruppo politico esonerato dalla raccolta.
Nel passaggio alla Camera, il governo ha accolto anche un ordine del giorno del Pd che impegna il governo ad ’’agevolare la presentazione di nuove liste contraddistinte da simboli che rappresentino l’aggregazione di piu’ liste o partiti gia’ esistenti e contribuire a una maggiore semplificazione del sistema politico’’. In buona sostanza, se un europarlamentare si ripresenta ma con una lista nuova, che aggrega piu’ forze, quella lista verrebbe esentata dalla raccolta delle firme.
RIMBORSO ELETTORALE - Ha diritto al rimborso elettorale solo chi ha almeno un eletto e, dunque, solo chi ha superato lo sbarramento del 4%. Ansa









   
 



 
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