TERREMOTO: NEL MIRINO DELLA PROCURA 80 PERSONE
 











Nel mirino della Procura della Repubblica dell’Aquila, che indaga sulle responsabilità dei crolli e delle morti per il terremoto, figurano circa 80 persone - tra costruttori, progettisti, esecutori dei lavori e pubblici funzionari - che hanno concesso le autorizzazioni a costruire. Si tratta di coloro che compaiono nelle storie dei circa 150 edifici crollati, in molti dei quali ci sono state vittime. Ma anche se - come ha sottolineato ancora una volta il procuratore della repubblica, Alfredo Rossini - le indagini vanno avanti molto speditamente, la chiusura delle indagini preliminari non ci sarà prima del prossimo settembre, a causa della sospensione delle attività che ci sarà per un mese e mezzo dal primo agosto prossimo, ma il procuratore non ha escluso che prima ci sarà qualche interrogatorio. Oggi non ci sono stati sopralluoghi né audizioni di testimoni, ma sono state esaminate le carte. In particolare, è stata approfondita la questionedell’ospedale San Salvatore, dove sono tornati magistrati e tecnici, al fine di dissequestrare altri pezzi e favorire interventi di messa a norma. Sempre oggi, gli uomini della polizia giudiziaria hanno sequestrato altre schede di palazzi pubblici e privati, ossia screening sulla storia, la stabilità e gli interventi da fare: i primi due studi sequestrati sono quelli della protezione civile risalenti al 1999 e quello di Abruzzo Enguineering. Domani riprenderanno i sopralluoghi in centro da parte dei consulenti e della polizia giudiziaria.Ansa
IL DECRETO AL SENATO
"Possono essere ancora di più": così il sottosegretario all’Ambiente Roberto Menia, arrivando in commissione al Senato per l’esame del decreto legge Abruzzo, replica ai cronisti che gli chiedono se le modifiche annunciate dal governo si limitino a tre, così come spiegato dal premier Silvio Berlusconi.  Il 19 maggio il provvedimento approdera’ in aula a Palazzo Madama
Intanto, però, proprio per i tre emendamentiapprovati dal Consiglio dei ministri definitivamente venerdì scorso è attesa in Parlamento: "Speriamo che arrivino presto", dice Menia che spiega come le ragioni del ritardo debbano essere cercate nella complessità della materia: "Si tratta - afferma - di emendamenti non facili, che toccano capitoli centrali come l’articolo tre e questioni di copertura".
Il decreto legge é molto probabile che approdi nell’Aula del Senato la prossima settimana e non questo giovedì, come inizialmente previsto. I lavori infatti stanno subendo lievi ritardi: l’inizio delle votazioni previsto per questa sera dovrebbe slittare a domani mattina. Più incerto il termine della chiusura dell’esame: "tra mercoledì e giovedì mattina", dice Menia che aggiunge: "In Aula, ci arriveremo martedì della prossima settimana". Molto dipenderà, spiega il sottosegretario, anche da quando l’Esecutivo deciderà di presentare gli emendamenti annunciati. Al momento infatti non è escluso possano arrivare direttamente in Aula.
"Non abbiamo intenzione di chiederla, ma è ovvio che la fiducia resta la extrema ratio", aggiunge il sottosegretario all’Ambiente. L’auspicio dell’Esecutivo è che le opposizioni, una volta modificato il testo del decreto, "si ritengano soddisfatte" e ritirino "almeno una parte degli emendamenti presentati", che in tutto superano quota 600.
EMENDAMENTO RELATORE, 10 MLN PER STOP PEDAGGI - In arrivo dieci milioni di euro per l’esenzione, per tutto il 2009, del pagamento del pedaggio autostradale nelle aree colpite dal sisma per i residenti: è quanto prevede uno dei nuovi emendamenti del relatore Antonio D’Alì al decreto legge Abruzzo. La copertura è fornita dal fondo per le Infrastrutture. In tutto le modifiche presentate oggi sono una decina e mancano ancora quelle sugli articoli chiave del provvedimento.
ARRIVA PACCHETTO RELATORE PER BENI CULTURALI - Arriva un tris di misure per facilitare il recupero dei beni culturali: a presentarlo per l’esame in commissione è il relatoreal decreto legge Abruzzo, Antonio D’Alì. La prima modifica introduce la possibilità di stanziare contributi, per un massimo di cinque milioni di euro, per la ricostruzione dei beni di interesse storico e artistico. L’ammontare, si sottolinea, è stato stabilito "in sede di prima stima". Inoltre, l’emendamento prevede che "le cessioni di beni e le prestazioni di servizi" legate al recupero dei beni oggetto dell’intervento "non sono considerate tali agli effetti dell’imposta sul valore aggiunto".
Il secondo emendamento introduce invece la possibilità di dedurre dal reddito le "erogazioni liberali in denaro" per gli interventi di "messa in sicurezza, ricostruzione, recupero e manutenzione di beni appartenenti al patrimonio artistico nelle zone interessate dagli eventi sismici effettuate a favore dello Stato, delle regioni, degli enti locali territoriali, di enti e istituzioni pubbliche di fondazioni e associazioni legalmente riconosciute senza scopo di lucro". Per la copertura si fariferimento alle risorse stanziate da una legge del 2000 (la numero 342) in materia fiscale e che ha un intero articolo dedicato alle erogazioni liberali per i progetti culturali. Infine, l’ultima proposta su questo fronte prevede che "le erogazioni liberali provenienti dall’estero, ove non abbiano una diversa destinazione specifica, siano destinate al ministero per i Beni culturali per essere utilizzate per il restauro e il recupero dei beni culturali danneggiati dagli eventi sismici".Ansa 

 









   
 



 
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