Cinquemila gli scatti sardi del premier "Anche le finte nozze con una ragazza"
 







di PAOLO BERIZZI e CARLO BONINI




Una delle foto pubblicate da El Pais

Il fotografo sardo Antonello Zappadu ha qualcosa da dire. È appena fuori l’aula di tribunale di Tempio Pausania, dove aspetta di conoscere se verrà o meno processato per violazione di domicilio e violazione della privacy. È qui per la storia delle foto pubblicate dal settimanale "Oggi" nel 2007: quelle del presidente del Consiglio in compagnia di cinque ragazze che si alternano nel sederglisi in grembo nei giardini di villa Certosa. Dice Zappadu: "Le 700 foto che mi hanno sequestrato non sono le sole che ho fatto - spiega - Se proprio la devo dire tutta, io, tra il 2006 e il 2009, ho scattato cinquemila fotografie. All’aeroporto di Olbia e all’interno di Villa Certosa". Che tipo di foto? Zappadu allarga le braccia: "Mettiamola così: nulla di pruriginoso. Piuttosto, direi immagini politicamente imbarazzanti. Ne posso raccontare una: sarà stata la tarda primavera del 2008 e nei giardini della villa, c’è un finto matrimonio tra Berlusconi e unaragazza. Ci sono il bouquet di fiori e un gruppo di altre ragazze intorno a loro che applaudono divertite".
Con Zappadu, fuori dell’aula di Tempio Pausania, sono suo fratello, suo padre novantatreenne e il suo avvocato, Giommaria Uggias, neoeletto deputato europeo con l’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. Zappadu si congeda: "Penso che delle nuove foto usciranno presto. E non in Italia".
Il fotografo sardo dà due notizie. La prima: l’archivio di immagini del presidente del Consiglio e dei suoi ospiti nella sua residenza sarda, dei suoi spostamenti da e per il Continente con voli di Stato e Fininvest, è sette volte quello che, il 30 maggio scorso, Niccolò Ghedini, avvocato del premier, è riuscito a congelare con un esposto alla Procura della Repubblica di Roma. La seconda: quelle foto già circolano.
Solo Zappadu ne conosce evidentemente il contenuto, eppure le sue parole di oggi consentono in qualche modo di tornare a rileggere le 700 foto sequestrate dalla magistraturacon un occhio diverso. Perché in quegli scatti - che "Repubblica" ha avuto modo di guardare nella loro totalità - c’è un metodo, una sorta di canovaccio narrativo che sembra anticipare o alludere a quel che ancora non è venuto, ma, a sentire Zappadu, verrà.
Liquidate come "innocue" dall’avvocato Ghedini e dallo stesso Berlusconi, le immagini catturate a Villa Certosa e all’aeroporto di Olbia tra il 17 aprile e il 31 dicembre del 2008, da questo punto di vista appaiono infatti meno innocue di quel che effettivamente sembrano. Divise sapientemente in blocchi, non hanno necessariamente un ordine cronologico, ma tematico. Fissano una scena, ma alludono a un contesto. Che, almeno per ora, non svelano.
I voli. Zappadu ne documenta sei. 9 dicembre 2007. 25 marzo 2008. 17 aprile 2008. 24 maggio 2008. 3 agosto 2008. 18 agosto 2008. Solo due, quello del 25 marzo e del 24 maggio 2008 hanno le insegne e il tricolore dell’Aeronautica militare. E sia sull’uno che sull’altro salgono almenodue persone che non sembrano far parte di alcuna delegazione ufficiale. Lo chansonnier personale del premier Apicella (24 maggio) e con lui artisti e artiste del Bagaglino. Una donna bruna vestita di scuro, gli occhiali da sole dalla grande montatura, che anticipa il presidente del consiglio sulla pista dell’aeroporto di Olbia e lo aspetta per imbarcarsi con lui. Gli altri voli, si è detto, sono Fininvest. Due Gulfstream della flotta Alba servizi (dicembre 2007 e aprile 2008), due elicotteri della stessa società il 3 e il 18 agosto del 2008. Le ragioni per cui Zappadu ritragga quegli elicotteri nella loro manovra di avvicinamento all’eliporto di Villa Certosa appaiono misteriose. Ma, interpellato, è proprio il fotografo sardo a spiegarlo, confermando non solo la capienza del suo archivio, ma il suo "metodo". "Perché le foto di quegli elicotteri? Perché ho altre foto in cui si vedono scendere da quegli elicotteri almeno una decina di ragazze".
Le ragazze nella villa. Si è scrittonelle scorse settimane di "docce saffiche", di nudi in topless a bordo piscina, di ragazze, ora in pigiama, ora in baby-doll a passeggio nel patio della villa, lasciando immaginare squarci vouyeristici. In realtà, quello che colpisce delle sequenze in cui le ragazze vengono ritratte, non è tanto quel che fanno (c’è una doccia, ma non è saffica, tanto per dirne una), ma come appaiono. Alcune sembrano avere tratti slavi. E, nonostante vengano tutte riprese sempre in pieno giorno (normalmente tra le 13 le 16), è come se indossassero un costume di scena. Passeggiano nel parco non in jeans o in scarpe da ginnastica, ma con stivali in velluto (viola, bianchi) scarpe dai tacchi alti, ridottissime minigonne, abiti colorati che ne fasciano i corpi.
Il presidente del Consiglio, quando appare tra loro (in due sole occasioni), indossa un pullover blu, dimostra confidenza. In un caso, le invita (si distingue una ragazza bruna dall’abito giallo acceso) a seguirlo all’interno della villa. In unaltro - è il pomeriggio del 17 maggio - da quelle ragazze è circondato. Se ne contano cinque. Giovani. Gli fanno da corona mentre, in un patio della villa circondato da una macchia lussureggiante, il Presidente fa strada verso un kart da golf, cui si metterà alla guida.
Gli ospiti maschili. Dell’ex premier ceco Mirek Topolanek, si è scritto e si è visto (il quotidiano spagnolo El Pais ha pubblicato il 6 giugno scorso la foto di uno dei suoi nudi a bordo piscina). Ma anche in questo caso, Zappadu sembra avere del metodo nel fissare le immagini delle figure maschili che, talvolta, occupano la scena. Come se volesse agganciare nel contesto delle ragazze altri uomini, altri testimoni, che non siano il solo Presidente del Consiglio. Accade il 18 ottobre del 2008. Due ragazze (una in abito giallo, l’altra con una maglietta rosa) sono con Berlusconi alla sommità di una scala che affaccia su un patio. Tre uomini li seguono. Appaiono ospiti di mezza età. Il primo veste un maglione beige eha il volto incorniciato da baffi e capelli bianchi. Anche il secondo gli sembra coetaneo: capelli bianchi, golf blu, pantaloni scuri. L’ultimo, sullo sfondo, osserva la scena: stringe una rivista, ha un gilet di cotone e scarpe bianche.
Chi sono? E, come loro, chi sono le ragazze dei 700 scatti? Sanno di essere nell’archivio di Zappadu? Che altro custodiscono le 4.300 foto che - dice il fotografo - sono "al sicuro" e sono "pronte a circolare"?

 









   
 



 
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