Quando la sanità pubblica diventa una grande mangiatoia
 


Un ruolo importante è quello della stampa che come un cane da guardia ha indagato sui casi di malaffare e ne ha informato i lettori





di Miriam Mafai




La sanità pubblica come una grande mangiatoia, occasione di illeciti arricchimenti e scandali, scambi di favori tra autorità politiche e amministrative da una parte e dall' altra imprenditori spregiudicati, abili conoscitori di tutti i meccanismi del potere. La vicenda di Tangentopoli cominciò, come qualcuno ricorderà, dal Pio Istituto Trivulzio, a Milano, con la incriminazione di un amministratore disonesto sorpreso a incassare mazzette. Erano i primi anni 90. Da lì dilagò in tutta Italia, in vestì e travolse un intero sistema politico. Era forse ingenuo pensare che, dopo quella bufera, il sistema corruttivo fosse definitivamente sconfitto in Italia. No, quel sistema non è stato sconfitto, si è fatto solo più sofisticato. Corrotti e corruttori si sono fatti più abili. E la sanità pubblica si configura non soltanto come il più importante, vitale servizio pubblico per tutti noi ma anche come una grande mangiatoia in virtù dei suoi molteplici e spessooscuri appalti. La vicenda che ha investito in questi giorni, in Puglia, esponenti di primo piano della amministrazione regionale e imprenditori che gestivano una serie di servizi all' interno delle strutture ospedaliere, sta appunto a dimostrarlo. La questione morale si propone come una drammatica emergenza. In Puglia, ma non solo in Puglia. E tuttavia qui più che altrove si manifesta come un accumulo di arroganza, clientelismo e malaffare che ha investito finora non solo la sanità ma anche altri delicati settori del la vita pubblica. Ricordiamo soltanto lo scandalo di una Università gestita, o forse sarebbe meglio dire occupata da poche famiglie di illustri potenti. O quello della formazione professionale, con i corsi organizzati non per rilasciare titoli agli studenti, ma per distribuire compensi a docenti fantasma. La corruzione non significa solo una sottrazione di risorse alla finanza pubblica. Rappresenta anche un' offesa nei confronti di quanti credono ancora nelle istituzioniche ci governano. Ma, ed è altrettanto o forse ancora più grave, rappresenta anche un ostacolo, niente affatto secondario, all' emergere e all' affermarsi di una imprenditoria onesta, fatta di gente per bene, disposta a investire soldi, intelligenza e passione in nuove iniziative, disposta a rischiare, ma a condizione che le regole siano le stesse per tutti. Una delle cause del ritardato sviluppo di alcune zone del nostro Mezzogiorno risiede anche qui, nella diffusa e non ingiustificata opinione che qui non vince il migliore, il più capace , ma il più spregiudicato, chi possa esibire, ed avvalersi, di complicità, rapporti più stretti , vere e proprie collusioni con il potere politico e amministrativo. E' stato bene che i magistrati abbiano atteso l' esito delle elezioni prima di procedere agli arresti di martedì. Nessuno può dire dunque che le inchieste, in corso da più di un anno, siano state usate strumentalmente contro la giunta Fitto, per favorire la vittoria del candidato NichiVendola. Il giudizio della pubblica opinione e dell' elettorato non può sostituirsi a quello dei tribunali. E tuttavia la sconfitta della giunta Fitto e la mancata elezione di due dei suoi maggiori esponenti, già coinvolti in precedenti inchieste, sta a dimostrare una particolare sensibilità ed attenzione dell' elettorato alla questione morale e il desiderio di un governo della cosa pubblica all' insegna della trasparenza e della uguaglianza dei cittadini. Un ruolo importante, in tutta questa vicenda, è stato assolto dagli organi di informazione, che hanno indagato sui casi di malaffare e ne hanno informato correttamente i loro lettori, come «cani da guardia» degli interessi collettivi, per adottare la efficace definizione che, del ruolo della stampa e dell' informazione viene dato dagli studiosi americani. Risolvere, in positivo, la questione morale, che si configura ancora come una vera e propria emergenza, è compito della magistratura, dell' informazione e delle istituzioni. Ognunodovrà fare la sua parte, per consentire una positiva crescita della coscienza dei cittadini, e un loro rinnovato rapporto di fiducia con le istituzioni.
Pubblicato su: REPUBBLICA in data: 15/4/2005 a pagina: 2 nella sezione: BARI
 









   
 



 
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