Ogm, scienza Ue sotto accusa
 







di Giorgio Salvetti




L'Authority europea conosceva i rischi per la salute del mais Monsanto e diede il via libera. I danni del Mon 863 Secondo uno studio della stessa Monsanto su topi da laboratorio, provoca modificazioni del sangue e malformazioni e riduzione dei reni
L'Efsa (European food safety authority) sapeva dei pericoli per la salute causati dal mais Mon 863 della Monsanto. Ma, pur avendone preso ufficialmente atto, decise di liquidare la questione con un'alzata di spalle: «non hanno rilevanza biologica». E questo anche se erano propri gli studi eseguiti dalla stessa Monsanto a provare che il Mon 863 causava malformazioni nei topi usati come cavie. Domenica scorsa il giornale inglese Independent ha affermato di avere parte di quel dossier da sempre tenuto segreto da Monsanto è ha rilanciato la notizia in prima pagina facendola rimbalzare sui giornali di mezzo mondo. In realtà però da tempo i risultati allarmanti di quell'esperimento sono noti. La meritevole iniziativa del quotidiano britannico ha probabilmente lo scopo di riaprire il dibattito sugli organismi geneticamente modificati in Gran Bretagna, ma va anche dritta al centro della questione: l'oggettività delle agenzie scientifiche governative e comunitarie non è mai stata tanto dubbia come nel caso delle valutazioni a proposito degli organismi geneticamente modificati. Non a caso ieri Monsanto per propagandare la «bontà» del Mon 863 si è nascosta dietro l'autorevole parere dell'Efsa. Nel 2002
insieme alla richiesta di autorizzazione per l'entrata del Mon 863 nel mercato Ue «tutta la documentazione scientifica - si legge nella nota firmata Monsanto - è stata prodotta integralmente alle autorità competenti inclusa l'Efsa. Alcuni paesi membri hanno chiesto approfondimenti e Monsanto ha risposto a tutte le richieste integrative tra il 2003 e il 2004. Il 2 aprile 2004 Efsa ha dato parere favorevole». Tutto vero, ma non sufficiente a fugare i dubbi sul Mon 863 che da anni turbano scienziati altrettanto autorevoli in diversi paesi europei.
Il caso Mon 863 scoppiò in Francia già nella primavera del 2004. Fu l'organizzazione ambientalista Comité de recherche et d'information indépendentes sur le géenie Génétique (Crii-Gen) presieduta dall'ex ministro all'ambiente Corinne Lepage a far scoppiare il caso rendendo pubbliche le conclusioni dello studio fatto dalla Monsanto che dimostravano come il Mon 863 producesse malformazione e riduzione dei reni oltre che modificazioni della composizione del sangue nei topi da laboratorio. Già allora fu chiesto a Monsanto di rendere noto per intero il contenuto del lungo dossier di oltre mille pagine che descriveva l'esperimento, e proprio come oggi, Monsanto si rifiutò appellandosi al segreto industriale. L'agenzia francese per la sicurezza sanitaria degli alimenti, però, comandò ad una commissione scientifica nazionale (Cgb) di occuparsi della questione. Guarda caso la Cgb, si comportò proprio come l'Efsa. Prima ammise che lo studio
Monsanto evidenziava «significative differenze» tra i ratti alimentati con mais tradizionale e quelli alimentati con il Mon 863, ma un anno dopo fece marcia indietro. Sulla base di che? Un nuovo studio ancora di Monsanto, realizzato in un laboratorio scelto dalla Monsanto e addirittura utilizzando un altro tipo di mais. Clamoroso, tanto che le polemiche sulla decisione non unanime all'interno della Cgb finirono su Le Monde e il Mon 863 destò perplessità persino in Germania, paese che pure è delegato dall'Ue a portare avanti la pratica di autorizzazione.
Lo scorso settembre anche Greenpeace-Italia ha chiesto alle autorità competenti di rendere pubblico integralmente il famoso dossier. Monsanto si è categoricamente rifiutata ed è ricorsa in tribunale. «E' difficile non dubitare dell'imparzialità di Efsa - commenta Luca Colombo di Greenpeace - è sempre favorevole agli ogm, i suoi giudizi si basano su studi compiuti dalle aziende che dovrebbero essere esaminate e si limitano ad un verifica letterale, mai sperimentale. Il tutto in un clima di forte pressione delle multinazionali». Ivan Verga di Verdi Ambiente e Società per questo chiede un'indagine della commissione Ue sull'operato di Efsa e la senatrice dei Verdi Loredana de Petris ribadisce l'importanza di una «ricerca scientifica pubblica e indipendente». Nel frattempo, Legambiente, Coldiretti e Cia chiedono il rispetto del principio di precauzione.
Settimana scorsa i rappresentanti italiani a Bruxelles non ha dato parerefavorevole all'introduzione del Mon 863 nel mercato comunitario. L'Inghilterra invece ha votato sì. Nonostante ben tre studi sui quattro commissionati dal governo britannico in questi anni abbiano bocciato gli ogm, la linea Blair da sempre favorevole agli organismi geneticamente modificati e ben disposta verso gli interessi dei giganti agroalimentari americani è dura a morire. E questo spiega perché l'Independent abbia deciso di ritornare con forza sulla questione Mon 863. A Bruxelles se ne riparlerà a novembre. Anche se c'è da giurare che i cittadini europei abbiano già deciso: il Mon 863 in ogni caso non se lo mangeranno mai. da IL Manifesto










   
 



 
26-06-2015 - er risparmiare le Asl acquistano sondini e cateteri pericolosi per la salute.
09-03-2015 - San Severo: otto pediatri portati a giudizio per la morte di Kevin
05-03-2015 - Acquistò mille flaconi di disinfettante inutile, sequestrati 25 immobili al dirigente Asl e ai suoi impegati
27-02-2015 - "Io, infermiere, vi racconto l’eutanasia silenziosa nei nostri ospedali"
25-02-2015 - Appalti per impianti audio in Asl e musei, blitz della Finanza: 9 arresti e 16 indagati
24-02-2015 - Cardarelli, muore in barella dopo un’operazione. Il ministro: "Troppi ricoveri inutili. Pronto soccorso vuoto quando gioca il Napoli"
23-02-2015 - Sanità, l’ingorgo delle barelle da nord a sud degli ospedali
22-02-2015 - Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza: ministero autorizza programma commissario per cessione
18-02-2015 - Ilva, ok a emendamento su soldi svizzeri dei Riva; 5 milioni per ricerca sui tumori infantili
15-02-2015 - Meningite scambiata per influenza: doppia inchiesta sulla morte del bimbo di Trapani
11-02-2015 - Medicina, storia del concorso delle polemiche "Test copiati, quiz rimossi e compiti modificati"
10-02-2015 - La crisi dei Pronto Soccorso
09-02-2015 - La operano per un errore ma sbagliano: lei denuncia
04-02-2015 - Sanità: "Difficile garantire Lea senza tasse"
26-01-2015 - Gran Bretagna: impianto anticoncezionale anche in bambine di dieci anni

Privacy e Cookies