Una porta di servizio per la Storia
 







Rosario Amico Roxas




Michel Bersce
Bene e male
olio su tela, cm 40x30

"Quando i migliori non vogliono più navigare nelle torbide acque della politica, allora i più modesti marinai si sentono argonauti e inseguono l’effimera gloria del possesso del potere e la sua strumentalizzazione personalizzata, come se la Storia stesse forgiando i loro destini.
Ha promesso il solenne rientro nella pubblica vita il 7 gennaio, con energie rinnovate, con le ferite rimarginate, ma con una strategia rinnovata, pronto ad impossessarsi di una pagina (veramente preferirebbe un intero capitolo) nel gran libro della storia.
Il metodo dell’aggressione, dell’insulto, della scorrettezza, dell’arroganza che non prende in considerazione le regole della democrazia, ha mostrato solo l’itinerario del fallimento, per cui necessita cambiare registro, come si cambia la maglietta di lana al sopraggiungere della bella stagione.
Lo scontento, il malumore, il disorientamento possono diventare contagiosi e dilatarsi a macchia d’olio se non vieneesercitata una convincente inversione di marcia, imboccando la nuova via, lastricata d’amore: l’amore che vince l’invidia e, a perdita di tempo, anche l’odio.
Vige la convinzione di essere invidiato, per i suoi soldi, per il suo fascino, per la sua bellezza, per i suoi successi  in politica (pochi), nelle relazioni internazionali (pochissimi), in economia (tantissimi se si guarda alla micro economia personale, nessunissimi se si prende in esame la macro economia nazionale), e poi i successi di alcova, sogno recondito di tutti gli operai, dei cassintegrati, dei disoccupati, dei precari e dei pensionati, che non possono far altro che invidiare il detentore di cotali e cotanti successi.
La politica langue.
Quando la politica manca di fini da  perseguire, allora si impantana negli strumenti , che si concretizzano nella mera conquista del potere come fine e nel mantenimento dello stesso come mezzo; nasce da ciò il nuovo strumento che si chiama "sviscerato amore".
E’così che opinionisti di parte si trasformano in illuminati consiglieri del potente e i sondaggisti in strumenti idonei al mantenimento della precarietà, mentre una schiera di lanzichenecchi incita il potente a proseguire per la sua strada osannandolo come "uomo della storia".
Le competenze, la capacità di programmare a medio e lungo termine non servono in una situazione di stallo delle idee e dei principi, ormai arenate nell’affarismo finanziario.
Fu l’affarismo politico che suicidò la "prima repubblica", ma dalle ceneri risorse dopo una breve gestazione anomala; fu un parto facile, trattandosi di un feto clonato, perfettamente vaccinato e a proprio agio nel prevalere della finzione sull’efficienza, dell’apparenza sulla programmazione, del degrado sull’etica, sempre più creditrice di verità; l’affarismo risorse grazie all’improvvisazione di uno speculatore, non certo imprenditore, che aveva tratto ampi vantaggi dalle distorte pieghe di un sistema corrotto e corruttibile,improvvisandosi politico e capopopolo, per gestire in proprio le manovre compromesse dal crollo di quel sistema che andava restaurato, ma sotto mentite spoglie, per farlo risorgere peggiore di prima.
Bene e Male (come Amore e Odio) oggi  si confondono e impediscono un’identificazione, per questo possono allignare le crociate contro il male, identificato negli stati-canaglia, nei fondamentalismi altrui, negli schieramenti avversi e in tutti coloro che, motivatamente, dissentono dal pensiero unico che pretende di essere dominante.
La politica opportunista, piena di slogan ma vuota di idee, si tinge anche di comoda religiosità, inquinando le religioni, che diventano mezzi pratici per fini immediati.
Ora emerge anche l’appello ai sentimenti più nobili, trasformati in mezzi di persuasione occulta.
Manca anche lo scrupolo di rispettare le coscienze, perché gli esaltatori e i mediatori delle coscienze si ritrovano nel libro-paga del  padrone.
Tutta questa disomogenearealtà mostra  tutti i segni del malato terminale che si stringe, senza speranza, al proprio cadavere rappresentato dalla rinnovata lotta di classe che alla domanda di certezze risponde con la dilatazione dell’effimero, favorendo l’economia del nulla o della finanza, alternativa all’economia del lavoro, anche annullando l’art. 1 della Costituzione.
Anche il concetto di famiglia, che ha resistito alle intemperie nel corso di decine di migliaia di anni, è crollato sotto i colpi delle speculazioni arbitrarie, che confondono sacro e profano, così come viene confuso il Bene con il Male, a se lo preferite l’Amore con l’Odio.
Quel concetto di famiglia che è stato dissacrato, fingendo una sacralizzazione della quale non aveva bisogno, che è stata assunta dai professionisti del potere, non per intima convinzione, ma per pura opportunità mediatica, e sono proprio gli stessi che della propria famiglia hanno fatto e continuano a fare scempio.
L’esibizionismo del proprio IO cercaautoaffermazioni attraverso l’autoreferenzialità, utilizzando il potere del denaro e dell’autorità, mancando di autorevolezza; in qualunque modo, anche appellandosi, come ultima spes, ad un sentimento ignorato per 15 anni e riscoperto grazie ai sondaggi.
La ricerca di un posto nelle pagine della storia pilota questo modesto   marinaio, che si sente argonauta,  perché ignora che le pagine della storia si conquistano attraversando l’Arco del Trionfo, e  non cercando di sgattaiolare, furbescamente, dalla porta di servizio.









   
 



 
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