Cherchez la femme . Ma accidenti qui è un problema, qui ce ne sono 350. Tante ne ha, secondo risultanze attendibili, la scalcinata banda di coatti in affari (Gadda li definirebbe affetti da «bestiaggine») che risponde al nome di Balducci, Anemone, Della Giovampaola, De Santis, testè associati alle patrie galere. 350 pronte e catalogate nella riserva - una specie di bordello on line - della Premiata Ditta. 350 di ogni forma, tipo e misura, vuoi del tipo «zoccola da autostrada», vuoi da quartieri alti che veste Prada, vuoi casalinga di Voghera che esercita in casa con aggiunto eccitante brivido da ignaro marito incombente. Mica stiamo raccontando la trama di un film tipo "Natale a Beverly Hills". Macché, tutta roba italiana doc, vero made in Italy ultimo grido, "fatti nostri" dei correnti giorni, centocinquant’anni dopo l’Unità, quella che ci apprestiamo a celebrare sotto l’egida ormai malfamata dei Grandi Eventi. Escort, dicevamo, negli anni 70 lechiamavano squillo, i nostri nonni puttane, insomma "quelle" del mestiere più antico del mondo, già celebrate in famosi romanzi e film, nonché in legali casini di Stato, demoliti dopo lunga tenzone dalla testarda Merlin. Ma oggi, in tema, qui si scrive un capitolo affatto nuovo. Oggi la escort - va bene, chiamiamola così - qui, nei paraggi della "cricca", non è più la mera donna che agisce in proprio, mettendo a frutto, per personali insindacabili scelte, il suo appeal sessuale, dietro più o meno lauto compenso. E nemmeno qui è il caso del classico, antico magnaccia che campa e si arricchisce sul lavoro delle sue derelitte protette. No, il sistema della "cricca" - in combutta tra Roma, Firenze, L’Aquila e la Maddalena, via Bertolaso - qui non si limita ad "attingere" in proprio - per personale uso e consumo, vizio e piacere - al mondo delle "lucciole". No, qui c’è una banda che "affitta" la prostituzione d’alto bordo e la immette nel giro degli affari, utilizzandola in sostanzacome un vero e proprio strumento di "politica" aziendale. Facendo della escort una diretta dipendente, ingaggiata, a libro paga; una che lavora per conto terzi ad un prezzo concordato secondo tipologia: nella scuderia della cricca, infatti, sono catalogate escort da 200 a notte, da 500, 700, anche da 5000. Tariffe stabilite dal "datore di lavoro", nuovissima figura di imprenditore-maitresse: costoso tramite dell’«utilizzatore finale», procacciatore a cottimo dei piaceri del Principe ("chiù pilu pe tutti", lo prometteva già Cetto Laqualunque...). Escort in sostanza come mezzo di scambio, tanto più quotata quanto più è consistente l’"affare". Mazzetta? Appartamento? Porsche? Rolex? Megafeste? Vacanze da sogno a sbafo? Assunzione facile di figlio difficile? Tutto è buono per aprirsi un varco nelle entrature giuste, quelle che elargiscono appalti e garantiscono milioni di fondi pubblici. Tutto è buono, ma una escort di marca - garantisce la Casa - in pronta consegna come gadget alpotente di turno, può essere ancora più buono. Del resto il collaudato sistema Tarantino, come si sa, è noto per essere riuscito come niente a piazzare escort in alto, molto in alto... Tangenti dette escort, tutto da mettere in conto, si capisce (in conto solitamente all’erario, cioè a noi). Tarantino si spartisce la lauta torta della sanità pugliese, con opportune "creste" sui costi. Le iene ridens della BTP (la società Baldassini-Tognozzi-Pontello) si tuffano festanti (è un loro compagno di merenda il noto Piscicelli, l’uomo che moriva dal ridere alle tre di una certa notte) nella lucrosa tragedia del terremoto. 350 escort pronte sul piatto valgono pure una messa. E infatti la Btp è proprio lei a vincere il concorso indetto dal "Federico II", il consorzio creato a ridosso del sisma, «senza scopo di lucro», così c’è scritto!! Le escort, come i soldi, non danno la felicità, però aiutano. E infatti alla BTP arrivano 12 milioni di appalti freschi freschi... Viva viva le feste per iCentocinquant’anni. Un senatore (testé passato da Palazzo Madama anche lui alle patrie galere) risulta aver illustrato ai giudici come si può con poche mosse "pulite" frodare il fisco per 360 milioni, intascando in proprio un bonus di 1 milione e 7. Un piccolo solo G8 risulta essere costato - sempre all’erario, cioè sempre a noi - non meno di 500 milioni sotto la mera voce ospitalità. L’imponibile evaso in data 2009 risulta essere di 369 milioni l’anno, con relativi 144 milioni secchi di imposte sottratte allo Stato. Il salario di settanta lavoratori italiani su cento risulta essere tra gli 800 e i 1200 euro. L’assegno mensile di circa sei milioni di pensionati risulta essere intorno ai 500 euro o poco più (meno di una notte da escort). La disoccupazione risulta essere aumentata di 400 mila unità solo negli ultimi mesi ed è oggidì a quota due milioni. Il reddito annuo di Berlusconi risulta essere passato dai 14.532.536 milioni del 2008 ai 23.057981 milioni del 2009. L’Italia risultaessere una Repubblica fondata sul lavoro. Strano.
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