La Casa Bianca ferma tutte le trivellazioni
 







Sara Volandri




Quel che si temeva, è accaduto, ancor prima del previsto. Le prime chiazze di petrolio, fuoriuscito dalla piattaforma della Bp affondata il 22 aprile nel Golfo del Messico, hanno cominciato stamane a toccare le coste della Louisiana, non lontano dall’estuario del Mississippi. Secondo il canale televisivo della Louisiana Wwltv, le prime tacce sono state avvistate da un elicottero della Guardia Costiera.
Billy Nungesser, presidente del distretto di Plaquemines, ha detto che le prime strisce lucenti di petrolio hanno raggiunto le paludi costiere nella notte di giovedì (italiana) e adesso minacciano il delicato ecosistema palustre della regione, che costituisce anche un’importante riserva ittica per il Paese. I pescatori di gamberi nordamericani che si affacciano sul Golfo hanno già annunciato una class action per chiedere i danni alla Bp. In pericolo gli uccelli migratori, i pellicani che nidificano proprio in questa stagione, le lontre di fiume ecentinaia di specie di ittiche. Non sono bastate dunque le barriere gonfiabili che erano state poste al largo delle coste sudorientali degli Stati uniti per bloccare il petrolio, anche perchè nelle ultime ore le onde nella zona hanno raggiunto più di un metro e mezzo d’altezza.
Inizua finalmente la corsa contro il tempo per evitare che il petrolio del pozzo sottomarino (cinque volte superiore alle stime inizialmente annunciate) provochi una catastrofe ecologica simile a quella che, nel 1989, creò la Exxon Valdes in Alaska: le conseguenze di quel disastro durano fino a oggi, a distanza di oltre 20 anni, e continueranno per decenni.
Barack Obama, che si è impegnato a usare «ogni risorsa disponibile» e ha mobilitato l’esercito, ha mandato i suoi più stretti collaboratori per coordinare le operazioni di contenimento: il ministro per la Sicurezza nazionale, Janet Napolitano, è partita per sorvolare in elicottero le coste del Golfo del Messico insieme ai ministri dell’Ambiente e ilresponsabile dell’istituto geologico Usa. In programma anche un incontro con i responsabili della compagnia petrolifera Bp, proprietaria della piattaforma, su cui giovedì Obama ha puntato le responsabilità. Intanto la Casa Bianca ha annunciato che non verranno autorizzate trivellazioni petrolifere off-shore in nuove aree fino a una valutazione del disastro nel Golfo del Messico: pressata da un’opinione pubblica che teme un disastro ecologico senza precedenti, l’amministrazione Obama ha deciso di sospendere tutte le nuove trivellazioni off-shore.
La Casa Bianca ha annunciato lo stop alle trivellazioni petrolifere in nuove aree finché non sarà verificata la causa che ha determinato la fuoriuscita di greggio. Il consigliere David Axelrod ha annunciato alla Abc: «Non è stata autorizzata né sarà autorizzata nessuna nuova trivellazione finché non scopriamo quel che è successo e se è successo qualcosa di unico e di prevenibile. Nessuna trivellazione in nuove aree andrà avanti finché nonsarà stata fatta una revisione adeguata di quel che è successo alla Deepwater Horizon e quel che è proposto altrove». Obama ha ha chiesto di avere i risultati dell’inchiesta sull’incidente in un mese. La Casa Bianca ha mandato ispettori sulle piattaforme petrolifere per verificare le condizioni di sicurezza.









   
 



 
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