Dareta, piccolo villaggio distante tre ore e mezza in auto da Gusau, la capitale dello stato nigeriano dello Zamfara, è un insieme di poche capanne di fango. Siamo nel nord povero saheliano del “Gigante dai piedi d’argilla”, paradossalmente ricco di risorse minerarie come oro, rame, manganese e ferro. E’ in posti come Dareta in cui si guardano in faccia le statistiche secondo cui la popolazione del primo produttore africano di petrolio vive con meno di due dollari al giorno. Nello Stato dello Zamfara lo sfruttamento delle risorse aurifere è stato affidato di recente ad una compagnia cinese. Ma nei villaggi dei distretti di Anka e Bungudu si scava illegalmente e senza alcuna protezione alla ricerca dell’oro da immettere sul mercato nero. In questo Stato del nord musulmano della Nigeria, da gennaio si sono contati almeno 163 morti, di cui 111 bambini, per contaminazioni da piombo. Gli intossicati sono oltre 350. Le vittime del piombo dell’eldorado deipoveri nello Zamfara sono entrate a contatto con acqua, terra e strumenti contaminati. Si pensava che i bambini fossero morti per la malaria. Poi Medicine Sans Frontièrs ha condotto dei test e si è fatto fronte all’emergenza. La vicenda della Nigeria non è un caso isolato. Lo sfruttamento illegale delle risorse minerarie è una piaga in molti paesi dell’Africa sub-sahariana. Nel Ghana, altro paese africano che come la Nigeria si affaccia sul Golfo di Guinea, il fiume Pra, fonte di acqua per la regione di Cape Coast, è stato inquinato con gli agenti chimici usati dai minatori illegali di oro. Se in Nigeria cercare illegalmente l’oro ha ucciso oltre 160 persone per intossicazione da piombo, in Ghana vi sono state contaminazioni mortali provocate da vapori di mercurio. L’aumento del prezzo dell’oro, tradizionale bene rifugio, nell’attuale congiuntura di crisi internazionale, ha portato un maggior numero di africani a prendersi maggiori rischi nella corsa all’oro da contrabbandare. InSudafrica, paese che abbonda di miniere in dismissione e terzo produttore mondiale di questo minerale, l’anno scorso per un’incendio in una miniera illegale d’oro sono rimaste uccise 61 persone. La manovalanza da sfruttare e mandare a morire sottorerra non manca grazie a flussi di immigrati irregolari dallo Zimbabwe o del Mozambico. Lo sfruttamento illecito di oro ha un impatto ambientale devastante. Inquina i corsi d’acqua, cosa che si riflette sulla catena alimentare e avvelena la terra. Nelle zone dei giacimenti illegali si presenta poi il problema associato della caccia. Ovviamente illegale, che serve a sfamare chi strae di nascosto materie preziose. Le zone sfruttate, presentano in seguito crateri che si rempiono di acqua contaminata e stagnante, habitat ideale per le zanzare, portatrici di diversi ceppi di malaria. Se, nello sfruttamento illecito di materie preziose, a fare il lavoro sporco per pochi soldi è la solita carne da macello senza alternativa lavorativa, la partedel leone con i guadagni e l’organizzazione del business di tali attività non la fanno certo gli abitanti di villaggi come Dareta. In un altro posto in cui lo sfruttamento di risorse naturali è oltraggioso e dove la maggioranza della popolazione vive miseramente, la Repubblica Democratica del Congo (Rdc), è l’esercito regolare (Fardc) oltre che i vari gruppi armati a gestire questi business illeciti. Secondo una recente inchiesta delle Nazioni Unite “quasi ogni sito minerario nelle province del nord e sud Kivu (est del paese) è controllato da un gruppo militare, sia regolare che irregolare”. Amnesty International conferma, citando un sergente dell’esercito congolese, che in Rdc, i militari sfruttano, regolarmente le risorse del Kivu (la casserite in particolare). I profitti vengono spartiti tra alcune brigate delle Fardc e il quartier generale regionale dell’esercito nella zona di Bukavu. Secondo l’Onu l’oro contrabbandato in Rdc viaggia verso Uganda, Burundi ed EmiratiArabi Uniti. La questione dei traffici sporchi fa di tutto il mondo un paese. Se è dall’Africa che arrivano molti materiali preziosi da immettere sul mercato illecito internazionale, lo stesso continente fa da pattumiera per i paesi ricchi. Proprio in Nigeria, in cui si è registrata la strage del piombo causata dall’estrazione illegale di oro, è stata intercettata nelle scorse ore, al porto di Lagos una nave cargo europea contenente otto container di rifiuti tossici da smaltire sul suolo africano. Si tratta di fenomeno diffuso in Africa occidentale (pensiamo al caso Trafigura), ma anche in paesi fortemente instabili come la Somalia. Quando i pirati somali assaltano le navi occidentali, dal loro punto di vista, battono cassa per chi li avvelena scaricando scorie tossiche da vent’anni.
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