I cambiamenti climatici sono oggi il primo nemico dell’umanità e il tema energetico è, quindi, oggi centrale in qualsiasi riflessione che guardi al futuro del Pianeta . L’aumento dell’effetto serra causato dal modo tradizionale di produrre e consumare energia è ormai un drammatico dato di fatto. L’obiettivo irrinunciabile è fermare i cambiamenti climatici, ridurre i consumi energetici, promuovere le fonti rinnovabili e abbattere le emissioni di CO2 in atmosfera. Nell’ambito di queste esigenze i governi, di ieri e di oggi, hanno introdotto una serie di incentivi per la produzione di energie da fonti rinnovabili, che hanno stimolato e stanno stimolando le imprese che operano nel settore energetico, e non solo, a proporre, legittimamente, ma talvolta con intenti meramente speculativi, progetti mirati a ottenere interessi economici. Purtroppo il territorio della Capitanata ha visto negli ultimi anni una continuacorsa all’”oro” delle energie rinnovabili da parte di imprese piccole e grandi, che con la benedizione delle Amministrazioni locali provano a costruire impianti di energia rinnovabile di tutti i tipi. L’assenza di programmazione del territorio e le distrazioni delle amministrazioni locali hanno consentito l’istallazione di un eolico “selvaggio” sul Subappennino , un fotovoltaico “ selvaggio” nel Nord Tavoliere con alcune migliaia di ettari coltivate a “pannelli” e si è aperta la corsa alla istallazione di centrali a biomassa di tutti i tipi. Esempio lampante della “distrazione” delle amministrazioni comunali, è la delibera del Consiglio Comunale di S.Agata di Puglia del 26 aprile 2010 , con la quale si approva una convenzione con la società AGRITRE s.r.l. per la costruzione di una Centrale di 25 MWe con alimentazione da biomasse solide , prevalentemente paglia. E’ questa una deliberazione con convenzione presa al“buio”, senza un minimo di informazioni . Il Consiglio Comunale nell’adottare la delibera, infatti, non conosce in quale parte del territorio del Comune verrà allocata ( si parla di località Viticone), non è a conoscenza di quale tecnologia si farà uso e non vi è neanche un progetto di massima. Insomma si è deliberato alla “cieca”, probabilmente solo per avere una anticipazione di 100.000 euro, di cui forse l’amministrazione aveva urgente bisogno, dimenticandosi che comunque la convenzione è un impegno, al quale non ci si potrà più sottrarre . Il tutto senza informare e dare spiegazioni ai cittadini e giustificandola, per quei pochi che assistono al Consiglio Comunale, con la favola della creazione di nuovi posti di lavoro e di nuovi introiti per gli agricoltori. La centrale in oggetto è una centrale “peripatetica”, cioè che si sposta da un Comune all’altro, alla ricerca del Comune più sensibile all’aspetto economico che a quello della salute deipropri cittadini. Infatti La AGRITRE s.r.l. ha rilevato il progetto della AGRIPOWER , che aveva intenzione di insediare la centrale nel Comune di Ascoli Satriano. Il fatto più preoccupante è che i Consiglieri Comunali di S.Agata non sono stati messi al corrente di che cosa sia una centrale a biomassa alimentata a paglia e a cosa si va incontro. Una centrale da 25 MWe ha bisogno per funzionare tutto l’anno di circa 250.000 tonnellate di paglia da raccogliere su circa 60.000 ettari . Ogni giorno si dovranno bruciare circa 600 tonnellate di paglia e verranno immesse in atmosfera 600 tonnellate di sostanze pericolose di vario tipo (anidride carbonica, anidride solforosa, ossidi di azoto, diossina, polveri sottili ed altro) e si produrranno circa 60 tonnellate di ceneri al giorno. E questa è una certezza, perché la materia in ingresso ovviamente non svanisce ma si trasforma in altre sostanze ( come recita il principio di Lavoisier). Le ceneri prodotte rappresentano un grande problema , in quanto esse dovranno essere smaltite in discariche speciali con l’evidente pericolo della creazione di una discarica di soccorso e con la possibile dispersione nell’aria delle stesse . A questo va aggiunto che il trasporto in discarica delle ceneri e l’accumulo della paglia in aree di raccolta aumenterà sicuramente il flusso veicolare di mezzi pesanti con aumento dell’immissione di CO2. Gli agricoltori,è vero, potranno vendere la paglia ricavando un utile, ma l’anno successivo per avere le stesse produzioni dovranno aumentare la concimazione , ricorrendo alla chimica con le conseguenze che questo comporta a partire dall’aumento nelle falde di acqua di nitrati e nitriti e non solo. L’ acqua, in un territorio sitibondo come il nostro, è un altro grande problema perché la centrale avrà bisogno per il raffreddamento di notevoli quantità, con il possibile inquinamento delleacque delle falde e del sottosuolo derivante dalla reimmissione in circolo dell’acqua alterata dai processi di lavorazione. La tecnologia che verrà utilizzata non è neutra e non si conosce, però intanto si ricevono Centomila euro di anticipazione. Molto probabilmente verrà utilizzato il processo di pirogassificazione, cioè le biomasse verranno ridotte in carbone e catrame portandole ad 800 gradi, il gas che si forma viene fatto bruciare nelle turbine, con emissione di fumi a 150 gradi. Nella convenzione non si parla dell’utilizzo dell’energia termica. Per ultimo la località Viticone è vicinissima alla centrale Edison di Candela e quindi si andrebbero a sommare le immissioni inquinanti, rendendo l’aria dei luoghi immediatamente vicini e non solo, insalubre e portatrice nel tempo di gravi problemi alla salute dei cittadini, a causa delle immissioni di diossina ,delle polveri fini e ultrafini (nanopolveri) ed degli altri inquinanti, mettendo inpericolo la salute dei cittadini odierni e futuri del territorio. La tutela della salute dei cittadini e del territorio sembra non essere l’interesse primario di chi amministra, perché in questo modo si stravolge la vocazione naturale del territorio e si consuma in modo scriteriato il suolo, e quello che oggi sembra essere sviluppo, nei prossimi anni potrebbe essere degrado, desertificazione e abbandono. Hanno dimenticato che anche i nostri figli vivranno su quel territorio. Il valore –guida non può “ meglio un uovo oggi, che una gallina domani”. Legambiente ritiene che i cittadini vadano informati e che vi sia la massima trasparenza e partecipazione nell’adozione di provvedimenti che vanno ad incidere sul territorio stravolgendolo per sempre e non la decisione di “pochi” . L’impressione che la costruzione della centrale sia a forte carattere speculativo. Questo non vuol dire che si è contrari alla produzione di energia elettricada fonti rinnovabili, ma che il grande problema dell’energia rinnovabile deve essere affrontato in modo programmato su tutto il territorio provinciale e l’Ente Provincia , a cui è stato delegata la materia, vigili e programmi su quanto sta accadendo, considerato che da tempo annuncia l’adozione del piano energetico, ma ad oggi non si hanno notizie. SECONDA PARTE - I predatori del territorio continuano l’assalto al Subappennino, mettendo in atto anche strategie particolari e subdole, come sta accadendo per la centrale cogenerativa della società AGRITRE s.r.l. da 23,7 MWe e 80 MW termici con alimentazione da biomasse solide , prevalentemente paglia nel comune di S.Agata. La AGRITRE s.r.l. dopo aver acquisito la disponibilità del Consiglio Comunale di S.Agata in data 26 aprile con l’adozione di una delibera per la firma di una convenzione; dopo tre mesi , il 2 agosto il Sindaco convoca i consiglieri comunali ( non icittadini) per la presentazione del progetto preliminare, che è vago, con tante dichiarazioni di principio, senza alcun dato tecnico con tante foto in cui si pone l’accento sulla ricaduta occupazionale di 35 dipendenti per 15 anni, mentre la convenzione è per 25 anni . Insomma nulla che permetta di capire il reale impatto che potrebbe avere sul territorio, ancora una carta inutile che non serve a fare chiarezza. La strategia della società e dei suoi faccendieri è chiara : prima si assicura con un po’ di soldi la certezza di poterla costruire con la firma di una convenzione sul “nulla”, poi dà qualche informazione inutile che si può trovare da qualsiasi parte. La furbizia della società e la connivenza di chi amministra la cosa pubblica è evidente nella convenzione in cui i vantaggi sono solo per la società, infatti è prevista la possibilità di cessione del progetto ad altra società; i terreni interessati diventanodi pubblica utilità equindi soggetti ad esproprio da parte del Comune ed infine se la Centrale non si potrà realizzare per qualsiasi ragione tecnica o amministrativa entro 30 mesi, dovranno essere restituiti i 100.000 euro anticipati alla firma della convenzione, mediante una polizza di fideiussione a pronta escussione del Comune. Inoltre, gli strumenti di controllo delle emissioni sono della stessa società, come a dire che la società controlla se stessa. Legambiente Foggia esprime grosse perplessità in merito alla vicinanza della centrale a biomassa ( anche se è vero che non è scritto da nessuna parte in quale località verrà insediata si parla del VITICONE) a quella a biogas della Edison , perché gli inquinanti emessi dalle due centrali si sommerebbero in un’area limitata , con grossi problemi ambientali e con il pericolo di desertificazione dei terreni nelle immediate vicinanze delle due centrali , che in parte hanno già perso valore in quanto non è pensabile che l’areadelle serre possa ulteriormente ingrandirsi. Con le informazioni derivanti dai documenti presentati non è assolutamente possibile comprendere in quale modo verranno smaltite le ceneri, che rappresentano circa il 10% di quello che si brucia, siamo nell’ordine di 35/40 tonnellate di ceneri al giorno., che potrebbero essere smaltite sui campi e considerando che nonostante tutti i sistemi di abbattimento degli inquinanti qualcosa andrà in aria e qualcosa si depositerà al suolo, che nel tempo si cumulerà a partire dagli ossidi di azoto, ossidi di zolfo, metalli pesanti accumulati nella cellulosa nonché cloruri e diossine., che sicuramente non fanno bene alla salute. Legambiente avrebbe voluto discutere sul progetto e sul reale impatto , ma bisognava farlo prima che il consiglio comunale adottasse una delibera che lo inchioda alle sue responsabilità , ora potremo solo continuare a seguire la vicenda e supportare comitati che si potrebbero creare. IlPresidente Tonino Soldo ----------------------------------------------------------------------------------RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO IMPIANTO A PAGLIA DI S.AGATA DI PUGLIA, UN PROGETTO “PULITO” DA CONDIVIDERE CON IL TERRITORIO E LE ISTITUZIONI Parte con questi presupposti il progetto dell’impianto a paglia per la produzione di energia elettrica da 23 mw che l’AGRITRE (Gruppo Tozzi) realizzerà a Sant’Agata di Puglia. Il progetto nasce dalla volontà comune della Società e delle Organizzazioni Agricole Provinciali di sostenere il settore agricolo oggi in estrema difficoltà, valorizzando la paglia, il principale sottoprodotto del territorio nella filiera energetica. Il progetto, inoltre, è in linea con gli obiettivi di diffusione delle energie rinnovabili ribaditi dal protocollo di Kyoto e sottoscritti dallo Stato Italiano e dall’Unione Europea, e contribuirà significativamente ad abbassare il livello dei gas climalteranti, principale causadell’effetto serra. L’iniziativa si inserisce altresì nel Piano Programmatico Regionale, le cui linee guida sono contenute nel PEAR (Piano Energetico Ambientale Regionale) della Puglia in attuazione di direttive nazionali e comunitarie, volte alla promozione e allo sviluppo delle fonti rinnovabili. In particolare, il PEAR della Puglia definisce il contesto energetico regionale e la sua evoluzione oltreché gli obiettivi e gli strumenti per la sua attuazione. Nel pieno rispetto del quadro normativo vigente in materia e in un percorso di assoluta trasparenza e dialogo con le istituzioni e i cittadini, “Agritre” intende portare avanti un progetto che contribuirà a diminuire la dipendenza energetica italiana dall’estero (dal petrolio, dal gas ma anche dal nucleare) e che apporterà evidenti benefici sul territorio di Sant’Agata, producendo un chiaro e positivo effetto sull’occupazione in diversi settori: almeno 35 addetti a tempo indeterminato per l’intero ciclo di attivitàdell’impianto che saranno reperiti localmente; circa 80 unità per l’indotto diretto. L’iniziativa di progetto verrà definita dalla Società proponente e successivamente sarà presentata agli Enti competenti - Provincia e Regione -, solo dopo il confronto con il territorio e i suoi rappresentanti sulla base di puntuali studi d’impatto e soluzioni progettuali, così come previsto dal regolamento regionale n. 12/2008. L’Amministrazione Comunale di Sant’Agata, con la firma della convenzione in data 26 aprile 2010, ha dato modo alla Società di avviare la progettazione e gli studi d’impatto riservandosi il continuo controllo sui risultati e la possibilità di contribuire a migliorare il progetto stesso, prima ancora di essere chiamata a esprimersi in sede istituzionale. Una proposta che si avvale di una tecnologia consolidata e ben conosciuta dai tecnici, che garantisce, unitamente a un’altissima efficienza energetica, anche e soprattutto un efficace abbattimento delle emissioniinquinanti a tutela dell’ambiente e della integrità della salute dei cittadini. Un progetto che, dopo la doverosa presentazione ai rappresentanti istituzionali dell’ente locale lo scorso 3 agosto, sarà illustrato ai cittadini con una puntuale campagna informativa scevra da posizioni ideologiche che nulla hanno a che vedere con la trasparenza della “Agritre”, società appartenente al gruppo industriale Tozzi, che da sempre progetta, realizza e gestisce in proprio attività industriali e di impianti di produzioni energetica, presente da oltre 30 anni in provincia di Foggia con un stabilimento produttivo all’avanguardia e apprezzato nel campo industriale e socio-economico del territorio impiegando decine di tecnici e personale qualificato. Agritre s.r.l.
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