Vi racconto tutto il marcio che c’è nella Lega Nord emiliana
 











Roberto Biorcio, ha spiegato molto bene come la Lega Nord - dal terreno dell’antipolitica e della guerra alla partitocrazia e alle élites battuto negli anni ’90 - si sia spostata verso il potere economico e bancario e la pratica del governo e del sottogoverno. Tale spostamento non è stato indolore, perchè la frequentazione delle stanze del potere sta mettendo in crisi la "diversità" (se mai c’è stata) del Carroccio e sta facendo emergere una vera e propria emergenza morale.
L’analisi tracciata da Biorcio è perfetta per quanto sta avvenendo in Emilia, dove la Lega Nord - separata dal Carroccio romagnolo - sta esplodendo, dilaniata dagli scontri e da un uso assai spregiudicato delle istituzioni. Alle elezioni regionali del 2005 la Lega Nord prese in Emilia-Romagna il 4,7 per cento e 109mila voti; alle regionali di qualche mese fa ha preso il 13,6 per cento e 288mila voti. Per restare al territorio emiliano, la Lega alle scorse regionali a Piacenzaè arrivata al 22 per cento; a Parma al 18 per cento; a Reggio al 14 per cento; a Modena al 15 per cento. E alle amministrative del 2009 il partito di Bossi si è portato a casa anche in Emilia-Romagna un presidente della provincia (a Piacenza), qualche sindaco e numerosi assessori. Ma ora, dopo le sbornie elettorali, il clima nel gruppo dirigente e tra i militanti della Lega è bruscamente cambiato.
Tutto ha inizio quando - nel 2008 - Angelo Alessandri, deputato reggiano e segretario emiliano del Carroccio, presenta un’interrogazione al ministro dell’Agricoltura Zaia per denunciare la gestione poco trasparente dell’Enci (Ente nazionale della Cinofilia italiana). L’anno successivo, anche in seguito alla denuncia di Alessandri, Zaia commissaria l’Enci e nomina alla sua guida Marco Lusetti, braccio destro - guarda un pò - proprio di Alessandri. Due mesi fa Galan, nel frattempo diventato ministro al posto di Zaia, licenzia all’improvviso Lusetti dall’Enci. Il motivo è molto semplice:Lusetti si sarebbe assegnato indebitamente un indennizzo mensile di 6mila euro; avrebbe distribuito incarichi a conoscenti e amici (tra cui due suoi colleghi di Giunta a Guastalla) attribuendosi direttamente una competenza sulla gestione delle risorse finanziarie; avrebbe cercato di riscuotere 87mila euro di rimborsi spese e 100mila euro per futuri viaggi all’estero.
La Lega Nord dell’Emilia ha perciò espulso l’ex commissario dell’Enci per indegnità morale. Ovviamente la ferma posizione del gruppo dirigente del Carroccio emiliano - a partire da Alessandri - è stata che Lusetti era la classica "mela marcia". Ma la vera e propria guerra interna scoppia ora. Magaroli e Veronesi, due dirigenti della Lega bolognese (commissariata da tempo), accusano il segretario regionale Alessandri di scarsa trasparenza nella gestione delle risorse e di non versare nulla della propria indennità parlamentare alle casse del partito. Alessandri risponde espellendo anche loro.
Riemerge Lusetti che,forte di alcuni verbali delle riunioni del consiglio direttivo emiliano, ricorda che nel 2008 Maurizio Parma - ex capogruppo regionale e attualmente vicepresidente della Provincia di Piacenza - venne "processato" dall’organismo dirigente sia per un utilizzo non chiaro dei rimborsi e delle disponibilità economiche del gruppo consigliare regionale, sia per una gestione dubbia del partito piacentino, e che Alessandri lo coprì e lo salvò.
In quelle stesse riunioni vi furono alcuni interventi critici nei confronti del deputato piacentino Massimo Polledri, coinvolto nello scandalo degli incarichi dati da Sogin (l’ente preposto allo smaltimento delle scorie nucleari) e denunciato pubblicamente da "Report". Polledri rispose agli attacchi minacciando la platea di "aprire il libro" sulla moralità del gruppo dirigente leghista emiliano. Insomma, altro che superiorità morale del popolo padano... Bossi ha affiancato a metà settembre, nella gestione del partito, la fidatissima vicepresidente delSenato Rosi Mauro ad Alessandri. Ma i guai non sono finiti: scandali, espulsioni, defezioni e autosospensioni sono all’ordine del giorno. Qualche giorno fa l’assessore all’Agricoltura della Provincia di Piacenza, il leghista Allegri, si è dimesso dal suo incarico. La motivazione ha sfiorato la comicità: mancanza di tempo da dedicare all’attività istituzionale.
In realtà pare che il Presidente della Provincia, scoperti strani "giri" dello stesso ente con alcune società legate ad Allegri, abbia proposto al suo assessore le dimissioni come via d’uscita. Un bel casino. Incurante di tutto questo, l’onorevole Alessandri in questi giorni sta usando l’omicidio di Snhez Begh, la donna pachistana di Novi di Modena uccisa dal marito, per lanciare le consuete invettive contro i migranti.
È bene - deve aver pensato l’esponente leghista - che gli elettori del Carroccio continuino a pensare che è sempre e solo colpa degli immigrati. Vuoi mai che aprano gli occhi e si accorgano di tutto ilmarcio c’è nella Lega Nord?
Nando Mainardi


 









   
 



 
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