Bersani-Vendola: intesa sulle primarie
 











Bersani-Vendola

Pranzo tra Pier Luigi Bersani e Nichi Vendola in vista di un cantiere per l’alternativa all’attuale maggioranza di centrodestra. I due leader concordano sulla necessità di modificare l’attuale legge elettorale e sull’uso delle primarie per la scelta del candidato premier del centrosinistra. Restano le distanze sul progetto del ’Nuovo Ulivo’.
I due dopo il colloquio, definito ’’utile’’ dal leader democratico, hanno incontrato i cronisti e riferito lo stato dell’arte. Intanto, un passo avanti, in vista di una tornata elettorale che potrebbe essere vicina, è stato quello di dare il via ad un "patto di consultazione". Insomma, iniziare a vedere quali sono i punti di contatto tra Pd e Sel per costruire la base programmatica di un’alternativa al centrodestra berlusconiano.
Il ’patto’ stretto oggi e che i due, Bersani e Vendola, intendono far crescere nelle prossime settimane si limita, per ora, all’avvio di un cantiere per individuare la propostaalternativa alla destra e di cambiamento che il centrosinistra può offrire al Paese. Il segretario del Pd si spinge più avanti, continua a parlare del Nuovo Ulivo e sottolinea: "Servono meccanismi strutturali e non solo patti programmatici". Insomma, se dal patto di consultazione si passa all’alleanza elettorale, Bersani chiede qualcosa di più, chiede garanzie forti perché, dice, "noi non siamo delle pattuglie sparse, siamo forze politiche che si caricano della responsabilità di riorganizzare il centrosinistra e di candidano al governo". Per questo l’avvio del "patto di consultazione". "Lavoreremo insieme - dice Bersani - e continueremo a vederci noi e magari anche altre forze" per mettere nero su bianco "proposte univiche perché non vogliamo rifare l’Unione.
Rispetto alla formula del ’Nuovo Ulivo’ lanciata da Bersani, Vendola mantiene però delle distanze: "Non sono entrato nel Nuovo Ulivo e non mi predispongo ad entrarci. Non mi interessa la replica di formule del passato a meinteressa la sostanza. A me interessano le risposte da dare ai grandi problemi del Paese e vedere se il centrosinistra è in grado di capovolgere la cultura berlusconiana. Noi che tessiamo la tela del cambiamento".
Vendola spiega che con il segretario del Pd diversi sono i punti di accordo già trovati oggi: "Il metodo delle primarie, la volontà di riformare la legge elettorale, la volontà unitaria di ridare coraggio alla nostra gente e anche il superamento di polemiche spesso maliziosamente amplificate".
Bersani e Vendola concordano dunque sul fatto che siano primarie di coalizione a indicare chi sarà il candidato premier del centrosinistra. E a chi chiede se saranno sfidanti alle primarie, Bersani ribatte: "Non mettiamo il carro davanti ai buoi... Noi siamo d’accordo sul fatto che siamo entrati in una fase pericolosa per la democrazia" e che sarebbe utile un governo di transizione "per cambiare la legge elettorale e quindi andare rapidamente all’appuntamento elettorale. Dopo diche noi abbiamo il meccanismo delle primarie e chi si candida, si candida".
"Bisogna immaginare - spiega Vendola - un governo di scopo per una nuova legge elettorale per poi portare il Paese fuori dal pantano in cui lo sta conducendo il cadavere della Seconda Repubblica". E Bersani aggiunge: "Noi vogliamo mettere in sicurezza la democrazia e costruire un’alternativa di governo. La prima cosa la facciamo con tutti. La seconda, ovvero l’alternativa, va invece costruita con le forze di centrosinistra per stringere un patto di governo".
Bersani intende poi proseguire nella linea di avvicinamento dell’Udc e lo ribadisce. Da parte sua il leader di Sel non mette paletti: "Ho sempre detto che siamo di fronte a un passaggio epocale - spiega Vendola ai cronisti - e abbiamo il dovere di mettere in campo un’alternativa e questo non lo si fa nel chiuso dei Palazzi esercitando veti. Io non ne metto e non li voglio subire da altri".

 


 









   
 



 
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