I blocchi e le cariche a Tezigno, il comune del napoletano dove la popolazione da giorni protesta contro l’apertura di una seconda discarica, continuano. «Invece di realizzare la raccolta differenziata - dicono ancora agli "illustri governanti" - si ritiene più comodo devastare interi territori con mega discariche destinate a ricevere veleni e rifiuti che sfuggono a qualsiasi controllo». Se, dunque, vale il criterio -singolare che guida gli uomini delle istituzioni nella scelta dei siti da destinare all’apertura delle discariche in Campania e che già li ha indotti a individuare nel Parco nazionale del Vesuvio un ambiente evidentemente ospitale- allora si può benissimo proporre una -rosa- di località illustri. Qualche esempio? Gli Scavi di Pompei, gli Scavi di Ercolano o anche la Villa di Oplonti e le Terme di Castellammare di Stabia. ll dubbio che si insinua è che, evidentemente, gli "illustri governanti" potrebbero anche arrivare a questo,se comunque si è deciso di sversare tonnellate di ’munnezza in uno dei territori protetti dall’Unesco. Anche la notte scorsa la polizia ha affrontato i manifestanti, si parla di feriti non solo tra la popolazione ma anche tra i giornalisti presenti. E che la situazione stia degenerando lo dimostra anche il fatto che ormai si fa uso di molotov contro le forze dell’ordine. Inoltre sono stati bruciati 5 autocompattatori, intanto la situazione si ripercuote su Napoli dove la spazzatura sta tornando ai livelli di due anni fa. Tutto ciò ha costretto il governo a indire un vertice straordinario che si è tenuto oggi a Palazzo Chigi. Il premier Silvio Berlusconi si è riunito insieme ai sottosegretari Gianni Letta e Guido Bertolaso, i ministri Giulio Tremonti, Roberto Maroni, Stefania Prestigiacomo ed il governatore della Campania, Stefano Caldoro. Dal “conclave”, oltre ad una minimizzazione della situazione è saltato fuori il solito coniglio dal cilindro, Bertolaso verrà spedito a Napoliper affrontare l’emergenza. Per Terzigno poi saranno messi a disposizione 14 milioni di euro, denaro che serve per le compensazioni. Nessun accenno alla gravità dell’ordine pubblico, infatti per il premier quello che sta succedendo -non è eversione- come invece aveva fatto intendere il sottosegretario Alfredo mantovano. Una prudenza dettata probabilmente dal fatto che proprio uno dei cavalli di battaglia del governo, la risoluzione del problema rifiuti in Campania, sta mostrando tutto il suo fiato corto. Per questo Berlusconi continua a ripetere che le soluzioni rimangono valide e che -il sistema di smaltimento dei rifiuti di Napoli non è messo in crisi da quello che sta succedendo. Semplicemente, in un sistema che prevede diversi fattori di soluzione, se viene a mancare uno di questi fattori la situazione subisce delle difficoltà-. Una fragilità nel sistema quindi esiste e non può essere negata, così come non può essere taciuto il fatto che servono impianti di depurazione,bonifiche, impianti idrici e fognari, nonché di riqualificazione urbana. Uno sforzo economico per il quale probabilmente i soldi non ci sono meglio dunque puntare sul fatto che il sistema delle cave dovrebbe essere provvisorio «in attesa dei termovalorizzatori che è il sistema usato in tutto il mondo per smaltire i rifiuti» ha ricordato Berlusconi. Poi -ha continuato- "in Campania sono stati individuati come siti per discariche cave inutilizzate, che vengono poi ricoperte da un ampio strato di terra sul quale poi sorgeranno boschi e parchi". Se le immagini idilliache non servono a sopire la protesta allora conviene scaricare le responsabilità sulla giunta cittadina napoletana, di questo si incarica Bertolaso che definisce Napoli come -una città ordinariamente sporca perché la raccolta ha avuto spesso battute di arresto-. Una dichiarazione alla quale ha risposto subito il primo cittadino di Napoli, Rosa Russo Jervolino: "L’emergenza finita, il livello di differenziata e la mancatavolontà di palazzo San Giacomo di non volerla fare. Non sta in piedi la dichiarazione di fine emergenza - ha affermato - perché se così fosse, questa allora cos’è? La festa di Carnevale?". La guerra dei rifiuti ha aperto anche un fronte di scontro all’interno del Pdl, il sindaco di Terzigno, Domenico Auricchio, infatti commentato così l’esito del vertice governativo: -Viene Bertolaso a Napoli? Bene. A noi interessa una sola notizia. Ci dirà che non apriranno cava Vitiello? È l’unica cosa che vogliamo sentire, non altro-. Un ulteriore mazzata sul governo e le istituzioni locali arrivano anche dalla sede Ue, Judith Merkies, presidente della Commissione d’inchiesta parlamentare europea, sentenzia: - si possono scordare di vedere sbloccare i 145 milioni di euro di fondi europei attualmente congelati dalla Commissione europea-. Alla Merkies forse era stata riferita una cosa di diversa per quanto riguarda i rifiuti campani. E del termovalorizzatore di Acerra? E’ bloccata anche laprima linea di combustione, l’unica delle tre fino ad oggi operante, come del resto previsto e già denunciato non solo dai sindaci. L’azienda A2A che lo gestisce rassicura: -che verrà riavviato- garantiscono i responsabili . -Le altre due linee - la 2 e la 3 - sono invece ferme per lavori di manutenzione che richiedono tempi di manutenzione più lunghi- . Ma nessuno ci crede. Come nessuno crede più alle falsità dichiarate da questo Governo scandalosamente silente persino di fronte alla ’munnezza che sta invadendo una riserva naturale come l’area del Vesuvio.
|